Tratto da La birra nel mondo, Volume IV, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Colonia/Germania
Di origini contadine, dopo aver esercitato il mestiere di sarto, nel 1859 Heinrich Reissdorf aprì, nella zona storica della città, la Obergärige Brauerei Heinrich Reissdorf.
Alla sua morte, nel 1901, prese in mano le redini dell’azienda la moglie Gertrud. Nel 1908 subentrarono i cinque figli che, nel 1923, ribattezzarono il birrificio col nome attuale.
Risorta dalla quasi totale distruzione (90%) della seconda guerra mondiale, la Privat-Brauerei Heinrich Reissdorf è tuttora nelle mani dei discendenti della quarta generazione, Hermann-Josef e Karl-Heinz.
Da annotare che questo produttore fu il primo a imbottigliare la kölsch, nel 1936; fu in prima linea per ottenere, dopo la seconda guerra mondiale, l’abolizione del divieto di produrre birre ad alta fermentazione nella sua zona di occupazione britannica; e fu tra i promotori della Kölsch Konvention del 1986, il disciplinare redatto da 24 produttori dell’area metropolitana di Colonia per la protezione della kölsch.
La produzione, che “viaggia” sui 700 mila ettolitri annui, contempla solo una birra, la Kölsch, disponibile però anche nella versione analcolica.
Reissdorf Kölsch, kölsch di un limpidissimo colore oro chiaro (g.a. 4,8%). Con una carbonazione molto delicata, la schiuma bianca, fine, compatta, cremosa, rivela una notevole tenuta insieme a una non certo minore aderenza. Anche l’aroma è caratterizzato da una straordinaria delicatezza, coi suoi profumi di malto dolce e granuloso, agrumi, nobile luppolo alle erbe, frutta, pane, mais, spezie sottilmente stimolanti. La notevole scorrevolezza della bevuta è assicurata dalla consistenza acquosa del corpo squisitamente leggero. Nel gusto, l’approccio di pane e cereali precede di un nulla le note agrumate trasferitesi dal naso in una veste particolarmente acre; la corsa, di regolare durata, si chiude con un intenso amaricante erbaceo. Il finale, asciutto, pulito, con un pizzico di pepe, rinfresca e disseta. Completa l’“opera” il tocco acido che s’insinua tra le suggestioni morbide e cremose dello sfuggente retrolfatto.
Reissdorf Alkoholfrei, low alcohol di colore dorato pallido (g.a. meno dello 0,5%); la versione analcolica dunque della Kölsch. Presenta una morbida effervescenza; spuma bianca, soffice e pannosa, di medie dimensioni e sufficiente durata; aroma fresco e delicato di luppolo erbaceo; corpo sottile, e di trama acquosa; gusto segnato da un buon malto con il luppolo che, dal sottofondo, emana le sue note equilibratrici; finale secco e detergente; retrolfatto con una brevissima impressione amara.