Tratto da La birra nel mondo, Volume III, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Pfungstadt/Germania
L’unico birrificio privato rimasto nell’Assia, fu fondato nel 1831 da Justus Hildebrand.
Nel 1855 entrò a lavorarci Justus Ulrich che, in seguito, divenne amministratore delegato e genero del fondatore. Essendo amico di Carl von Linde, già nel 1884 Ulrich disponeva di un frigorifero.
Anche per la Pfungstädter il doppio conflitto mondiale lasciò il segno, ma solo in termini economici. Nel 1945 fu occupata dagli alleati, ed ebbe inizio la ripresa, tanto che, 10 anni dopo, essa risultava una delle più grandi birrerie dell’Assia.
Alla fine degli anni ’90, rilevò la Brauerei Schönberger di Groß-Bieberau, risalente al 1835 ma che aveva cessato la produzione. Nel 2016 acquistò anche la Brauerei Michelstädter, fondata addirittura nel 1721.
Oggi, la Pfungstädter Brauerei Hildebrand, che gestisce anche una locanda adiacente, produce più di 300 mila ettolitri di birra all’anno. Utilizza l’acqua sorgiva di una fonte di proprietà sulle colline dell’Odenwald; orzo estivo a due file proveniente da coltivazioni selezionate tedesche; il tradizionale luppolo aromatico Hallertau; lievito di coltura propria. Una volta finito il ciclo produttivo, sottopone le birre a un lungo periodo di maturazione in ambiente a temperatura controllata. Ovviamente, rispetta rigorosamente il Reinheitsgebot. E, per tre volte, ha ottenuto la medaglia d’oro al concorso internazionale di qualità della Camera di Commercio dell’Agricoltura tedesca.
Pfungstädter Edel-Pils, pilsener di colore giallo dorato (g.a. 4,9%). Premium pils di razza, può senz’altro fregiarsi del distintivo “edel”. La temperatura giusta per la degustazione è indicata sul retro della bottiglia da una stella che scolorisce. Con una carbonazione da moderata a vivace, la spuma bianca sgorga copiosa, sottile e duratura. L’aroma si apre con la delicatezza della sua nobile luppolizzazione, che lascia sufficiente spazio per l’espressione di sentori più blandi ma ugualmente freschi e persistenti, dal malto alla pasta madre, dalle erbe alla frutta, dal riso alla segale e alle spezie. Il corpo medio tende al leggero, in una consistenza spiccatamente acquosa. Anche nel gusto il rampicante intende far valere il suo peso, adesso equilibratore, a impedire il minimo pericolo di stucchevolezza, con l’amabilità granulosa del cereale cui sta piuttosto stretto il ruolo di “spalla”. Il finale si dilunga in note amarognole di erba appena tagliata. Nel retrolfatto compare una sfuggente impressione secca e resinosa.
Pfungstädter 1831 Schwarzbier, schwarzbier di colore bruno rossastro e dall’aspetto opaco (g.a. 5,3%). Il 1831 è l’anno di fondazione del birrificio. Con una carbonazione moderata, la spuma moka esce ampia e cremosa, ma di scarsa ritenzione e senza la minima allacciatura. Malto tostato, nocciola, caffè, liquirizia, caramello bruciato, pane nero, terra, cioccolato, frutta scura, melassa, fumo, luppolo floreale, sono gli ingredienti di un bouquet olfattivo di elevata intensità e finezza gradevole. Il corpo, da medio a pieno, ha una consistenza leggermente oleosa. Il gusto, di malto torrefatto, presenta una dolcezza delicata che la mite luppolizzazione, a sua volta, lascia proseguire con una certa condiscendenza, a condizione però che non comprometta l’equilibrio più di tanto. Nel finale, arriva la giusta dose di acidità conferita da caffè e tostature. Il breve retrolfatto, di straordinaria pulizia, attinge le proprie impressioni amare a un secco luppolo erbaceo.
Pfungstädter St Nikolaus, dunkel bock di colore marrone scuro con riflessi rossastri (g.a. 6,9%); un’offerta natalizia. La carbonazione è piuttosto sostenuta; la spuma caramello, ricca, vaporosa e sufficientemente stabile. L’aroma si apre con gradevoli profumi di malto tostato, caramello, grano, zucchero di canna, cioccolato fondente, quercia, pane scuro, frutta secca, tannino, cereali, coriandolo. Il corpo, da medio a pieno, ha una consistenza alquanto sciropposa. Il gusto, distintamente segnato dal malto, e intessuto di venature fruttate, si sviluppa lento ma risoluto, sfociando in un lungo finale asciutto dalle sfumatute luppolizzate. Il piacevole retrolfatto si propone con remote evocazioni di caramello, fondi di caffè, cacao in polvere, avvolte nel calore esilarante della frutta sotto spirito.