Memmingen Brauerei GmbH

Tratto da La birra nel mondo, Volume III, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Memmingen/Germania
Azienda della Baviera. La sua storia ebbe inizio nel 1886, allorquando Josef Herz acquistò la Brauereigaststätte Schwarzer Ochsen di Ulmer, sobborgo di Memmingen. Seguirono continui ampliamenti della struttura e ammodernamenti delle attrezzature.
All’epoca, Memmingen contava 21 birrifici e 35 taverne: la Schwarzer Ochsen, da quarta più grande fabbrica di birra della città nel 1897, divenne seconda nel 1906.
Nel 1911 la Schwarzer Ochsen si fuse con altre due fabbriche, Schwarzen Adler e Weißes Ross: nacque la più grande fabbrica di birra di Memmingen, la società per azioni Bürgerlichers Brauhaus. E, poiché la Schwarzer Ochsen aveva le più moderne attrezzature, divenne birrificio comune.
L’anno successivo si aggiunse il valido apporto professionale del giovane mastro birraio Albert Sayle, proveniente dalla Hacker-Pschorr di Monaco che sposò Amalie, figlia di Josef Herz. Con la morte di quest’ultimo, nel 1918, il direttivo dell’azienda passò nelle mani dei figli Max e Josef jr.
Nel 1920 grosse difficoltà economiche portarono alla fusione della Bürgerliches Brauhaus con la Engelbrauerei, le due più grandi birrerie cittadine: nacque la Bürger-und Engelbräu Aktiengesellschaft con, a direttori, Albert Sayle e Hugo Bilgram.
Tra il 1923 e il 1939 furono rilevate diverse birrerie. Poi, il secondo conflitto mondiale distrusse i risultati di lunghi anni di lavoro; ma nel 1948 iniziò la grande ripresa.
Nel 1973 venne a mancare Albert Sayle, lasciando senza la sua preziosa guida il nipote, Jochen Kesselschläger, entrato in azienda da un anno, appena terminati gli studi. Nel 1979, nella periferia nord della città, sorse la più moderna birreria d’Europa. Nel 1986 fu affiliata la Traditionsbrauerei Weitnau, in Algovia, con il marchio Alpkönig.
Nel 1997 divergenze di opinioni tra le famiglie proprietarie sull’orientamento concettuale della società determinarono una crisi profonda, risolta alla fine dalla famiglia Kesselschläger, rilevando tutte le azioni della Bürger-und Engelbräu AG.
L’anno dopo l’azienda prese il nome di Memmingen Brauerei AG e dal 2003 la ragione di società a responsabilità limitata per la sua conduzione familiare. Così, la Memmingen Brauerei GmbH ritornò a essere un birrificio privato.
Intanto aveva acquisito la proprietà del marchio Kartäuser, del vicino Priorato di Buxheim, un tempo certosino oggi nelle mani dei salesiani. Nel 2000 aveva rilevato anche la Ulmer Münster Brauerei di Ulm (della famiglia Grasmann), in cui l’anno precedente s’era accaparrate delle partecipazioni.
Dal 2008 nelle mani di Wolfgang e Jean, figli di Jochen Kesselschläger, la Memmingen figura oggi tra i birrifici più importanti della regione e, benché di medie dimensioni, offre un gran numero di birre.
Produce oltre 220 mila ettolitri di birra all’anno; più 60 mila ettolitri di bevande analcoliche, in precedenza con il nome di Libella, oggi sotto un’etichetta privata. Dati i consumi stazionari del Paese, ha sviluppato una strategia commerciale all’estero, soprattutto in Italia, seguita da Francia, Austria, Russia, Svizzera.
Presenta una gamma completa di birre bavaresi, distribuite sia tramite locali che la GDO. Il suo punto di forza è l’acqua, ricca di elementi minerali: viene attinta a una fonte di proprietà, profonda 80 metri e alimentata dai ghiacciai delle vicine Alpi Austriache attraverso un lungo cammino tra profondi strati di rocce permeabili.
Memmingen Gold, export di colore oro smorzato e dall’aspetto lievemente confuso (g.a. 5,5%). Con un’effervescenza da media ad alta, la spuma bianca si alza leggera ma di buona tenuta e aderenza. La gradevole finezza olfattiva propone intensi aromi di cereali frammisti a insistenti richiami fruttati, di malto, limone, miele, vaniglia, fieno, noci. Il corpo leggero tende al medio, in una consistenza pressoché acquosa. Il gusto morbido, rotondo, brioso, ostenta un notevole equilibrio: un amarore erbaceo appena percettibile tra raffinate note di malto caramellato. Il finale, secco e corto, eroga freschi suggerimenti vegetali. Il retrolfatto è granuloso, dolce, con ben distinte impressioni di chewing-gum.
Memmingen Lager Schwarz, schwarzbier di colore marrone rossastro molto scuro e dall’aspetto opaco (g.a. 5%). Con una morbida effervescenza, la schiuma beige emerge fine, cremosa, duratura. L’aroma si esprime con intensità elevata ma ordinaria finezza, a base di malto tostato, erbe, cenere, caffè nero, caramello scuro, legno, melassa, cioccolato fondente, terra, zucchero di canna, liquirizia, pane di segale. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza grassa alquanto untuosa. Il gusto, di carattere lievemente tostato, ripropone le sensazioni avvertite all’olfatto, meno pronunciate però, e con una certa secchezza, nonché un piacevole amarognolo di luppolo. La corsa, abbastanza lunga, si chiude pulita, anche un po’ astringente, con note di legno bruciato. Il retrolfatto, nelle sue brevi impressioni, si ispira a un moka fumante e alla liquirizia speziata.
Memmingen Premium, pilsener di colore dorato pallido (g.a. 5,1%). Data l’effervescenza decisa, la schiuma erompe sottile e compatta, tenace e aderente. Al naso si spargono animati profumi erbacei, d’inebriante freschezza, cui fanno da corollario più tenui ma non meno espressivi sentori di grano, malto, fieno, limone, luppolo floreale. Il corpo medio tende al leggero, in una consistenza decisamente acquosa. Il gusto, pieno di malto con una lieve nota granulosa e terrosa, assume, nella seconda parte più avanzata del medio percorso, una connotazione amara di resina. Al traguardo, si leva un delicato acidulo, foriero di un corto retrolfatto asciutto e un po’ astringente.
Memmingen Silberbock, doppelbock di colore dorato acceso (g.a. 7,5%). Con una mite effervescvenza, la spuma, da bianca a biancastra, fuoriesce sottile, compatta e abbastanza durevole. L’olfatto offre attraenti profumi di malto dolce e croccante seguiti, un po’ in sottofondo, da sentori fruttati, burrosi, tostati, di grano, fieno, erbe appena tagliate. Il corpo pieno ha una trama oleosa alquanto appiccicosa. Il denso gusto di malto è tenuto perfettamente in equilibrio dal morbido amarore del luppolo, in un percorso piuttoto lungo e concitato. Il finale si mantiene in limiti decenti di secchezza, a scongiurare l’astringenza, con note di caffè amaro, frutta scura, nonché un tenero riscaldamento alcolico. Caramello tostato, melassa e zucchero di canna, segnano le persistenti suggestioni retrolfattive.
Memmingen Weißbier, hefe weizen di colore arancione sfumato e dall’aspetto torbido (g.a. 5,3%). La forte carbonazione origina una spuma bianca fine, cremosa, di eccellente allacciatura. L’aroma propone, nella sua gradevole finezza, sentori di banana, malto di frumento, buccia di limone, menta, esteri di lievito, semi di coriandolo, luppolo fruttato, gomma da masticare. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza prevalentemente cremosa. Il gusto si rivela moderatamente fruttato e speziato, ruvido e granuloso, dolce e acidulo, con note di lievito predominanti e accenni di vaniglia. La corsa ha una durata media, e si compie fresca, asciutta, dolciastra. Il lievito ritorna nel corto retrolfatto per finire di asciugare il palato e prepararlo a un’altra sorsata.
Memmingen Kristallweizen, kristall weizen di colore dorato chiaro (g.a. 5,1%). La forte effervescenza produce una ricca spuma fine, spessa e duratura. L’aroma di lievito fruttato, malto, banana, grano, pane bianco, agrumi, luppolo floreale, chiodi di garofano, è fresco, acuto, ostinato. Il corpo tende al leggero, in una consistenza acquosa. Nel gusto frizzante, moderatamente dolce e cremoso, si esaltano note fruttate (albicocca e pesca), di lievito (con richiamo della banana matura), agrumi delicati, legno, vaniglia; con l’incisivo supporto dell’acido lattico e di tutta la ricchezza del frumento. Il percorso, di media durata, si chiude con un secco amarognolo su fondo morbido di malto. Dallo sfuggente retrolfatto si leva qualche impressione aspra dei chiodi di garofano.