Hellers Brauhaus

Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Colonia/Germania
Brauhaus della nuova generazione. Fu aperta nel 1991 da Hubert Heller in una ex distilleria.
Gode di molta reputazione in ambito locale. Utilizza esclusivamente orzo e luppolo provenienti da agricoltura biologica.
Hellers Kölsch, kölsch di colore giallo oro (g.a. 4,5%). Con una carbonazione morbida, la spuma bianca erompe non abbondante ma duratura. L’aroma è di un nitido malto, un po’ granuloso e insufflato di labili sentori floreali e fruttati. Nella sua pienezza, il corpo si mostra leggero, cremoso, di trama liscia. Il gusto, orientato all’amabilità del cereale, riceve dal luppolo il necessario bilanciamento, sì da rendersi rinfrescante, piacevole, anche acidulo in prossimità del traguardo. E la lunga corsa si esaurisce tra note dolciastre con un lontano richiamo di luppolo. Le suggestioni amare del retrolfatto hanno un qualcosa di appiccicoso.
Hellers Wiess, kölsch di colore biondo dorato (g.a. 4,5%). Wiess intende precisare che si tratta di un prodotto rustico, di quelli ovvero non filtrati tipici delle feste sui prati. Versione torbida della Hellers Kölsch, è caratterizzata da una più pesante luppolizzazione a svantaggio del malto. L’effervescenza appare da bassa a media; la schiuma, sottile e cremosa, si dilegua lentamente. L’olfatto propone sentori di fiori, luppolo, erbe, grano, limone, frutta matura, anche qualche accenno citrico e di vaniglia. Il corpo, abbastanza sottile, si presenta in una consistenza acquosa, ma non troppo. Dopo l’attacco fruttato, l’amaricante prende il sopravvento, e si protrae senza soluzione di continuità sino alla fine della corsa, quando compare una punta acida. Il retrolfatto rimane avvolto in una secca suggestione vegetale che ricorda le foglie giovani del tarassaco.