Odell Brewing Company

Tratto da La birra nel mondo, Volume III, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Fort Collins, Colorado/USA
Birrificio artigianale indipendente: fu il primo a sorgere a Fort Collins, il secondo in Colorado e il sesto negli Stati Uniti.
Doug Odell, di origini gallesi, dopo un viaggio in Scozia, nel 1975 cominciò a produrre birra in casa per passione. Tre anni dopo, lavorò per sei mesi alla Anchor. Si trasferì quindi a Seattle, dove incontrò Wynne che sposò nel 1986. Stabilitosi infine a Fort Collins, nel 1989, insieme alla moglie e alla sorella Corkie, aprì, in un vecchio magazzino periferico di grano, un brewpub per cominciare a offrire alla spina ale di chiara tradizione britannica.
Nel 1994 avvenne la costruzione di un vero stabilimento che, due anni dopo, consentì anche l’installazione di una linea d’imbottigliamento. Nel 2010, con opportuno ampliamento, furono aggiunti una cella a temperatura controllata per l’invecchiamento in botte, una seconda linea d’imbottigliamento per il formato da 75 cl e l’indispensabile taproom, dove si possono assaggiare in anteprima alcune birre sperimentali prodotte su un piccolo impianto pilota.
Nel 2014 nasceva una seconda fabbrica, portando la capacità di produzione complessiva a 300 mila barili all’anno; e, già nel 2017, i barili venduti, in un crescente numero di stati americani, erano 125 mila.
Mentre, nel 2015, per garantire la futura indipendenza del birrificio, la Odell aveva lanciato un programma di azionariato dei dipendenti.
Odell 90 Shilling, scottish ale di colore ambrato con tonalità ramate e dall’aspetto piuttosto velato (g.a. 5,3%); una delle prime realizzazioni. Con una carbonazione media, la schiuma beige, abbondante, cremosa, lascia una buona allacciatura al vetro. Al naso si liberano gradevoli profumi di frutta secca, caramello, malti dolci, agrumi, luppolo floreale. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza un po’ oleosa. Il gusto, morbido, brioso, pieno di malto con un croccante accento di nocciolato, fluisce moderatamente amabile, con allusioni pressoché remote al luppolo e al fruttato, al fumo e al tostato. Il percorso, di media durata, termina relativamente asciutto, con un tocco di luppolo speziato. Nel retrolfatto, alquanto ruvido, rimane una grata suggestione pulita e amarognola.
Odell Easy Street Wheat, wheat ale di colore giallo dorato (g.a. 4,6%). Il lievito si deposita sul fondo: per metterlo in sospensione all’atto del consumo, va agitata la bottiglia dopo aver versato due terzi del contenuto. Ovviamente, prima, l’aspetto è chiaro. L’elaborazione avviene con quattro tipi di malto (d’orzo a due file, cristallizzato, tipo Monaco e di frumento) e tre varietà di luppolo (Cascade, Tettnang e Saaz). La carbonazione è medioalta; la schiuma bianchiccia, ricca, soffice e di ottima allacciatura. L’aroma si apre fresco e un po’ legnoso, con un accenno acidulo nascosto in fondo ai sentori di limone, chiodi di garofano, pane appena sfornato, banana, grano, lievito, citronella, fieno, miele. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza relativamente cremosa. Dopo un inizio a malapena acido, il gusto diventa alquanto dolce e aspro, insieme, con energiche e prolungate note di cereale, banana matura, lievito fruttato, chiodi di garofano. Il percorso si chiude agrodolce, con agrumi ed erbe aromatiche. L’amarognolo del retrolfatto rinfresca e disseta egregiamente.
Odell Cutthroat Porter, porter di colore nero intenso con riflessi marrone e dall’aspetto opaco (g.a. 5%); in perfetto stile inglese e con il nome di una specie di trota molto diffusa nel Colorado. La carbonazione è quasi piana; la schiuma cachi, densa, cremosa, duratura. L’olfatto propone intendità e grande armonia tra i profumi di malto tostato, caramello, nocciola, caffè, mirtilli, fumo, cioccolato fondente, vaniglia. Il corpo appare piuttosto snello, nella sua morbida consistenza cremosa. Dall’ottima combinazione dei malti (d’orzo a due file, cioccolato, cristallizzato e amber) e dei luppoli (Galena, English Kent e Northern Brewer) si origina un gusto delizioso che dà l’impressione di scandire, uno dopo l’altro, gli elementi avvertiti al naso, con l’aggiunta di una lieve, rinfrescante, nota acida. Il finale, secco e amaro, introduce un discreto retrolfatto agrodolce, in cui si esaltano impressioni di cioccolato al latte, fondi di caffè, tostature leggermente bruciate.
Collaborazione
Odell/Thornbridge Pond Hopper Double Extra Pale Ale, double extra pale ale di un intenso colore oro aranciato e dall’aspetto abbastanza torbido (g.a. 8,9%); in collaborazione con l’inglese Thornbridge Brewery, utilizzando malti inglesi e luppoli americani. Pond Hopper, che letteralmente vuol dire “colui che salta da una riva all’altra dello stagno”, è un chiaro riferimento alla traversata dell’ Atlantico, nel 2012, da parte del production manager della Thornbridge, Caolan Vaughan, per recarsi in Colorado a collaborare con Doug Odell. La carbonazione è piuttosto contenuta; la schiuma biancastra, sottile, cremosa, di buona allacciatura ma non di così lunga durata. L’aroma si apre con una certa timidezza, come se i sentori di pompelmo e marmellata d’arancia, nonché un soffio di pepe, volessero rimanere in sottofondo. Il corpo, da medio a pieno, presenta una trama più grassa che oleosa. Nel gusto, la solida spina dorsale fornita dal malto biscotto non viene adeguatamente sfruttata dal luppolo, e l’etanolo può fare il bello e il cattivo tempo. Il finale si rivela invece di maggiore equilibrio, con note amare di pompelmo e dolci di frutta tropicale matura. Ugualmente, il retrolfatto si propone in un armonico mix di resina e calore alcolico.