Stieglbrauerei zu Salzburg

Tratto da La birra nel mondo, Volume IV, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Salisburgo/Austria
La più importante azienda privata del Paese, e tra i produttori medi di grande storia e qualità. La sua nascita coincise con la scoperta del Nuovo Mondo, nel 1492. Da documenti risulta infatti che in tale anno Hans Peuntner ereditò la fabbrica di birra Prewhaus auf der Gstätten dalla vedova di suo figlio Jörg. Mentre solo successivamente il birrificio prese il nome (abbreviato in Stiegl) con il quale lo chiamava abitualmente la gente: Das Haus Bey der Stiegen (“la casa vicino agli scalini”), da una serie di scalini vicino all’edificio che portava all’Almkanal.
Nel 1819 il birrificio Stiegl fu acquistato da Johann Schreiner insieme alla moglie Anna Holzegger. Seguirono ampliamenti nel 1840 e nel 1860 a opera di Josef Schreiner che però, nel 1863, trasferì l’azienda nel quartiere periferico di Maxglan promuovendo un ambizioso piano di espansione.
Nel 1875 il birrificio fu distrutto da un violento incendio, ma ricostruito in pochi mesi. Mentre, nel 1880, moriva Josef Schreiner. Nel 1887 la fabbrica fu rilevata da Franz Huemer. Nel giro di 10 anni, la produzione, da 18 mila, passò a 90 mila ettilitri. Intanto, nel 1889, era entrato in azienda il nipote di Franz Huemer, Heinrich Kiener, i cui discendenti ne sono tuttora alla guida, dopo aver superato i momenti difficili delle due guerre mondiali.
In occasione del 500° anniversario della fondazione, Heinrich Dieter Kiener fece progettare un museo della birra, annesso allo stabilimento. Con la completa ristrutturazione del 2007, nonché un nuovo sviluppo spaziale e concettuale, il Brauwelt (“Mondo della birra”) si presenta come un centro di cultura birraria tra i più interessanti. Un itinerario guidato infine conduce alla visita degli impianti.
Tra le attività promozionali, figura la sponsorizzazione sia della nazionale che del campionato di calcio austriaco.
La produzione annua, secondo la legge della purezza, supera ormai abbondantemente il milione di ettolitri. L’ampia gamma di proposte si basa sulla fermentazione bassa.
E, per finire, la Stieglbrauerei è stata uno dei primi birrifici industriali ad accogliere il lento, timido, ingresso della Craft Beer Revolution in terra austriaca.
Le prime “crafty” videro la luce nel 2012, con una serie di birre stagionali in formato 75 cl in violazione del Reinheitsgebot e altre produzioni ben lontane dagli stili di tradizione tedesca, tutte commercializzate a prezzi da birra-gourmet. Solo nel 2015 cominciarono ad apparire “crafty” a prezzi più popolari nel formato 33 cl.
Stiegl Goldbräu, premium lager di colore giallo dorato (g.a. 4,9%); il prodotto più noto della casa. È conosciuta anche come Stiegl Mozart Edition, in quanto dedicata alla memoria del grande musicista di Salisburgo, sede dell’azienda. Con una moderata effervescenza, la ricca schiuma bianca, sottile e cremosa, risulta anche stabile e aderente. L’aroma libera tenui, quasi sfuggenti, sentori di malto, erbe, cereali, fieno, miele, paglia, e solo una sfumatura di luppolo floreale. Il corpo, da leggero a medio, presenta la tipica consistenza acquosa. Il gusto rivela una certa attrattiva, anche se costituito da elementi semplici e genuini: di estrema delicatezza, il rampicante s’inserisce tra le fresche note del cereale, e la bocca si ritrova piena di fragranza del pane appena sfornato. Una punta acidula arriva poco prima del corto finale, asciutto, ripulente. Mentre una labile sensazione amarognola di erbe secche conferisce piacevolezza al sonnolento retrolfatto.
Stiegl Paracelsus Bio Zwickl, zwickelbier di colore oro pallido e dall’aspetto torbido (g.a. 5,2%): realizzata con materie prime austriache provenienti da coltivazioni biologiche al 100%. Porta il nome del medico di origine svizzera che, dopo aver vagato di città in città, morì nel 1541 a Salisbiurgo dove è sepolto. Con una media effervescenza, la schiuma bianca sbocca ampia, fine, cremosa, di buona tenuta. L’aroma, tenue, maltato, dolciastro, concede peraltro ben poco all’espressione di sentori erbacei da luppolo. Il corpo, da leggero a medio, ha una spiccata consistenza acquosa. Anche il gusto agisce quasi in sordina, con scarne note di malto in un sottile rivestimento di luppolo sempre a base di erbe. Il finale si rivela secco, granuloso, acidulo, nella sua brevità. Labili impressioni amaricanti di luppolo rimangono come in contemplazione nel retrolfatto.
Siegl Columbus 1492, american pale ale di colore dorato e dall’aspetto lievemente velato (g.a. 4,7%). Fu creata nel 2016 per celebrare i 524 anni della nascita del birrificio, lo stesso 1492 in cui Cristoforo Colombo scoprì l’America. Utilizza luppoli statunitensi e non subisce il filtraggio. Con una moderata effervescenza, la schiuma biancastra sbocca sottile, compatta, cremosa, con buona allacciatura ma scarsa durata. L’aroma si esprime con una certa dolcezza, tenue, pulito, a base di malto, agrumi, miele, pino, limone, e con solo una sfumatura di luppolo alquanto terroso. Il corpo tende decisamente al leggero, e in una consistenza abbastanza acquosa. Il gusto combina la freschezza e l’intensità del luppolo floreale con una solida base maltata, che richiama pane, miele, cereali; mentre un aspro fruttato, versa la fine di una corsa media, trova il modo per erogare una dissetante punta acidula. Il finale è breve, asciutto, detergente. Le impressioni del retrolfatto si ispirano a un delicato, piacevole, amarognolo erbaceo.
Stiegl Max Glaner’s IPA, india pale ale di colore ambra con riflessi ramati e dall’aspetto nebuloso (g.a. 5,8%). Maxglan è il quartiere di Salisbugo sede del birrificio; Max Glaner invece, una nuova linea realizzata su un impianto pilota situato nei meandri delle cantine, lo stesso utilizzato per sperimentare nuove ricette poi eventualmente prodotte su larga scala. La carbonazione è abbastanza leggera; la schiuma bianca sottile, compatta, cremosa, sufficientemente stabile. Erbe officinali, frutta tropicale, scorza d’arancia, pino, luppolo floreale, in primo piano e in secondo, caramello e miele, nonché una sfumatura di menta, allestiscono un bouquet olfattivo non certo intenso però fresco, pulito, persistente. Il corpo medio si propone in una consistenza oleosa, comunque gradevolmente scorrevole. Con una solida base di pane, biscotti, miele, caramello, supportata da frutta e polpa di agrumi, il gusto regge facilmente lo scontro con le emergenti noti erbacee e resinose di un luppolo per niente propenso a cedere il campo. Il finale, secco e croccante, deterge meticolosamente il palato. Nella discreta peristenza retrolfattiva è la scorza di agrumi ad apportare una piacevole suggestione amarognola.
Stiegl Stieglbock, bock di colore dorato intenso (g.a. 7%); conosciuta, in precedenza, come Stiegl Columbus Golden Bock. Birra per l’inverno e sue festività, viene prodotta in agosto e matura fino a dicembre. Variazioni di forza e di gusto sono evidenti di anno in anno. La presentazione avviene a Salisburgo, durante la Stieglbockbier-Festes, evento benefico di raccolta fondi per diverse iniziative. La carbonazione è abbastanza contenuta; la schiuma bianchiccia, fine, compatta, cremosa, di buona durata. Malto e caramello, pane e biscotto, miele e banana matura, frutta secca e luppolo erbaceo, allestiscono un gradevole bouquet olfattivo con qualche indizio, peraltro non fastidioso, di burro. Il corpo medio si presenta un po’ appiccicoso, nella sua consistenza relativamente grassa. Il gusto, sostenuto da crosta di pane, miele, caramello, biscotto al burro, si snoda con decisa tendenza alla dolcezza fino a ritrovarsi imbrigliato nelle note di luppolo apportatrici di una buona secchezza ripulente. A sua volta, sia pure con discrezione, l’alcol non fa mancare un cordiale apporto calorico. È invece la mandorla amara a connotare le non certo sgradite suggestioni della sufficiente persistenza retrolfattiva.