Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Houthalen-Helchteren/Belgio
Il castello De Dool (o Ter Dolen), nel Limburgo, menzionato per la prima volta nel 1282, serviva, nel Medioevo, come residenza estiva per gli abati dell’Abbazia di Sint-Truiden. Dopo incendi, distruzioni e ricostruzioni, nel 1797 fu espropriato dai francesi e venduto a un privato. Disabitato dal 1977, cadde in rovina.
Nel 1990 fu comprato da Mieke Desplenter che, effettuati diversi lavori di restauro, vi aprì, quattro anni dopo, la Kasteelbrouwerij De Dool.
Il microbirrificio, che ha una produzione sui 1500 ettolitri l’anno, dispone di una sala per le degustazioni e di chat (“chiacchierata”) bar. L’etichetta contiene infatti un invito per il consumatore a un assaggio di birra e a una chiacchierata, oppure alla quotidiana visita guidata.
Ter Doolen (Dolen) Blond, belgian ale di colore giallo paglierino e dall’aspetto nebuloso (g.a. 6,1%). Con un’effervescenza moderata, la schiuma sbocca sottile e resistente. L’aroma è fresco di luppolo con accenni dolci di malto. Il corpo strutturato, di tessitura cremosa, regge un gusto pastoso alquanto neutro, sebbene orientato all’amabile. Nel finale emerge una gradevole nota acidula. Nella sufficiente persistenza retrolfattiva si esaltano secche e amarognole impressioni erbacee.