Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Karlsruhe/Germania
Azienda del Baden-Württemberg. Nacque, come ristorante-birreria, nel 1798 a Liedolsheim, pochi chilometri a nord di Karlsruhe, a opera di Karl Friedrich Gottlieb Hoepfner. Seguirono diversi cambiamenti di sede, a Linkenheim, a Eggenstein e infine, nel 1849, a Karlsrhue, dove Jacob Friedrich Hoepfner rilevò la birreria Schmieder’sche Brauerei in fallimento.
All’epoca Karlsrhue contava ben 28 birrifici, e Jacob non ebbe certo vita facile. Comunque, nel 1851 inaugurò la nuova birreria Privatbrauerei Hoepfner.
Nel 1896 ebbe inizio la costruzione dello stabilimento, a forma di castello medievale, che è giunto fino ai nostri giorni; mentre è del 1900 la svettante torre ispirata a quella del castello bavarese di Neuschwanstein.
Oggi la Hoepfner, la più grande fabbrica di birra di Karlsruhe, produce 200 mila ettolitri di birra all’anno; ed è nelle mani della sesta generazione Hoepfner, con Friedrich Georg. Dal 2005 fa parte della Brau Holding International, nel cui ambito continua la propria attività come azienda indipendente.
L’edificio, oltre alla fabbrica dotata di macchinari modernissimi, ospita anche il personale, insieme alle famiglie. La Hoepfner intende mantenere un legame molto forte con l’arte brassicola e si è assicurata, in tal modo, la possibilità di avere tutto sotto controllo.
La fermentazione continua nelle tradizionali vasche aperte, a vantaggio della pienezza di corpo e di gusto; il mosto subisce la doppia cottura, per captare tutto il profumo del malto; e il malto viene preparato in casa, così abbondantemente da rifornire altri birrifici.
Hoepfner Kräusen, zwickelbier di colore giallo paglierino e dall’aspetto torbido per i lieviti in sospensione (g.a. 5,1%); con aggiunta di birra “giovane” all’inizio della fase di maturazione. La schiuma biancastra, densa e duratura, è gestita da una moderata effervescenza. L’aroma si libera intenso e persistente, a base di malto, luppolo floreale, pane, miele, fieno, lievito. Il corpo, da leggero a medio, ha una tessitura alquanto grassa. Il gusto attacca con la dolcezza del caramello, scivola in una connotazione fruttata, sfocia in una rinfrescante consistenza acidula. Il finale apporta una ventata di amarore asciutto. Nella discreta persistenza retrolfattiva si esaltano morbide impressioni speziate.
Hoepfner Pilsner, pilsener di colore giallo paglierino (g.a. 4,7%); aromatizzata con quattro varietà di luppolo. L’effervescenza è medioalta; la bella spuma bianca, abbondante, cremosa e tenace. L’aroma si libera fresco, pungente di luppolo, a malapena fruttato. Il corpo leggero presenta una trama fra cremosa e acquosa. Il gusto è caratterizzato da una soave mistura dolceamara, con l’amaricante ben ammorbidito dal malto in una corsa di buona durata. Il finale secco, citrico, anche un po’ metallico, precorre il tenue amarore del retrolfatto.
Hoepfner Goldköpfle, export di colore giallo dorato (g.a. 5,5%). L’effervescenza moderata genera una schiuma imponente, sottile e duratura. Il fresco aroma di malto evidenzia stuzzicanti accenni di pane appena sfornato. Il corpo ha una media consistenza alquanto grassa, e fluisce morbidamente. Il malto ritorna, nel sapore, con delicatezza per comporre, nel finale, un notevole equilibrio con le note secche di luppolo. Il breve retrolfatto si rivela di un amarognolo tra resinoso e floreale.
Hoepfner Jubelbier, dunkel di colore giallo oro carico con riflessi aranciati (g.a. 5,5%); disponibile solo da ottobre a febbraio. Fu creata nel 1982 per festeggiare il 75° compleanno del padre dell’attuale presidente dell’azienda. Con una moderata effervescenza, la spuma si alza cremosa, di buona stabilità e aderenza. Al naso esalano gradevoli aromi fruttati ed erbacei dai fiochi sentori di caramello e affumicatura. Il corpo possiede pienezza, rotondità, in una consistenza leggermente cremosa e anche un po’ appiccicosa. Il gusto, di un malto dal carattere di nocciolato, volge armoniosamente verso un finale asciutto e vivace. Il retrolfatto ha breve durata, e mette insieme sensazioni di moka, cioccolato piuttosto amaro, aspra acidità.
Hoepfner Porter, porter di colore mogano tendente al nero e dall’aspetto opaco (g.a. 5,8%); elaborata con malto scuro e aromatico e luppolo Tettnang. Si tratta di un prodotto di vecchia data, e anomalo in terra tedesca; ma con tutti i crismi britannici. Fu rilanciata, dopo circa 20 anni, nel 1998. In Germania le uniche porter erano state prodotte dalla Hoepfner e dalla ormai scomparsa Dressler di Brema. Con una morbida effervescenza, la schiuma beige si leva sottile, cremosa, aderente. L’aroma esprime decisi toni caldi, dal malto torrefatto al cioccolato e al caffè, non senza un accenno di luppolo erbaceo. Nel corpo medio, di tessitura alquanto oleosa, si esibisce, nella lunga corsa, un soffice gusto complesso, dalle note amare, tostate e di malto. L’asciuttezza del finale lascia una netta sensazione di pulizia in bocca; preludio ideale alla lunga persistenza retrolfattiva dalle impressioni di caramello, cereali, caffè, cioccolato fondente, fieno, malto torrefatto.
Hoepfner Keller-Weizen, keller weizen di un bel colore ramato e dall’aspetto leggermente velato (g.a. 4,9%); tuttora realizzata secondo la ricetta originale. La morbida effervescenza sviluppa una ricca schiuma nocciola, spessa e aderente. La finezza olfattiva appare gradevole, con i suoi insistenti aromi di banana, zucchero bruciato, caramello, malto torrefatto, esteri di lievito, frutta rossa, chiodi di garofano. Il corpo medio presenta una trama fra cremosa e acquosa, anche un po’ appiccicosa. Il gusto, con note di pane, caramello, toffe, ciliege, banana, frutti di bosco, scorre a proprio agio, in totale assenza di amarore, nella sua deliziosa freschezza. Il corto finale sa tanto di malto bruciato, frumento secco, torta di bacche, pasta, fichi. Il retrolfatto, nella sua lunga persistenza, eroga cremose sensazioni di banana, fumo, chiodi di garofano.