König-Brauerei

Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Duisburg/Germania
Grande birreria, nella Renania Settentrionale-Westfalia, che produce 2 milioni 260 mila ettolitri all’anno.
Fu fondata nel 1858 da Theodor König nel paese di Beeck, oggi un quartiere di Duisburg.
Inizialmente, si dedicò, come tanti altri produttori, alla fermentazione alta. Del resto la pilsner, all’epoca, era uno stile relativamente impopolare. Pian piano però Theodor König cominciò a entrare nell’ordine di idee di fare spazio alla pilsner appunto, la birra ovvero del futuro; e non si lasciò scoraggiare dalla tendenza di mercato.
Le prime registrazioni della König Pilsener risalgono al 1911. Una birra che divenne presto nota per il suo amarore. In seguito però, per adattarsi al gusto di massa, assunse il carattere della premium lager. E, imponendosi progressivamente sul mercato, nel 1995, divenne la quinta birra per volume di vendite in terra tedesca.
Nel 2000 la König-Brauerei era una filiale del gruppo Holsten. Ma, passato nel 2004 alla Carlsberg, questo gruppo, per i vincoli antitrust, dovette mettere in vendita sia la König-Brauerei che la Licher Privatbrauerei di Lich, acquistate entrambe dalla Birburger.
König Pilsener, premium pilsener di colore biondo oro (g.a. 4,9%); non filtrata. È il prodotto più popolare della casa, conosciuto colloquialmente in tedesco come kopi e definita “la birra dei re”. Con una media effervescenza, la spuma si genera abbondante, spessa, durevole. L’aroma spira gradevolmente fine e luppolizzato: un luppolo floreale che non soffoca i tenui sentori di fieno, lievito, pane, caramello, erbe, malto, agrumi. Il corpo, medio-leggero, ha una consistenza tra oleosa e acquosa. Il malto da orzi estivi e la straordinaria morbidezza dell’acqua conferiscono pienezza, rotondità, al gusto che, apparentemente neutro all’imbocco, vira poi verso un delicato, piacevolissimo, amarore. Amarore, che si protrae fin nella discreta persistenta retrolfattiva, dopo un corto finale asciutto e pulito.
König Pilsener Alkoholfrei, pilsener analcolica di colore dorato pallido. Sostituì nel 2005 la König Kelts che, lanciata nel 1990, si era subito rivelata un successo. L’alcol viene rimosso dal prodotto finito tramite uno speciale processo di filtraggio a freddo. Con una carbonazione alquanto bassa, la spuma bianca si versa fine, spessa, tenace. L’aroma è debolmente caratterizzato dal malto, comunque pulito, fresco, piacevole. Il corpo, piuttosto scarno, presenta una consistenza decisamente acquosa. Il gusto si snoda morbido, delicato, con la dolcezza del malto e l’amarore del luppolo in piena armonia tra loro. Il finale appare un po’ aspro, ma si perde presto tra le suggestioni amarognole della sfuggente persistenza retrolfattiva.