Pivovar Svijany

Tratto da La birra nel mondo, Volume IV, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Svijany/Repubblica Ceca
Una delle più antiche birrerie ceche, nel distretto di Liberec, nell’omonima regione.
Il villaggio di Svijany, risalente al 1345, era di proprietà di un monastero cistercense, situato a Mnichovo Hradiště. Nel 1565 passò a Jaroslav di Vartemberk, che vi costruì una fortezza, mentre il birrificio era operativo già da un anno. Con la morte di Jaroslav, nel 1602, villaggio, fortezza e birrificio passarono a Jachym Ondrej Slik. Nel 1621 quest’ultimo, per essersi ribellato alla dominazione asburgica della Boemia, venne giustiziato e le sue proprietà furono assegnate alla famiglia Rohan, che vendette il birrificio al suo inquilino, Antonin Kratochvile.
La famiglia di Antonin gestì il birrificio fino al 1939 quando fu costretta a rivendelo ai Rohan. Poi arrivò la confisca e la nazionalizzazione del 1945. Nel 1990 il birrificio divenne parte delle birrerie di proprietà statale di Vratislavice nad Nisou. Due anni dopo, fu trasformato in società per azioni e, tra un proprietario e l’altro, nel 2010, finì al Liberec Investment Fund.
Oggi la sua produzione, che supera i 650 mila ettolitri annui, offre una vasta gamma di lager non pastorizzate di ottima fattura.
Svijanská Kněžna 13°, dunkel di colore scuro tendente al nero con riflessi rossastri e dall’aspetto impenetrabile (g.a. 5,2%). La carbonazione è modesta; la schiuma beige, minuta, compatta, cremosa, di notevole durata. Al naso, si fatica a distinguere i flebili sentori di malto tostato, pane nero, caramello, biscotti, caffè d’orzo, frutti scuri, cuoio, luppolo floreale. Il corpo leggero presenta anche una consistenza molto acquosa. Note di malto tostato e caramello dolciastro segnano per buona parte del percorso un gusto sciropposo che però finisce poi tra le fauci di un amarore terroso, intanto che le tostature si apprestano a erogare una rinfrescante punta di acidità. Il finale è investito dal pepe nella propria secchezza. Le corte suggestioni retrolfattive risentono invece di un amaro piuttosto acre.