Tratto da La birra nel mondo, Volume IV, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Netanya/Israele
Nata nel 1952, è l’azienda birraria più importante del Paese, impegnata anche nel settore delle bevande analcoliche e delle acque minerali (con produzione totale annua di 500 mila ettolitri). Possiede cinque stabilimenti (a Holon, Migdal, Haemek, Netanya, Yeroham) e domina il mercato nazionale. I suoi prodotti sono certificati “kosher” dal rabbino capo di Netanya.
Importatore dal 1992 della lager Heineken, dopo 15 anni costituì una joint venture, partecipata al 40% dal colosso olandese, che le consente la produzione su licenza.
Nel 2004 acquisì il controllo del 39% della Barkan Wine Cellars, la seconda più grande azienda israeliana che produce il marchio di vino Segal.
Maccabee, lager di colore dorato pallido (g.a. 5%, 4,9% fino al 2009). Sempre nel 2009, divenne una puro malto. Con una media effervescenza, la schiuma bianca sbocca abbondante e sottile, compatta e cremosa, nonché di buona tenuta. L’aroma, fresco e pulito, è segnato distintamente dal malto che, insieme al miele, conferisce una lieve dolcezza; mentre si limitano al ruolo di fondo sentori erbacei, speziati, di scorza d’agrume. Il corpo, da medio a leggero, ha una consistenza fin troppo acquosa. Il gusto, alquanto granuloso, è sempre sostenuto dal malto, ma con venature aspre e amare che s’insinuano nella seconda parte del percorso. Decisamente secco, il corto finale introduce sfuggenti impressioni retrolfattive vegetali e di luppolo a base di erbe.
Goldstar, amber lager/vienna di colore ambrato rossiccio (g.a. 4,9%); lavorata con aggiunta di cereali non sottoposti a maltaggio. Con una moderata effervescenza, la schiuma, di un bianco sporco, si leva compatta e aderente, ma non così ampia. L’aroma non è particolarmente intenso, però pulito, elegante, con sentori di cereali, tostature e di un lieve floreale; intanto che dal sottofondo spira qualche indizio fruttato, agrumato, anche terroso. Il corpo medio tende al leggero, in una consistenza abbastanza acquosa. Nel gusto, c’è un autentico scontro fra luppoli e note terrose, composto opportunamente dal solido fondo di frutta, caramello, malto tostato. Il percorso non si rivela tanto lungo, e termina con una secchezza quasi croccante. Dalle sfuggenti impressioni retrolfattive a stento si percepisce un moderato amarore.
Nesher Beer, light lager di colore dorato (g.a. 3,5%). La carbonazione è al di sotto della media tipologica; la schiuma bianca, piuttosto scarsa ed evanescente. L’aroma si esprime tenuemente, a base di malto, pane bianco, grano, mais cotto, con qualche sfumatura speziata e di luppolo floreale. Il corpo è leggero, e di consistenza spiccatamente acquosa. Il gusto è pulito, dolce, eppure rinfrescante, con appena un accenno di amaro a scongiurare la stucchevolezza. Qualche nota acidula attraversa il corto e asciutto finale. Le sfuggenti impressioni retrolfattive sanno solo di asprezza.