Magic Rock Brewery

Tratto da La birra nel mondo, Volume III, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Huddersfield/Inghilterra
Birrificio del West Yorkshire, sorto nel 2011 a opera dei fratelli Richard e Jonny Burhouse, gestori del noto beershop online MyBreweryTap e che, prima, vollero seguire un corso per homebrewer. Per la produzione invece, si accaparrarono un giovane e valente birraio, Stuart Ross, con esperienza presso la Kelham Island, la Acorn e la Crown Brewery.
L’impianto fu collocato in un modesto edificio, all’interno del business di famiglia, ditta di importazione e vendita all’ingrosso di cristalli e pietre naturali. E furono proprio queste ultime a suggerire il nome dell’azienda, Magic Rock.
Nel 2015 avvenne poi il trasferimento a Birkby, un sobborgo di Huddersfield, portando la capacità produttiva a 70 mila ettolitri. E fu anche aperta la Magic Rock Tap.
Oltre a una vasta gamma di birre fisse, compaiono diverse stagionali e occasionali, sempre riflettendo gli stili e le generose luppolizzazioni americane. E, proprio ispirate alla Craft Beer Revolution americana, debuttarono le prime due realizzazioni: High Wire e Cannonball.
Magic Rock High Wire, american pale ale di colore dorato e dall’aspetto a malapena velato (g.a. 5,5%). Con una media effervescenza, la spuma bianca, fine, cremosa, emerge abbondante e di buona ritenzione. L’aroma si sprigiona ricco, elegante, a base di frutta tropicale, fiori, agrumi, luppolo fresco. Il corpo medio ha una consistenza alquanto oleosa. Una solida base di malto e la “sapiente” luppolizzazione erbacea e resinosa creano un perfetto equilibrio gustativo, col supporto di un opportuno pompelmo; mentre è l’uva acerba ad apportare l’indispensabile nota acida. Il percorso termina bruscamente, con un gradevole agrodolce, fruttato ed erbaceo. Nella sua persistenza piuttosto lunga, il retrolfatto si rivela equilibrato, amaro, secco, e infervorato da spezie leggere.
Magic Rock Cannonball, india pale ale di color rame e dall’aspetto velato (g.a. 7,4%); pesantemente luppolizzata come quelle che, nel secolo XIX, venivano esportate in India. Con una carbonazione mediobassa, la schiuma bianca emerge minuta, cremosa, duratura. L’eleganza olfattiva si esprime tramite profumi di frutta tropicale, agrumi, malto, aghi di pino, cereali, ortica, luppolo floreale. Il corpo medio presenta una trama alquanto oleosa. Nel gusto, una solida base di malto consente lo scorrimento secco, pulito, delle note resinose di un luppolo intenso, pungente; mentre l’alcol fa sentire la propria forza ma ne nasconde la presenza. Il finale mostra equilibrio nel suo amarore leggermente asciutto. E l’amaro persiste nel retrolfatto, con accento pepato e un delicato riscaldamento che rende piacevole la bevuta.