Tratto da La birra nel mondo, Volume IV, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Broadstairs/Inghilterra
Microbirrificio nell’est del Kent, sull’isola di Thanet. È gestito da una squadra di 10 persone guidate da Eddie Gadd.
L’attività ebbe inizio nel 2002, con un piccolo impianto pilota, in The Ramsgate Brewhouse.
Nel 2006, con la crescente richiesta di mercato, si resero indispensabili una nuova location, a Pysons Road Industrial Est, e impianti adeguati.
La produzione, di circa un milione di pinte all’anno, tra birre regolari e occasionali, viene distribuita, in botti e in bottiglie condizionate, a pub, club e ristoranti del Kent orientale.
Gadds Black Pearl Oyster Stout, stout di colore nero e dall’aspetto opaco (g.a. 6,2). Luppolizzata col Fuggle coltivato nel Kent, contiene avena, non assolutamente ostriche. Venne inizialmente elaborata per i ristorante di pesce Eddie Gilbert, di Jonny Dunhill, amico di Eddie Gadd. Con un’effervescenza quasi piatta, la schiuma cappuccino risulta scarsa anche se di una decente allacciatura al vetro. L’aroma sembra voglia esprimersi nella flemma inglese, ma inglese è anche la sua eleganza: malto tostato, lievito, caramello, prugna, uvetta, cuoio, pane nero, luppolo terroso, cioccolato, liquirizia, caffè, lattosio, carbone bruciato, e, in particolare evidenza, sentori salmastri. Il corpo medio tende al leggero, in una vellutata consistenza oleosa. Nel gusto la salinità s’intensifica, con buona profondità del sapore, che prende vieppiù note di cioccolato amaro e demanda a caffè e tostature l’erogazione della debita acidità. Caffè e tostature, che si trattengono abbastanza nel finale, prima di esaurirsi tra le sensazioni minerali e salate del corto retrolfatto.
Gadds No 3, extra special bitter/ESB di colore arancio pallido e dall’aspetto velato (g.a. 5%); rifermentata in bottiglia. Creata nel 2002 col solo luppolo Golding, subì successivamente variazioni nella ricetta, tra cui l’aggiunta del Fuggle del Kent e di una percentuale di frumento. Con una carbonazione abbastanza spinta, la spuma bianca, sottile, cremosa, mostra buona durata ma scarsa aderenza. L’aroma si libera timidamente, con sentori quasi esausti, floreali, di pino, malto granuloso, paglia, agrumi, erbe, luppolo fruttato/terroso. Il corpo, medio-sottile, ha una trama prettamente oleosa. Nel gusto, il malto mette generosamente la propria solida base a disposizione di un deciso amarore erbaceo e di scorza d’agrume: e il sapore defluisce secco, pulito, fresco, con qualche nota aspra e legnosa. Nel finale, un mix di noci e caramello evolve lentamente verso una consistenza croccante di malto. L’erbaceo e la scorza d’agrume ritornano prepotentemente nel breve retrolfatto, e le sue suggestioni si fanno davvero piacevoli.