Tratto da La birra nel mondo, Volume I, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Hamont-Achel/Belgio
L’abbazia trappista di Sint-Benedictus si trova nella provincia fiamminga del Limburgo belga, vicino al confine con i Paesi Bassi, in una cintura verde che comprende il Leenderhei e le foreste di Hamont-Achel.
In Achel appunto, in seguito al Trattato di Monaco del 1648 tra Spagna e Paesi Bassi che non consentiva più la Messa cattolica nella Repubblica Olandese, i cattolici di Valkenswaard e Schaft costruirono una cappella.
Nel 1686 Petrus van Eynatten, un figlio del sindaco di Eindhoven, trasformò la cappella in abbazia, fondando una Comunità di eremiti di San Giuseppe. La Comunità prosperò fino al 1789, quando l’esercito rivoluzionario francese invase i Paesi Bassi austriaci e distrusse l’abbazia.
Nel 1846 i trappisti di Westmalle ricostruirono il convento, che riprese le tradizionali attività agricole. Nel 1852 riprese anche la produzione di birra: accanto alla più leggera da refettorio, comparve pure la vecchia birra marrone soprannominata het patersvaatij (“botte dell’abbate”). Nel 1871 al Priorato venne concesso lo status di Abbey e la produzione di birra divenne un’attività regolare.
Nel 1914 l’abbazia fu occupata dai tedeschi che, tre anni dopo, per recuperare non più di 700 chilogrammi di rame per farne munizioni, smantellarono la fabbrica.
Nel 1998, con l’aiuto dei monaci di Rochefort e Westmalle, fu ripristinato il birrificio ricavando la sala di cottura dagli edifici adibiti a stalle e al caseificio fino al 1989.
La prima birra fu la Achel 5 alla spina, nelle versioni Blond e Bruin. Nel 2001 iniziò anche la produzione delle Achel 8, che vengono però imbottigliate a Ertvelde, presso la Brouwerij Van Steenberge. Le Achel Extra invece, sempre in bottiglia, videro la luce nel 2002.
L’abbazia dispone al suo interno di un negozio per la vendita di birra, cibo e prodotti religiosi; nonché di una locanda, con taverna per la degustazione, ricavata dalle ex scuderie.
Benché sia il più piccolo dei sei birrifici trappisti belgi, la Achelse Kluis produce, come detto, sei birre. Da considerare infatti che dispone di soli sei monaci e produce soltanto 4500 ettolitri all’anno. Inoltre le due Achel 5 sono disponibili, per l’acquisto e la degustazione, solo presso il monastero. Le altre, anche se per lo più destinate all’esportazione, si possono trovare anche in locali e negozi specializzati.
Achel 8 Blond, trappista tripel di colore giallo dorato smagliante (g.a. 8%). Figura tra le migliori interpretazioni dello stile. Con una media effervescenza, la schiuma si alza fine, compatta e tenace. L’olfatto regala fresche note fruttate, anche deboli richiami di tabacco. La struttura del corpo è ottima, con perfetto equilibrio nel gusto tra cereale e amaricante, non senza l’apporto intrigante di sottili impressioni speziate. Il finale arriva secco e amaro. L’ampia ricchezza retrolfattiva dura a lungo, alternando suggestioni dolci e amare.
Achel 8 Bruin, trappista dubbel di colore marrone ambrato (g.a. 8%). La carbonazione è decisa; la spuma, spessa e di media durata. L’aroma si libera con eleganza, a base di luppolo, caramello, frutta scura e spezie. Il palato, pieno, rotondo e delicato, è in giusto equilibrio, all’insegna di frutta secca, malto scuro, lievito e agrumi. Il finale asciutto e alcolico sfocia in un persistente, ricco, appagante retrolfatto, leggermente amaro.
Achel Blond Extra, trappista tripel di colore dorato scuro (g.a. 9,5%). L’effervescenza moderata origina una spuma densa, cremosa, di un bianco sporco. L’olfatto esala profumi fruttati ed erbacei, di malto e di lievito. Il corpo appare da medio a pieno. Il gusto, segnato da un malto dolce e pulito all’inizio, diventa sempre più amaro man mano che si avvicina al termine della corsa. Dal retrolfatto di lunga persistenza emergono morbide, piacevoli suggestioni calde e cordiali.
Achel Bruin Extra, trappista di colore bruno rossastro (g.a. 9,5%). La spuma, a grana molto minuta, è spessa e resistente. Al naso si offrono gradevolissimi aromi fruttati. Il tenore alcolico elevato non pregiudica le straordinarie caratteristiche sensoriali, anzi contribuisce all’esaltazione di un gusto acidulo all’attacco, quindi pieno, netto e amabilmente corposo. Un persistente amarore segna il retrolfatto, pur tra le evanescenti sensazioni di malto croccante.
Achel 5 Blond, trappista di colore giallo dorato (g.a. 5%); comunemente bevuta dai monaci durante i pasti. Con una media effervescenza, la spuma fuoriesce non così abbondante, ma densa e compatta. Al naso si distinguono intensi profumi fruttati e di agrumi, con labili sentori di limone, pane fresco e prugna. Il corpo leggero asseconda un grato gusto fresco, dalla dolcezza del cereale e dall’amarore del rampicante in perfetto equilibrio. Il finale è piuttosto lungo, con note croccanti; e introduce un altrettanto lungo retrolfatto asciutto, piacevole.
Achel 5 Bruin, trappista di colore bruno rossastro (g.a. 5%). La carbonazione moderata determina una bella schiuma bassa e cremosa, nonché stabile e aderente. L’olfatto fa dono di attraenti profumi di malto con sentori tostati, di spezie e di zucchero. Il corpo si rivela da leggero a medio. Il sapore fluisce piuttosto asciutto, con piacevoli note di caramello, caffè, cioccolato, frutta secca: chiaramente meno ricco e vivace della Blond. Il finale sopraggiunge avvolto in un labile amarore erbaceo.