Privatbrauerei Moritz Fiege

Tratto da La birra nel mondo, Volume III, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Bochum/Germania
Birreria della Renania Settentrionale-Westfalia. Le sue origini risalgono a una Schankwirtschaft (“osteria”) del 1736 nel centro di Bochum che, solo più tardi, divenne Hausbrauerei, producendo quindi birra per i propri clienti.
Nel 1876 Moritz Fiege, ricevuti i diritti di birrificazione, passò l’attività al figlio, Johann, che due anni dopo fondò il birrificio.
Nel 1926 Moritz Fiege, della seconda generazione, con l’aiuto del suo mastro birraio, creò quella Moritz Fiege Pils che diede la svolta decisiva all’azienda. Dopo la seconda guerra mondiale, insieme a lui, il figlio, Ernst, costruì lo stabilimento che è giunto ai nostri giorni.
Oggi la Privatbrauerei Moritz Fiege, nelle mani di Jürgen e Hugo, della quarta generazione, produce più di 150 mila ettolitri di birra all’anno.
Moritz Fiege Schwarzbier, schwarzbier di colore marrone scuro, quasi nero, con lievi tonalità rubino e dall’aspetto opaco (g.a. 4,9%); precedentemente nota come Moritz Fiege Bläck Mäx. Con una carbonazione moderata, la schiuma beige fuoriesce abbondante e cremosa, di buona tenuta e aderenza. Malto tostato, caffè, melassa, cioccolato amaro, frutta scura, caramello, liquirizia, pane nero, luppolo vecchio, allestiscono un’elevata intensità olfattiva di gradevole finezza. Il corpo, relativamente leggero, è di una consistenza oleosa un po’ untuosa. Su ricca, solida, base di malto torrefatto, melassa, nocciola, caramello, frutta secca, pane di segale, zucchero di canna, il sapore defluisce pieno e fresco, prendendo, dal luppolo floreale, il necessario amaro equilibratore, dalle tostature, l’acidità rinfrescante. Il percorso, di media durata, si chiude secco, pulito, croccante. Nel breve retrolfatto una dolcezza burrosa stempera l’asprezza delle suggestioni erbacee.
Moritz Fiege Pils, pilsner di colore paglierino dorato con riflessi verdognoli (g.a. 4,9%). Con una media effervescenza, la schiuma, bianca come la neve, sbocca fine, cremosa, duratura. L’aroma si apre fresco, pulito, intenso, a base di malto e luppolo floreale; mentre, più in là, si percepiscono sentori di pane, agrumi, cereali, erba appena tagliata. Il corpo, da leggero a medio, presenta una consistenza pressoché acquosa. Il gusto defluisce delicatamente amaro, benché intriso di luppolo erbaceo; del resto si avvale di una solida base di natura dolce, costituita da malto, pane, grano, mele, polpa di arancia. Un bel finale, secco e speziato, si protrae abbastanza, come se aspettasse qualcosa. E, quel qualcosa, sono le sfuggenti impressioni retrolfattive di un piacevole luppolo fiorito.