Tratto da La birra nel mondo, Volume III, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
London/Canada
Nel 1828 l’oste George Balkwill fondò, a London (Ontario), la Simcoe Street Brewery, che nello stesso anno vendette a William e George Snell. Nel 1847 l’immigrato irlandese John Kinder Labatt rilevò l’azienda, insieme a Samuel Eccles; divenutone poi, nel 1853, unico proprietario, la ribattezzò John Labatt Brewery.
L’arrivo in città della ferrovia, agevolando la distribuzione, contribuì in maniera decisiva all’espansione dell’impresa, che poté addirittura superare le difficoltà create da due devastanti incendi patiti nel corso del secolo senza dover interrompere la produzione in entrambe le circostanze. Poi vennero i tempi difficili del proibizionismo che, iniziato nel 1901 nella Prince Edward Island, nel 1916 si estese in Ontario; ma la Labatt riuscì a rimanere a galla fabbricando birre normali per l’esportazione e due “birre temperanza” (con gradazione alcolica inferiore al 2%) in vendita nell’Ontario.
Alla fine del proibizionismo in Ontario, nel 1926, in questa provincia erano rimaste in attività soltanto 15 fabbriche di birra, delle 64 esistenti in precedenza. E, tra esse, la Labatt era la migliore in salute; nel 1945 divenne una società quotata in borsa con l’emissione di 900 mila azioni.
Nel 1951 fece la sua comparsa sul mercato la Labatt Blue, nome dovuto al colore dell’etichetta e alla sponsorizzazione della squadra di football americana dei Blue Bombers. Seguì il lancio della Light, della Dry e, nel 1993, in prima assoluta mondiale, di una nuova tipologia ottenuta con Ice Brewing Process brevettato, la Ice Beer. Mentre il catalogo si arricchiva anche di birre straniere prodotte su licenza, come la Budweiser americana, la Carlsberg, la Guinness.
Quando, nel 1995, passò alla Interbrew, la Labatt era un colosso che dal 1979 dominava il mercato nazionale con una quota del 45%. Aveva aperto, nel 1954, la prima birreria del Québec, a LaSalle. Possedeva, con l’assorbimento di varie concorrenti regionali avvenuto fino al 1974, altre cinque fabbriche e proponeva in tutto il Paese una cinquantina di marche. Aveva rilevato, nel 1987, la statunitense Latrobe, in Pennsylvania, e comprato il 22% delle azioni nel gruppo FEMSA. In Italia, s’era accaparrate, nel 1994, le quote di maggioranza della Moretti e della Prinz Bräu.
Nel 2007 acquistò la Lakeport Brewing Company di Hamilton (Ontario), fondata nel 1992 da William Sharpe, per chiuderla nel 2010 e spostando la produzione a London.
Oggi ovviamente la Labatt Brewing Company, in francese, Les Brasseries Labatt du Canada Ltée, fa parte della multinazionale Anheuser-Busch InBev SA/NV. Negli Stati Uniti però, le birre di marca Labatt sono vendute sotto licenza dalla Labatt USA, ceduta nel 2009 alla società North American Breweries, di Rochester (New York), per ragioni di concorrenza a seguito della fusione di InBev con Anheuser-Busch.
Labatt Blue, lager di colore dorato pallido (g.a. 5%); la birra più venduta in Canada. Viene lavorata con orzo distico e mais. L’effervescenza alta e pungente produce una bella spuma fine non però di grande stabilità. L’aroma di cereali, con vago sentore di luppolo erbaceo, appare gradevole. Il corpo leggero tende al rotondo, e accusa scarsa morbidezza in una trama molto acquosa. Su fondo relativamente asciutto fluisce un gusto di malto con lieve venatura amara. Il finale, piuttosto breve, risulta pulito, fresco, con un tocco di acido. Nella sufficiente persistenza retrolfattiva sono ancora i cereali a lasciare un’impronta decisa.
Labatt Blue Light, light lager di colore giallo paglierino (g.a. 4%). Con una carbonazione piuttosto alta, la schiuma bianca emerge sottile, vaporosa e di rapida scomparsa. L’aroma, alquanto granuloso, si esprime a base di malto, agrumi, mais, luppolo erbaceo. Il corpo è molto leggero, e di una trama fra oleosa e acquosa. Il gusto defluisce pulito, delicato, con un accenno di luppolo aromatico e lieve dolcezza in una gradevole consistenza fruttata. Il finale apporta una nota di amarore. L’evanescente retrolfatto è ispirato agli esteri fruttati.
Labatt 50, golden ale di colore giallo paglierino brillante (g.a. 5%). Fu lanciata nel 1950 da John e Hugh Labatt, nipoti del fondatore dell’azienda, per commemorare i 50 anni della loro direzione. La prima birra chiara introdotta in Canada, rimase la più venduta nel Paese fino al 1979 quando, con la crescente popolarità delle lager, fu superata dalla Labatt Blu. Fermentata con un lievito speciale della casa in uso dal 1933, viene aromatizzata con luppolo nordamericano. Con una moderata effervescenza, la spuma bianca fuoriesce abbondante, sufficientemente cremosa e di buona ritenzione. L’aroma si esprime con un debole profumo di luppolo dall’accento fruttato. Il corpo, medio-pieno, ha una consistenza acquosa con tendenza alla cremosità. Un vivace gusto di malto, in pregevole equilibrio con le fievoli note aspre di luppolo, si distende a proprio agio fino al traguardo, allorché prende una fresca nota un po’ acida. Il retrolfatto si rivela di un granuloso amarore asciutto.
John Labatt Classic, lager di colore oro chiaro (g.a. 5%); kräusenbier introdotta nel 1983 come “birra di prima qualità” solo nazionale. L’effervescenza è decisa; la spuma, ricca, fitta e tenace. L’aroma esplode pesantemente luppolizzato; a stento si percepiscono sentori floreali, erbacei, di malto, grano, mais. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza risolutamente acquosa. Il gusto, pieno, scorrevole, sfoggia il perfetto equilibrio realizzato dal cereale e dall’amaricante. Il finale arriva perentorio, asciutto, pulito, di un amarore sottilmente astringente. Il retrolfatto non dura tanto, il tempo di erogare le sue impressioni a malapena segnate dalla dolcezza del malto.
Labatt Ice Beer, lager di colore giallo dorato (g.a. 5,6%). Ottenuta con un procedimento esclusivo, stagiona a bassa temperatura in cantine speciali. La carbonazione vivace sviluppa una schiuma sottile, tenace, aderente. Malto e luppolo floreale segnano blandamente l’aroma, quasi incuranti dei languidi sentori di frutta, mais, pane bagnato, erbe, biscotti. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza tra oleosa e acquosa. Il gusto si distende con armonia, improntato peraltro alla massima pulizia; mentre risulta notevole l’equilibrio tra l’esuberante freschezza del malto e la sapidità amarognola del luppolo. Il finale è breve, secco, lievemente fruttato. Nel breve retrolfatto compare una cordiale suggestione alcolica.
1Sono poi tanti i marchi locali di piccole aziende acquistate che possono essere prodotti soltanto in una o due province.