Oettinger Brauerei

Tratto da La birra nel mondo, Volume III, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Oettingen in Bayern/Germania
Uno dei più grandi gruppi birrari tedeschi, ha il quartier generale in un piccolo comune svevo della Baviera.
Le sue origini risalgono al 1333, quando il conte locale fondò la Brauhaus Oettingen. Ma la vera e propria storia industriale iniziò nel 1731, con la Fürstliche Brauhaus zu Oettingen.
Nel 1956 la Fürstliche Brauhaus zu Oettingen fu acquistata dalla famiglia Kollmar e ribattezzata Oettinger Brauerei GmbH.
Il gruppo comprende cinque birrifici, siti a Oettingen, Gotha, Schwerin, Mönchengladbach e Braunschweig. Ognuno produce il proprio marchio regionale, insieme al marchio nazionale Original Oettinger.
La Oettinger vende grandi quantità di birra al prezzo più basso possibile. Ciò è dovuto a una precisa scelta aziendale:
1) La produzione delle grandi quantità si svolge con un processo altamente automatizzato, e quindi con pochi dipendenti;
2) La consegna avviene direttamente con i camion di proprietà;
3) Non esiste “pane secco” per la pubblicità.
La produzione annua del gruppo supera ormai abbondantemente i 9 milioni di ettolitri. E tutte le birre – dichiara l’azienda – sono prodotte secondo il Reinheitsgebot.
Oettinger Pils, pilsener di colore giallo paglierino chiaro (g.a. 4,7%). Con una carbonazione decisa, la schiuma bianca prorompe sottile e si dissolve lentamente senza lasciare alcun pizzo al bicchiere. L’aroma è relativamente pulito, piuttosto debole, dolciastro, un po’ granuloso, nei suoi sentori di pane, luppolo, malto, paglia, cereali, miele, grano, mela, erbe. Il corpo è da leggero a medio, in una consistenza tipicamente acquosa. Un buon nocciolato fa da solida base nel gusto fresco e scorrevole, tenuto in decente equilibrio dalle decise note erbacee del luppolo e attingendo una lieve acidità dalla carbonazione in prossimità del traguardo. Il finale, breve e compiutamente secco, prelude a un discreto retrolfatto dalle piacevoli sensazioni amarognole.
Oettinger Export, export di colore paglierino dorato con qualche sfumatura verdognola (g.a. 5,4%). Con una media effervescenza, la spuma bianca emerge densa, cremosa, per dissolversi lentamente lasciando qualche pizzo al vetro. Al naso il malto, supportato da grano spezzato, paglia, frutta, pasta di pane, prevale a malapena sul luppolo erbaceo che appare peraltro un po’ aspro. Il corpo, da leggero a medio, presenta una trama acquosa con tendenza alla grassa. Il gusto, pieno ma delicato, scorre con lieve orientamento verso la dolcezza man mano fagocitata, raggiungendo un buon equilibrio, dalla pregevole base luppolizzata. Il percorso di media durata termina con l’emersione di vaghe note di malto. Nel breve retrolfatto rimane una gradevole impressione di secchezza pulita.
Oettinger Schwarzbier, schwarzbier di colore marrone scuro, quasi nero, con riflessi rossastri e dall’aspetto opaco (g.a. 4,9%). Con una carbonazione moderata, la schiuma nocciola fuoriesce ampia, sottile, cremosa, duratura. All’olfatto dominano i malti tostati, che non pregiudicano comunque una buona espressione dei sentori di caramello, pane nero, cioccolato, lievito, frutti scuri, liquirizia, cenere. Il corpo, da leggero a medio, presenta una tessitura oleosa un po’ appiccicosa. Il gusto amabile si snoda con solide ma morbide note di torrefazione, miele, zucchero candito, nocciola, malto caramellato, che riescono in qualche modo, senza ovviamente creare squilibri, a eludere la sorveglianza di cacao amaro, erbe aromatiche e cioccolato fondente, intrigando irresistibilmente il palato. La corsa, di media durata, termina con un’asciuttezza che accoglie di buon grado l’emergente acidità delle croccanti tostature. Nel corto retrolfatto rimangono impressioni aspre e amarognole piuttosto terrose.
Oettinger Hefeweizen, hefe weizen di colore giallo dorato e dall’aspetto intorbidato dai lieviti in sospensione (g.a. 4,9%). Con una carbonazione decisamente forte, la corora di schiuma bianca si leva alta e compatta, durevole e aderente. L’aroma di frumento accusa venature alquanto pungenti che non infastidiscono affatto i freschi sentori di malto, lievito, banana, limone, erbe, chiodi di garofano. Il corpo medio ha una consistenza parecchio acquosa che snellisce straordinariamente la bevuta, col supporto dell’effervescenza ideale. Il gusto si snoda denso, cremoso, particolarmente dolce, con note di malto, banana, lievito fruttato, che comunque riescono a tenere il passo con i soliti limone, luppolo, chiodi di garofano. Il finale è intessuto di delicati richiami speziati. Nel corto retrolfatto esala una grata suggestione di asciuttezza dall’accento amarognolo.