Moorhouse’s Brewery

Tratto da La birra nel mondo, Volume III, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Burnley/Inghilterra
Birrificio indipendente nel vecchio centro cotonifero del Lancashire. Fu fondato nel 1865 da William Moorhouse.
Inizialmente, produceva acque minerali e birre a bassa gradazione alcolica conosciute come hop bitters.
Negli anni ’30 del secolo successivo la produzione di acque minerali fu venduta alla Thwaites Brewery, nella stessa contea.
Nel 1978 Michael Ryan, un costruttore locale, acquistò i locali e le attrezzature da Tom Fawcett, il cugino dell’ultimo membro della famiglia Moorhouse, e iniziò la produzione di birre artigianali.
Nei successivi quattro anni si alternarono diversi proprietari, finché il birrificio non fu rilevato da Alan Hutchinson, proprietario di un hotel locale.
Alla morte di Hutchinson, nel 1985, l’azienda stava per chiudere, quando fu acquistata dall’uomo d’affari William Parkinson.
Moorhouse’s Black Cat, mild ale di colore marrone scuro con riflessi rossastri e dall’aspetto opaco (g.a. 3,4%); tradizionale “birra leggera scura”. La versione in bottiglia è pastorizzata. Con una carbonazione quasi piana, la schiuma beige emerge sottile, cremosa, ma di breve durata. L’aroma è delicato, nella sua complessità, a base di malto torrefatto, caramello, frutta secca, salsa di soia, cioccolato fondente, pane tostato, caffè, bacche scure. Il corpo, piuttosto scarno, ha una consistenza acquosa. Il gusto attacca con un morso di cioccolato amaro, presto fagocitato dalle note di frutta scura e del caramello, per chiudere la breve corsa con una certa acidità da tostature. Nel finale compare un gradevole piccantino regalato dalla lieve luppolizzazione. Lo sfuggente retrolfatto sa solo erogare una secca impressione di zucchero bruciato.
Moorhouse’s Pendle Witches Brew, ale di colore ambrato e dall’aspetto nebuloso (g.a. 5,1%). La versione in bottiglia è pastorizzata; quella in botte, introdotta nel 1982, ha la gradazione alcolica del 5%. Il nome invece è quello di una collina del Lancashire. Con una carbonazione moderata, la spuma avorio emerge fine, di buona durata e aderenza. All’olfatto, malto, frutta, pane, caramella mou, uvetta, miele, luppolo floreale, agrumi, toffee, erbe, terra, zucchero di canna, allestiscono un bouquet floreale di elavata intensità e finezza gradevole. Il corpo medio ha una tessitura leggermente oleosa. Il gusto, dolce di malto, è intessuto di secchezza erbacea abbinata all’amaro di fondo; e scorre a proprio agio, nel perfetto equilibrio tra cereale e amaricante, per prendere dalle tostature, in prossimità del traguardo, una fresca punta di acidità. Il finale è corto, granuloso, aspro, resinoso. Un morbido amarore di luppolo floreale caratterizza le sensazioni del discreto retrolfatto.