Tratto da La birra nel mondo, Volume V, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Velké Popovice/Repubblica Ceca
Azienda della Boemia centrale, nel distretto di Praha-východ.
La sua produzione birraria ebbe inizio già nel secolo XIV, ma s’interruppe nella prima metà del XVIII. Nel 1871 un ricco magnate industriale, František Ringhoffer, decise di costruire un nuovo birrificio secondo tutte le innovazioni tecniche, che, tre anni dopo, produsse il primo lotto. Quindi possiamo fissare la fondazione moderna della Pivovar Velké Popovice nel 1874.
Con le privatizzazioni dei primi anni ’90 del secolo XX, il suo sviluppo iniziò a spron battuto. Verso la metà del decennio la notorietà era al top, soprattutto grazie all’accattivante pubblicità di una serie di birre dal nome bizzarro, Kozel (che vuol dire “capra”).
A marzo del 1999 si fuse con Plzeňský Prazdroj e Pivovar Radegast. A ottobre dello stesso anno, l’intero gruppo finì nelle mani della SAB, seguendo poi la sua sorte.
Kozel Premium Lager 12°, czech pilsner di chiara tonalità dorata (g.a. 4,8%); il fiore all’occhiello dell’azienda. Una 12%, classica birra da esportazione che viene prodotta in conformità al Reinheitsgebot per poter arrivare fin in Germania. Con una vivace effervescenza, la schiuma bianca erompe fine, solida, cremosa, di ottima tenuta e allacciatura. L’aroma si apre con la dolcezza del malto e un tocco di mela verde, come inseguiti da un luppolo floreale partito in ritardo; tenuemente si levano invece dal sottofondo sentori erbacei, di miele, cereali, anche di zolfo. Il corpo medio mostra una certa tendenza al leggero, in una consistenza spiccatamente acquosa. Il gusto si propone tra note granulose, dolciastre e metalliche, efficacemente contrastate da una ruvidezza terrosa, dall’amaro erbaceo del luppolo e da un’aspezza agrumata. La secchezza del finale sa abbastanza di spezie nobili che pizzicano con delicatezza il palato. Molto equilibrato, il corto retrolfatto reca il delizioso amarore della “sapiente” luppolizzazione boema.