Privatbrauerei Zwettl Karl Schwarz

Tratto da La birra nel mondo, Volume V, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Zwettl/Austria
Siamo nella regione Waldviertel della Bassa Austria, dove intorno al 1600 già esistevano alcuni birrifici domestici e cooperativi.
Quello di Zwettl si basa sulla tradizione del birrificio dell’abbazia cistercense di Zwettl appunto, menzionata per la prima volta nel 1139. Il birrificio invece viene menzionato per la prima volta nel 1708.
Rilevata nel 1890 dalla famiglia Schwarz, nel 1897 l’azienda risultava una delle prime nella regione a disporre dell’elettricitù. Nel 1918 possedeva perfino delle macchine di raffreddamento.
Solo grazie all’alto livello tecnologico, poté sopravvivere alle difficoltà degli anni Trenta e a quelle della seconda guerra mondiale. Nel 1960 si dotò anche dell’impianto d’imbottigliamento. Nel 1990 aprì l’Hotel Restaurant Schwarz Alm.
Con l’acquisto, nel 1995, della Jihlava Pivovar creò ai propri prodotti uno sbocco nella Repubblica Ceca. Ma, a causa del deterioramento della qualità della birra, nonostante fosse stato modernizzato l’impianto, il birrificio, sull’orlo della bancarotta, fu ceduto al belga Bockhold.
Nel 2003 rilevò il laboratorio di birra Weitra dalla famiglia di birrifici Pöpperl con cui collaborava dal 1999.
Nelle mani di Karl, della quinta generazione Schwarz, la Zwettl è oggi una delle aziende leader nella regione e uno dei birrifici privati di maggior successo in Austria. La produzione, di oltre 210 mila ettolitri l’anno, dalle tradizionali birre tedesche, ha sconfinato in porter, IPA, sour/wild beer.
Organizza infine, per quanto riguarda la birra, congressi annuali e viaggi di visita e studio all’estero.
Zwettler Original 1890, german pilsner di colore dorato pallido (g.a. 5,1%). È un prodotto tradizionale, che utilizza soltanto ingredienti locali. La produzione iniziò in occasione del 100° anniversario della nascita del birrificio. La carbonazione è abbastanza sostenuta; la schiuma bianca prorompe abbondante, fine, compatta, cremosa, tenace e aderente. L’aroma è ricco di malto, pane bianco, zucchero d’orzo, grano, caramello, mais, che spirano nitidi, freschi, sotto l’egida di un prelibato luppolo fruttato. Il corpo medio ha una consistenza sufficientemente acquosa. L’eccellente equilibrio tra la componente dolce del cereale e quella amara del rampicante erbaceo/terroso allestisce un gusto denso, morbido, di alta bevibiltà e rinfrescante. La secchezza del finale asciuga perfettamente il palato, preparandolo alla discreta persistenza di un retrolfatto dalle grate impressioni di pulizia permeate da un piacevole amarognolo.
Zwettler Export Lager, export di colore paglierino lievemente sfumato (g.a. 5%); creata per gli amanti della birra segnata dal malto e appena luppolizzata. Con una morbida effervescenza, la grande schiuma bianca sbocca fine, compatta, cremosa, con bella allacciatura e decente durata. L’aroma, un po’ dolce, granuloso e speziato, si espande con odori di malto, vaniglia, miele, lievito, paglia, frutta secca, in superficie e in sottofondo, di agrumi, erbe, luppolo. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza molto acquosa. Il gusto, nettamente maltato, scivola pieno e disinvolto su buona ma inerte base luppolizzata. Solo nel retrolfatto, dopo un corto finale secco e ripulente, s’impone con decisione il rampicante, animando di persistenza discreta non certo sgradite sensazioni amaricanti.
Zwettler Dunkles, münchner dunkel di colore marrone scuro con sfumature rossastre (g.a. 3,4%). La carbonazione è molto delicata; la schiuma cappuccino, enorme, sottile, compatta, cremosa, di notevole tenacia e aderenza. L’aroma si apre dolciastro e ricco di malto tostato, caramello, zucchero di canna, melassa, frutta secca, pane, cioccolato al latte; dal sottofondo fanno invece appena capolino sentori speziati e di luppolo terroso. Il corpo tende decisamente al sottile, in una consistenza parecchio acquosa. Anche nel gusto la componente dolce fa il bello e il cattivo tempo, con quella amara di luppolo attenta soltanto a evitare il minimo segno di squilibrio. Anche l’alcol, col suo basso tenore, può far poco per contrastare un’amabilità che peraltro non dà troppo nell’occhio. Nel corto finale, c’è un esuberante caramello a guastare la festa. Al contrario, il retrolfatto, con le sue delicate sensazioni amarognole, lascia la bocca piacevolmente asciutta.
Stagionale
Zwettler Kuenringer Festbock, traditional bock di colore giallo dorato (g.a. 6,8%); offerta per le festività pasquali e natalizie, anche non filtrata in fusti. La carbonazione è discreta; la schiuma bianca, non così ricca, sottile, pannosa, sufficientemente stabile e aderente. Nell’aroma, l’iniziale asprezza del luppolo erbaceo lascia presto il posto alla calda dolcezza di un malto granuloso, contornato da sentori di lievito, frutta, mais, agrumi. Il corpo, medio-pieno, ha una consistenza alquanto cremosa. Il gusto, pur avvertendo distintamente il malto nella propria rotondità, estrinseca con freschezza leggiadra la perfetta armonia raggiunta dal cereale e dall’amaricante, sotto il segno di un delicatissimo etanolo. Nella sua concitata brevità, il finale sfoggia un pulito, piacevole, amarognolo. Non di molto più lungo, il retrolfatto rimane fermo in una sdolcinatura la cui sottile patina reca sensazioni metalliche, erbacee e speziate.