Tratto da La birra nel mondo, Volume IV, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
St. Ives/Inghilterra
Microbirrificio, in un paese della Cornovaglia, aperto nel 2010 all’interno della Mushroom Farm di Halestow. Fu opera di Marco Amura, di chiare origini italiane, che aveva gestito in precedenza il bar al Queens Hotel di St. Ives.
A eccezione di una light lager, la produzione verte su un’eccellente selezione di ale.
St. Ives Boilers, golden ale/blond ale di colore dorato (g.a. 4%). La birra di maggior prestigio della casa, utilizza ingredienti esclusivamente inglesi. Secondo l’idea del birraio, sarebbe un prodotto di alta fermentazione alternativo alle lager industriali che furoreggiano in Cornovaglia. Con una moderata effervescenza, la schiuma bianca emerge sottile, cremosa, abbastanza stabile e aderente. Al naso domina un fresco luppolo floreale, con, in secondo piano, sentori di malto, agrumi, cereali, fieno, lievito, erbe, e un accenno di diacetile. Il corpo snello ha una decisa trama acquosa. Nel gusto, si esalta l’equilibrio tra la dolcezza del malto e l’amarore erbaceo del luppolo, tra secchezza e pulizia esemplari. Qualche nota fruttata compare nel corto finale, così come una punta di acidità. Delicatamente amaricanti, le impressioni del retrolfatto sanno essere piacevoli e intriganti nella loro consistenza alquanto terrosa.