Tratto da La birra nel mondo, Volume IV, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Oudeschild/Paesi Bassi
Birrificio nell’isola di Texel, in un ex caseificio tra vasti prati verdi e ai margini della riserva naturale De Hoge Berg.
Aperto nel 1994 da Harry Bonne, chiuse i battenti quattro anni dopo. Fu riaperto nel 1999 da Jaap van der Weide; ma, dopo aver cambiato vari birrai e anche parte dell’attrezzatura per rimanere al passo con la domanda, è oggi in mano a nuovi proprietari.
Nel 2015 divenne il nono membro della Nederlandse Brouwers, associazione di categoria dei Paesi Bassi.
La birre speciali prodotte sono fortemente legate al territorio: i loro nomi sono spesso nel dialetto locale (tessels) e le materie prime, per quanto possibile, provengono dall’isola stessa.
Texel Tripel, tripel di colore dorato e dall’aspetto nebuloso (g.a. 8,5%); rifermentata in bottiglia. Con una media effervescenza, la schiuma bianca, alta, solida, cremosa, ostenta durata e allacciatura. All’olfatto dominano profumi di malti dolci, paglia, zucchero, estratto di vaniglia, yogurt, lievito, caramello, miele, seguiti, ma in tono minore, da sentori floreali di luppolo avvolti in un velo di coriandolo. Il corpo, pieno e strutturato, presenta una consistrenza quasi oleosa, e un po’ appiccicosa. Il gusto, orientato al dolce, reca venature fruttate; ma non va oltre la metà del percorso per l’insorgenza di note luppolizzate e acide che ricompongono presto l’equilibrio. Il finale appare piuttosto asciutto, quasi gessoso. Anche il retrolfatto accenna inizialmente a una certa amabilità per virare quindi a suggestioni amare, piccanti e caloriche.