Tratto da La birra nel mondo, Volume V, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Zell am Ziller/Austria
È il più antico birrificio privato del Tirolo. Si trova nel distretto di Schwaz, in un comune di neanche 800 abitanti, dove peraltro si svolge, la prima domenica di maggio, il Gauder Festival, la più grande festa di primavera e una delle più antiche feste rurali tirolesi.
Nato nel secolo XVI, s’è guadagnata negli anni una reputazione, prima, a livello regionale, con la Pils e, poi, mondiale, con la Bock, oggi esportata finanche in Giappone.
Nel 2012 si trasferì nella periferia del paese per ampliarsi e modernizzarsi. Dall’estate del 2020 invece è in funzione la Braukunsthaus per un tour multimediale e la degustazione finale delle specialità della casa.
La produzione attuale, di circa 60 mila ettolitri annui, comprende oltre 20 tipologie di rigorosa tradizione tedesca.
Zillertal Weißbier Hell, hefe weizen di colore dorato e dall’aspetto torbido (g.a. 5%). La carbonazione è medioalta; la schiuma bianca, ampia, sottile, compatta, pannosa, di notevole tenuta e aderenza. Nell’aroma lievemente maltato trovano ampio spazio sentoridi lievito, agrumi, banana matura, caramello, vaniglia, crosta di pane, chiodi di garofano, zolfo. Il corpo, piuttosto leggero, dispone anche di una buona consistenza acquosa. Nel gusto, cereali e banana conferiscono una certa dolcezza, che va man mano scemando con l’alzarsi dal fondo di un tenue ma persistente speziato da lievito. Nel finale si leva invece una nota abbastanza acida da apportare un’ondata di freschezza. Un disinvolto piccantino dà una scossa al sonnolento retrolfatto tra impressioni dolciastre.
Zillertal Pils, pilsener di colore giallo paglierino (g.a. 4,9%). Viene ancora prodotta secondo la ricetta originale e con ingredienti che provengono esclusivamente da agricoltori locali. La carbonazione è piuttosto sostenuta; la schiuma bianca, modesta, sottile, densa, cremosa, parecchio stabile e con bei merletti. L’aroma si apre tenue, dolciastro, granuloso, con malto, cracker, erbe, cereali, agrumi, luppolo speziato. Il corpo, medio-leggero, tende a essere acquoso in una consistenza alquanto grassa. Il gusto è dolce, molto gradevole, con note di malto, fieno, pane, grano, fiori, erbe, spezie, e con un efficace luppolo alle erbe il quale si asciuga e diventa amarognolo man mano che si avvicina al traguardo di un percoso da medio a lungo. Il corto finale si rivela ugualmente secco e abbastanza amaro. Un amaro, che nel retrolfatto sa tanto di agrumi.
Zillertal Schwarzes, schwarzbier di colore nero intenso e dall’aspetto opaco (g.a. 5,2%). La carbonazione è piuttosto spinta; la schiuma, di un marrone chiaro, abbondante, compatta, cremosa, di apprezzabile tenuta e aderenza. Nella sua elevata intensità, il bouquet olfattivo, abbastanza dolce e granuloso, largisce profumi di malto tostato, grano, cioccolato, frutta secca, miele, caffè, melassa, pane, lievito, caramello; mentre si accontentano di rimanere in sottofondo sentori floreali, erbacei, terrosi, speziati. Il corpo medio tende al leggero, in una buona consistenza acquosa. Il sapore sa di miele, orzo, pane nero, zucchero fondente, malto dolce, in buon equilibrio con note tostate, medicinali, acidule di agrumi. La dolcezza un po’ appiccicosa del finale, peraltro alquanto corto, è tenuta sufficientemente sotto controllo da uno spunto sulfureo. Sensazioni tostate, asciutte e croccanti, caratterizzano la discreta persistenza del retrolfatto.
Stagionale
Zillertal Gauder Bock, helles bock/maibock di colore giallo dorato e dall’aspetto lievemente intorbidato dai lieviti in sospensione (g.a. 7,8%); tradizionale offerta primaverile, prodotta per il Gauder Festival. La carbonazione si mantiene nella media; la schiuma bianca, sbocca enorme, soffice, cremosa, di notevole tenuta e allacciatura. Sotto l’egida di un etanolo discreto ma incisivo, malto, caramello, vaniglia, fieno, cereali, zucchero, frutta secca, fiori di sambuco, luppolo erbaceo, allestiscono un morbido bouquet olfattivo dolce e fruttato, acidulo e piccante. Il corpo medio si presenta in una consistenza grasssa un po’ appiccicosa. Anche il gusto, peraltro sospinto dall’alcol, si snoda con una certa dolcezza, tra malto, vaniglia, frutti di bosco, miele, zucchero d’orzo, toffee, agrumi, pane bianco, su robusta e secca base luppolizzata. Il percorso, da medio a lungo, termina con amare note erbacee. Nella discreta persistenza retrolfattiva si sviluppa invece una dolcezza gradevolmente armoniosa.