Hanseatische Brauerei Rostock

Tratto da La birra nel mondo, Volume IV, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Rostock/Germania
Azienda, nel Meclemburgo-Pomerania Anteriore, di Rostock, che si fregia del titolo di “città anseatica”.
Nel 1878 gli ingegneri Friedrich Ohlerich e Georg Mahn acquistarono la Julius Meyersche Bierbrauerei ribattezzandola Brauerei Mahn & Ohlerich.
Nel 1945 il birrificio fu chiuso; mentre le sue strutture, smantellate, furono trasferite all’Unione Sovietica. Fu quindi rapidamente ricostruito con la DDR e prese a operare sotto il nome di VEB Rostocker Brauerei.
Nel 1991 il birrificio fu rilevato dalla Beck & Co. Passò quindi, nel 2003, al gruppo Brau & Brunnen, acquistito, a sua volta nel 2004 dal gruppo Oetker che lo integrò nel suo controllato gruppo Radeberger. Nel 2006, il birrificio di Rostock riprese la denominazione di Hanseatische Brauerei Rostock.
Rostocker Pils, pilsener di colore giallo dorato (g.a. 4,9%). È un classico tedesco della tipologia. La carbonazione è abbastanza attiva; la schiuma bianca, densa, cremosa, ma non così consistente. L’aroma si espande fresco, pulito, benché poco intenso, con sentori di malto intriso di luppolo floreale. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza tipicamente acquosa. Nel gusto, il cereale si limita al ruolo di deuteragonista, fornendo però una solida base sulla quale il rampicante scorre amaro per l’intero percorso. Il finale appare piuttosto aspro, con qualche suggerimento pepato. Il retrolfatto, nella sua sfuggente persistenza, propone una netta suggestione secca di fieno dall’accento decisamente amaro.
Traditionstrunk der Jahresköste, doppelbock di colore ambrato carico (g.a. 9%). Con una carbonazione moderata, la schiuma beige si rivela di buona cremosità e persistenza. L’aroma è complesso e molto pulito, con malto, prugna secca, caramello, pane di segale, toffee, frutti di bosco, uvetta, luppolo leggero, delicata speziatura di lieviti. Il corpo medio si propone in una consistenza quasi cremosa, che rende la bevuta morbida e gradevole. Nel gusto, il malto sale subito il cattedra, e segna l’intero percorso con energia e costanza, senza minimamente compromettere l’equilibrio con l’amaricante che opera discreto dal sottofondo. Il finale è caldo e abboccato, ricco di frutta sotto spirito. A sua volta, la sufficiente persistenza retrolfattiva esala una grata impressione amarognola.