Brouwerij Bosteels

Tratto da La birra nel mondo, Volume I, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Buggenhout/Belgio
Azienda delle Fiandre Orientali, fondata nel 1791 da Josef Bosteels. Nel settembre del 2016 la settima generazione la vendette alla AB InBev.
La produzione, che non va molto lontano dai 100 mila ettolitri l’anno, è attualmente imperniata su tre birre, due delle quali circondate da particolari fantastici; così come l’intera regione ha un passato che sa di leggendario, in cui ovvero si alternano storie di maghi e di cavalieri erranti.
Stuzzica particolarmente la curiosità la Kwak, prodotta fin dall’inizio e, pare, secondo una ricetta segreta. Prese il nome da Pauwel Kwak, proprietario della taverna De Hoorn, nella vicina cittadina di Dendermonde, che nei primi anni del secolo XIX si occupava delle diligenze postali fornendo vitto e alloggio a conducenti e passeggeri. E, quando il Codice napoleonico proibì al cocchiere il consumo della birra insieme ai trasportati, Kwak escogitò un bicchiere speciale da poter appendere alla carrozza. Un’altra versione vuole invece che il locandiere servisse la birra nel suo particolare bicchiere (detto “della staffa”) il quale, infilato appunto nella staffa, consentiva ai cavalieri di passaggio di rifornirsi pur restando in sella e di portarsi dietro la preziosa bevanda.
Anche la Tripel Karmeliet, lanciata nel 1996, ha relazioni con il passato. Proprio mentre la Bosteels cercava di mettere a punto una birra che veniva prodotta già nel 1679 dall’abbazia dei carmelitani (da cui il nome) di Dendermonde, venne per caso alla luce la ricetta originale da un vecchio libro di famiglia.
Pauwel Kwak, belgian strong dark ale di colore ambrato carico con riflessi rossastri e dall’aspetto alquanto velato (g.a. 8,4%); rifermentata in bottiglia. Antica specialità fiamminga che ha reso famosa l’azienda. Con un’effervescenza moderata, la schiuma si sviluppa spessa, cremosa, duratura. L’olfatto appare attraente, nella sua elevata complessità di aromi: dal fruttato allo speziato e al floreale. Il corpo ostenta una struttura robusta e gagliarda; intanto che l’alcol riscalda piacevolmente la bocca. Il gusto di malto scivola armonico, avvolgente, senza reprimere le scalpitanti e deliziose note speziate. Dal retrolfatto fruttato fa capolino un ottimo luppolo.
Tripel Karmeliet, abbazia tripel di colore dorato chiaro intorbidito (g.a. 8,4%); con rifermentazione in bottiglia. Viene preparata con tre cereali sottoposti a maltaggio (orzo, frumento e avena) e aggiunta di spezie. Per essa è stato creato un calice con incisioni che raffigurano un elegante giglio francese; mentre il logo riprende la mietitura del grano da parte dei carmelitani. L’effervescenza decisa alimenta una ricca spuma cremosa di notevole resistenza. Profumi di arancia e di vaniglia infervorano l’elevata intensità olfattiva in cui sono ben percettibili anche toni caldi, nonché sentori di cereale e floreali. Il corpo presenta una struttura solida e perfetto equilibrio. Nel gusto, delicatamente fruttato, risaltano la lievità del frumento, la consistenza cremosa dell’avena e la secchezza delle spezie; mentre il luppolo, non certo assente, si fa sentire con discrezione. La lunga persistenza retrolfattiva regala deliziose suggestioni secche, tostate, piccanti.
Deus Brut des Flandres, birra artigianale a fermentazione alta e tripla, la terza in bottiglia (g.a. 11,5%). È una brut beer di colore giallo oro con riflessi aranciati. Prodotta con orzo estivo, lieviti da champagne e ampia aggiunta di spezie, viene trattata col metodo champenois e offerta nella tipica bottiglia da champagne. Dopo la maturazione, avviene il trasferimento in Francia (a Épernay, nella regione della Champagne-Ardenne) per l’imbottigliamento con un supplemento di lievito e di zucchero. Per oltre 15 mesi, in cantine rocciose e fredde e inclinate nelle rastrelliere, le bottiglie vengono girate ogni giorno per far concentrare sul collo il lievito che sarà poi rimosso. L’effervescenza media determina una schiuma sottile e cremosa, di notevole durata e aderenza. L’elegante finezza olfattiva si estrinseca con un bouquet straordinario: lievito, fruttato, agrumi, miele, vaniglia e, tra le spezie, in particolare il coriandolo; nonché note floreali dovute al lungo affinamento. Il corpo, strutturato e caldo, regge un gusto che, con l’amaro assente, può mettere in mostra tutta la sua sensuale amabilità, asciutta e di estrema pulizia. Il finale arriva fruttato e amarognolo, ricco di erbe e di menta.