Tratto da La birra nel mondo, Volume III, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Portland, Oregon/USA
Microbirrificio fondato nel 1986 da Fred Bowman, Art Larrance e Jim Goodwin.
Nel 1992, in onore di uno dei principali sostenitori, l’azionista Robert Malcolm “Mac” MacTarnahan, il birrificio elaborò la MacTarnahans Amber Ake, che divenne presto il suo fiore all’occhiello. Sempre lui, MacTaharnan, nel 1998 salvò l’azienda dal fallimento, pagando il debito di 3,5 milioni di dollari in cambio di azioni. E, così, la Portland Brewing Company cominciò a utilizzare l’etichettarura MacTarnahan.
Nel 2000, avvenne la fusione con la Saxer Brewing Company di Lake Oswego, nell’Oregon.
Nel 2004 MacTarnahan, ormai 88enne, vendette la compagnia alla Pyramid Breweries di Seattle. La fabbrica di Portland fu ribattezzata MacTarnahan’s Brewing Company, e continuò con la propria linea di prodotti.
Nel 2008 la Pyramid stessa fu acquisita da Magic Hat Brewing Company, di South Burlington, nel Vermont. A sua volta, quest’ultima fu rilevata nel 2010 dalla North American Breweries di Rochester (New York) che, nel 2012, passò alla società costaricana Florida Ice and Farm Company (FIFCO). Nel 2013 la MacTarnahan’s Brewing Company riprese il nome di Portland Brewing Company.
Il birrificio dispone della taproom (The Portland Brewing Company Taproom), nella quale vengono servite anche le birre della Pyramid.
MacTarnahan’s Amber Ale, amber ale di colore ambra profondo (g.a. 5,1%). Con una carbonazione piuttosto contenuta, la schiuma ocra sbiadito si rivela minuta, cremosa, di sufficiente persistenza. L’aroma non è così pronunciato, nei suoi sentori un po’ aspri, ma di buona complessità: dal malto secco al pane tostato, dal grano dolce al caramello, dalla scorza d’agrumi al luppolo floreale, dal fieno alle foglie umide, dal legno alla terra. Il corpo, medio-leggero, ha una consistenza alquanto cremosa. Nel gusto, la dolcezza del malto caramellato viene ben bilanciata da un piacevole luppolo resinoso: e il gusto defluisce in scioltezza, brioso, frizzante. Il finale fa soltanto capolino, con le sue amabili note fruttate. Più lungo, ma non di tanto, il retrolfatto si esibisce in suggestioni secche e luppolizzate.
MacTarnahan’s Noble Scot, scottish ale di colore mogano con riflessi rosso rubino (g.a. 6,5%); conosciuta anche come Portland Brewing Noble Scot. Con una moderata effervescenza, la schiuma beige, alquanto ruvida, non abbonda e non ha nemmeno lunga durata. L’olfatto non è particolarmente intenso, presenta comunque un ricco bouquet: malto affumicato, esteri fruttati, caramello, pane tostato, nocciola, lievito, biscotto; con fumo e limone sullo sfondo. Il corpo medio ha una tessitura alquanto cremosa e lievemente appiccicosa. Nel gusto, una solida base di malto secco, biscotto, ciliegia, mela, caramello, lievito fruttato, sorregge adeguatamente lo scorrere lento, quasi cadenzato, delle note terrose, di fumo e di torba. Il finale risulta amarognolo, secco, acidulo. Nella discreta persistenza retrolfattiva si levano tiepide impressioni dolci e caramellate.
MacTarnahan’s Blackwatch Cream Porter, porter di colore marrone scuro, tendente al nero, e dall’aspetto opaco (g.a. 5,3%). Porter di nuova concezione, che utilizza peraltro, tra gli ingredienti speciali, farina di avena e cereali non trasformati. La carbonazione è piuttosto vivace; la spuma moka, soffice, cremosa e di pregevole allacciatura. L’aroma si propone in una gradevole miscellanea, che spazia dal caffè al malto torrefatto, dal caramello al cioccolato, dall’avena alle noci, dalla vaniglia al legno e al fumo. Il corpo appare un po’ magro, in una consistenza altrettanto acquosa. Il gusto si rivela ricco, sorprendentemente fresco, con note di malto, crema, avena, caffè, zucchero di canna, liquirizia, cacao; e non senza una punta di acidità lattica e una lieve astringenza da luppolizzazione. Il finale persiste nell’amarore del rampicante, anche più intenso; ma che, nel corto retrolfatto, si attenua in un piacevole amarognolo da caffè forte.