Tratto da La birra nel mondo, Volume III, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Kihei, Hawaii/USA
Kihei è un census-designated place (“luogo designato per il censimento”), nella contera di Maui.
Qui, nel 2005 un giovane consulente finanziario, Garret Marreo, di San Diego, aprì un brewpub/birrificio, rilevando il brewpub Fish & Game Brewing Company & Rostisserie.
In sala cottura rimase Thomas Kems, che vi lavorava dal 1997. E, quando, nel 2008, si trasferì a Honolulu per aprire il proprio brewpub Big Island Brewhaus, prese il suo posto il birraio Darren Moser.
Intanto la crescita e il successo avevano portato ad aprire, nel 2007, un nuovo birrificio, per aumentare a 40 mila barili il potenziale produttivo annuo.
Dal 2014 le Maui diventarono birre ufficiali delle Hawaiian Airlines.
Maui Brewing Coconut Hiwa Porter, porter di colore marrone piuttosto scuro, con tendenza al nero, e dall’aspetto confuso (g.a. 6%). Una delle birre più note nell’amplissima gamma, viene realizzata con sei tipi di malto e aggiunta di cocco tostato. Con una carbonazione abbastanza sostenuta, la spuma beige, ricca e cremosa, mostra buona durata e allacciatura. Caffè, cioccolato, orzo e cocco tostato, in primis, e, a seguire, sentori terrosi, di legno, mirtillo, fumo, malto torrefatto, compongono un’elevata intensità olfattiva di gradevole finezza. Il corpo medio si presenta in una consistenza alquanto cremosa ma non densa. Le sensazioni gustative non si discostano poi tanto da quelle nasali; mentre la dolcezza del caramello bruciacchiato, del cioccolato al latte e dei frutti di bosco si equilibra con l’amarore del caffè e delle tostature e con l’acidità dei malti scuri. Cocco tostato e spezie leggere si esprimono al meglio nel corto finale. Il retrolfatto non appare molto più lungo, e propone suggestioni granulose di cacao amaro.