Hydes Brewery

Hydes Brewery

Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Salford/Inghilterra
Nel 1863 Alfred e Ralph Hyde ereditarono una piccola fabbrica di birra dal nonno Thomas Shaw, la Crown Brewery. Nel 1899 William Hyde rilevò la Queen’s Brewery, in stile rurale nel pieno centro di Manchester, e creò qui la Hydes Brewery; cominciando anche ad acquisire pian piano diversi pub per la distribuzione dei propri prodotti.
Nel 1944 la società fu rinominata Hydes Anvil Brewery, aggiungendovi il marchio di famiglia con cui venivano adesso commercializzate le ale Hydes. Nel 2012 si trasferì a Salford, in una sede più ampia; e, l’anno successivo, riprese il nome di Hydes Brewery.
Tuttora nelle mani della famiglia Hyde, l’azienda offre una ricca gamma di birre, con parecchie stagionali. Possiede inoltre 80 pub, nel nord-ovest dell’Inghilterra e nel nord del Galles.
Hydes Original Bitter, ordinary bitter ale di colore rame chiaro (g.a. 3,8%). Nel 2004 il nome, da Traditional Bitter, si ridusse a Bitter; nel 2006, divenne invece Original Bitter. Con un’effervescenza piuttosto bassa, la schiuma, sottile e cremosa, mostra una certa stabilità. Un morbido malto e un luppolo terroso si mettono subito in evidenza al naso, con qualche accenno floreale, di legno, caramello, resina, agrumi. Il corpo, pressoché sottile, presenta anche una trama abbastanza acquosa. L’equilibrio gustativo appare notevole, tra note floreali, di caramello, frutta, lievito, meringa, pane appena sfornato. Il finale apporta una ventata di amarore, che rimane, anche se non in maniera sgradevole, anche nel discreto retrolfatto.
Hydes Mild, mild ale di colore rame scuro (g.a. 3,5%). La carbonazione è piatta; la spuma, ricca, densa, duratura. L’aroma si effonde intenso, ma delicato, a base di malto tostato, nocciola, toffee, agrumi, luppolo fiorito; e con un labile richiamo di vaniglia. Il corpo leggero ha una consistenza tra grassa e acquosa. Il gusto si delinea dolcino e squisito, fruttato e di malto, asciutto in sottofondo. Il finale evanescente reca una secca venatura di luppolo. Nella corta persistenza retrolfattiva si esaltano cremose suggestioni di caramello che attenuano il labile amarore di caffè e cioccolato fondente.