Tratto da La birra nel mondo, Volume III, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Pardubice/Repubblica Ceca
L’ultimo rimasto dei tanti birrifici cittadini, e uno dei più piccoli del Paese. Fu fondato nel 1871.
Dopo la perdita di produzione durante la seconda guerra mondiale, fu trasferito, nel 1945, all’amministrazione nazionale e, nel 1949, nazionalizzato dalla società Východočeské Pivovary.
Nel 1960 passò alla birreria della Boemia orientale Hrádec Kralové e, finalmente, nel 1993 divenne una società per azioni, Pivovar Pardubice.
Nel 2006 la denominazione Pivovar Pardubice fu cambiata in Pivovar Pernštejn, per diventare, nel 2010, Pardubický pivovar.
Oltre ai 310 mila ettolitri di birra all’anno, l’azienda produce diverse bibite analcoliche.
Pernštejn Premium Světlý Ležák 12°, pilsner di colore dorato pallido (g.a. 5%). Con una carbonazione alquanto decisa, la schiuma bianca si solleva fine, cremosa e stabile. L’aroma è maltato ed erbaceo con sentori di fieno, grano saraceno, pane, nettarine, burro, caramello, luppolo speziato. Il corpo, medio-leggero, ha una consistenza oleosa un po’ viscosa. Anche nel gusto il malto intende far la voce grossa, ma presto le sue velleità vengono scalzate dalle decise note del luppolo erbaceo: e, dalla convivenza armoniosa dei due elementi, ne trae un netto vantaggio l’equilibrio, che si mantiene integro sino al finale, quando subentra un’aspra secchezza foriera del lungo, piacevole, retrolfatto amarognolo.
Pardubický Porter (Boom) 19°, baltic porter di colore marrone scuro, quasi nero, con riflessi rubino e dall’aspetto opaco (g.a. 8%). Con una carbonazione molto bassa, la schiuma cappuccino, fine e cremosa, emerge piuttosto scarsa ed evanescente. All’olfatto, i primi a spuntare sono i profumi di ginseng e cacao in polvere; più in là, e quasi poco propensi a comparire dopo essere stati anticipati, esalano sentori di malti tostati, caffè liquoroso, nocciola, melassa, prugne, caramello, liquirizia. Il corpo, di ottima struttura, ha una trama abbastanza oleosa. Nel gusto note caramellate e tostate si avvicendano al caffè, alla toffee, al cioccolato al latte, alla frutta scura, allo zucchero di canna. Il luppolo risulta compiutamente assente, e la troppa dolcezza residua rende la bevuta stucchevole in limiti comunque accettabilissimi. Il finale dolceamaro si propone in una media durata. Si rivela invece alquanto lunga la persistenza retrolfattiva con le sue impressioni piacevolmente amare.