Vliegende Paard Brouwers

Tratto da La birra nel mondo, Volume V, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Oedelem/Belgio
Beer firm delle Fiandre Occidentali. Fu aperta nel 2011 dall’homebrewer Andy Dewilde, la cui Préaris Quadrupel aveva ottenuto il primo posto al concorso nazionale Brouwland Biercompetitie.
Non potendo, con un impianto casalingo da 80 litri, produrre una quantità adeguata per il lancio commerciale, Andy si rivolse al birrificio De Proefbrouwerij. A settembre vide la luce la prima cotta.
Nel 2012, allo Zythos Beer Festival di Lovanio, Andy conobbe Christine, la figlia del celebre Pierre Celis, che, entusiasta della Préaris Quadrupel, non appena tornò nel Texas, convinse un importatore a distribuirla negli Stati Uniti.
Insomma la Vliegende Paard Brouwers cominciava a farsi conoscere al di fuori dei patri confini.
Préaris Quadrupel, quadrupel di colore tonaca di frate con venature rossastre e dall’aspetto piuttosto opaco (g.a. 10%). La carbonazione è abbastanza sostenuta; la schiuma ocra, minuta, compatta, cremosa, di pregevole durata e allacciatura. Nella sua intensità abbastanza elevata, l’olfatto eroga profumi di attraente finezza: malto tostato e caramello, zucchero a velo e ciliegia sciroppata, cacao e pane integrale, fichi e uva passa, in primo piano e più in secondo, l’asprezza della prugna acerba e del ribes rosso; mentre dal sottofondo si levano ostinati spifferi di alcol e di lievito speziato. Il corpo medio ha una consistenza pressoché oleosa. Il gusto reca la dolcezza del malto, della crosta di pane, del fico, dell’uvetta, del biscotto, dello zucchero candito, che pian piano però va sfumando tra le note amare del cacao, delle tostature, degli agrumi, di un luppolo terroso. Nel finale si esalta il fruttato del lievito belga, lento, morbido, avvolgente. Nella lunga persistenza retrolfattiva ritorna, dopo la breve pausa in chiusura, il calore della frutta sotto spirito che ha accompagnato, passo dopo passo, l’intero percorso gustativo.
Préaris Quadrocinno, quadrupel di colore tonaca di frate che contro luce mette in risalto intensi riflessi rosso rubino e ambrati e dall’aspetto fosco (g.a. 10%). È una variante della Préaris Quadrupel realizzata con aggiunta di caffè della Costa Rica. Nacque come birra invernale; ma con il successo ottenuto nel 2014, prima, allo Zythos Beer Festival di Lovanio e, poi, al Global Craft Beer Awards di Berlino, entrò in produzione tutto l’anno. La carbonazione è un po’ al di sotto della media; la schiuma ocra, enorme, compatta, cremosa, di pregevole tenuta e aderenza. L’aroma è un organico pot-pourri di gradevoli profumi che però, abbastanza disturbati dall’alto tasso alcolico, non riescono a esprimere compiutamente il proprio potenziale: stiamo parlando di noci e frutta scura, di caramelle dure e zucchero candito, di uvetta e gomma da masticare, di caffè forte e fumo leggero. Il corpo medio ha una spiccata consistenza cremosa, comunque molto scorrevole. Il gusto propone subito un assaggio dolce, con caramello e uva passa, ciliegia e zucchero candito; passa quindi al malto scuro, al caffè, alla frutta secca, alla vaniglia, alla mandorla. E ci ritroviamo, senza nemmeno accorgercene, in un finale secco, moderatamente amaro e leggermente tostato. Già, l’alta acidità e l’alcol molto ben nascosto facilitano straordinariamente la bevuta. Anche il retrolfatto si presenta con un certo amarore, miscuglio di luppolo e chicchi di caffè.
Préaris Blond, belgian ale di colore dorato e dall’aspetto lievemente velato (g.a. 6%); con luppolizzazione americana. Fu presentata nel 2013, al Bruges Beer Festival, servita in un randall (strumento che serve a far passare, per un rapido dry hopping, la birra attraverso foglie di luppolo quando viene spillata) di origine statunitense. Con una carbonazione medioalta, la schiuma bianca erompe ampia e minuta, compatta e cremosa, durevole e aderente.Con tenue sottofondo agrumato, l’olfatto estrinseca intensi e puliti i suoi profumi, di malti dolci, fiori, caramello, erbe, terra, lievito secco e speziato. Il corpo medio mostra una certa tendenza al leggero, in una consistenza abbastanza acquosa. Nel gusto sono invece la frutta candita, il miele d’arancio e la crosta di pane ad allestire la robusta base per lo scorrimento, denso, brioso, piacevole, della componente equilibratrice amara derivante dalla sinergia tra gli esteri del lievito, un luppolo piccante e vibranti note resinose, vegetali, terrose. Il lungo finale, secco e speziato, scivola nelle sensazioni retrolfattive, prima, amare, poi, di un rinfrescante acidulo.