Ecco per i nostri lettori una piccola guida di galateo birrario con i cinque errori più comuni assolutamente da evitare quando parliamo di birra, soprattutto se parliamo con un mastro birraio o un integralista birrario!
Quando ordinate una birra evitate caldamente di chiedere semplicemente una media! Chiedendo una media in pratica non stiamo ordinando nulla, chiediamo solo la quantità di birra o di un’altra bevanda! Lascia ancor più basiti il barista che sentendoci ordinare una media ci serve immediatamente una lager chiara a bassa gradazione alcolica! Proviamo invece a chiedere al nostro publican di fiducia una pils media piuttosto che una stout piccola o una birra nello stile birrario che preferite!
Se parlate con un mastro birraio non nominate mai le birre doppio malto! Le birre doppio malto sono un’invenzione del legislatore italiano che stabilisce che il tenore saccarometrico del mostro è superiore ai 14,5 gradi Plato. Ma oltre a questa informazione la dicitura doppio malto non ci fornisce nessuna informazione utile per catalogare il prodotto che ci accingiamo a bere. Infatti una birra della categoria legislativa italiana doppio malto potrebbe essere sia di alta o bassa fermentazione, potrebbe avere una forbice molto grande di variazione alcolica e soprattutto potrebbe appartenere a troppi stili birrari! Inoltre, essendo una categoria legislativa italiana all’estero nessuno conosce questa dicitura: quindi se capitate in un pub di Londra non chiedete “a double malt beer” perché il publican non capirà nulla nonostante la vostra pronuncia impeccabile! Detto questo possiamo affermare che le birre doppio malto non esistono. Attenzione però, i publican e i birrifici in Italia, a norma di legge, sono costretti a scrivere sia sulle bottiglie che sulle spine che la birra che vendono appartiene alla categoria legislativa italiana doppio malto.
La birra è buona solo se è fredda! Errore madornale! Ogni stile birrario e ogni birra ha una sua temperatura di servizio ben precisa che serve a farci apprezzare al meglio le sue caratteristiche sia a livello olfattivo che gustativo! Molte birre di gradazione importante vanno bevute a circa 12°C perché se servite troppo fredde le caratteristiche organolettiche del prodotto sarebbero inibite dalla bassa temperatura di servizio.
Evitiamo di dire che la birra gonfia la pancia! La birra se servita in modo corretto non gonfia; la tecnica di servizio serve a far “esplodere” il gas in eccesso che può essere contenuto naturalmente sia nelle bottiglie che nei fusti. Proprio questo gas in eccesso è la principale causa della sensazione di gonfiore allo stomaco, e in alcuni casi può trasformarsi in fastidiosissimi mal di testa! Anche per questo motivo è da evitare di bere birra direttamente dalla bottiglia!
Le birre non hanno data di scadenza, ma data di consumo preferibile! Infatti le birre (attenzione: stiamo parlando di prodotti non pastorizzati e genuini), non scadono anzi evolvono! Se conservate in modo corretto, di norma in posizione verticale a temperatura di cantina e chiuse, possono essere consumate a distanza di anni, e il loro gusto spesso si trasforma e dona eleganza e profumi inediti al prodotto. Quindi se vorrete stupire i vostri amici e soprattutto avete la possibilità e lo spazio per far riposare una birra, fatela invecchiare e tiratela fuori per un’occasione speciale. Vedrete che resteranno tutti a bocca aperta!
L’abbinamento perfetto della birra è con la pizza! Probabilmente l’abbinamento perfetto non esiste per il semplice motivo che i gusti variano da persona a persona. In ogni caso non esiste una birra che si adatti ad ogni tipo di pizza; il gusto della pizza varia in base ai condimenti, quindi una capricciosa difficilmente potrà essere abbinata alla stessa birra utilizzata da abbinamento ad una pizza ai frutti di mare. Ma le birre si sposano alla perfezione con numerosi piatti della tradizione culinaria italiana… basta solo riuscire a trovare il giusto abbinamento e aver voglia di sperimentare!