Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Laa an der Thaya/Austria
Piccola fabbrica in Bassa Austria. Le sue origini risalgono al 1454, anno in cui il duca d’Austria Ladislaus Postumus concesse alla città il diritto di fermentazione.
Quando il birrificio venne a trovarsi in difficoltà economiche, la città cercò di venderlo. In mancanza di acquirenti, nel 1847, lo rilevò il sindaco di allora, Anton Kühtreiber, che gettò le basi per l’odierna Hubertus Bräu.
L’azienda, tuttora nelle mani della famiglia Kühtreiber, continua a produrre tradizionali birre di bassa fermentazione che maturano a lungo e rispettano il Reinheitsgebot.
Sulle etichette è raffigurato il cervo di sant’Uberto, vescovo di Liegi morto nel 727. Secondo la leggenda, un venerdì santo il giovane Uberto, accanito cacciatore, invece di andare a Messa, si recò a cavallo nei boschi in cerca di un cervo. In una radura, l’animale si girò e gli intimò di tornare da Dio cercando il vescovo di Maastricht Lamberto che lo avrebbe guidato.
Hubertus Märzen, oktoberfest/märzen di colore paglierino (g.a. 5,1%). La morbida effervescenza genera una ricca schiuma compatta e duratura. Malto, fieno, caramello, luppolo erbaceo, mais, frutta, miele, paglia, abete rosso, banana, terra, vegetali, allestiscono un bouquet di elevata intensità che si ferma però a una finezza gradevole. Il corpo, da leggero a medio, presenta una consistenza tra oleosa e acquosa. Un gusto di carattere si propone ridondante di malto e aspro, asciugandosi verso la fine di una corsa media e chiudendo con una fresca punta acida. Morbide impressioni erbacee caratterizzano la discreta persistenza retrolfattiva.