Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Denver, Colorado/USA
Microbirrificio aperto da Brian Dunn, insieme alla moglie, Tara, nel 1994 in un vecchio caseificio.
Nel 2008, con la crescente richiesta di mercato, fu costretto a triplicare la produzione e, ovviamente, si rese indispensabile l’apertura di una nuova fabbrica.
Offre un’ampia gamma di birre. Oltre a quelle normali, definite semplicemente “the beers”, ve ne sono altre piuttosto sofisticale, chiamate “the really big beers”, che peraltro hanno vinto un numero impressionante di medaglie al Great American Beer Festival. Del secondo gruppo segnaliamo le seguenti.
Great Divide Yeti Imperial Stout-Belgian Style, imperial stout di colore nero cupo (g.a. 9,5%); fermentata con uno speciale ceppo di lievito belga. La carbonazione è bassa; la schiuma, scarsa, però minuta e abbastanza durevole. L’aroma si sprigiona forte, coinvolgente, con profumi di malto scuro frammisti a sentori fruttati. Il corpo possiede una notevole struttura, armonica e fluida. Il gusto si distende all’insegna del malto e del cioccolato, avvolti in un’irresistibile dolcezza alcolica. Il finale appare alquanto piccante. Nel lungo retrolfatto restano grate sensazioni di caffè tostato e di caramello quasi bruciato.
Great Divide St. Bridgets Porter (St. Brigids), porter di colore marrone molto scuro, quasi nero (g.a. 6%). È dedicata alla santa irlandese che, nel secolo VI, trasformò l’acqua in birra. La carbonazione, abbastanza moderata, gestisce una schiuma pannosa e di ottima allacciatura. Al naso, si propone un forte aroma di malto nero. Il corpo appare rotondo, fluido, vivace. Il gusto di malto torrefatto è orientato alla liquirizia e al cioccolato. Il finale asciutto precorre un cremoso retrolfatto tostato e amaro.
Great Divide Titan IPA, india pale ale di colore ambra e dall’aspetto alquanto velato (g.a. 7,1%). La carbonazione è piuttosto bassa; la spuma biancastra, pannosa e di buona ritenzione. La massiccia luppolizzazione domina incontrastata all’olfatto, con persistenti sentori erbacei, di pino e agrumi. Il corpo, medio-pieno, presenta una consistenza parecchio cremosa, quasi grassa. Il gusto si snoda in un amarore che la robusta base di caramello fatica a contenere. Il finale arriva brusco e asciutto. Nella lunga persistenza retrolfattiva, è ancora il luppolo a erogare le pungenti impressioni resinose.
Great Divide Hercules Double IPA, double india pale ale di colore arancio ramato profondo (g.a. 9,1%). Con un’effervescenza quasi piana, la schiuma, di un beige chiaro, fuoriesce minuta, cremosa, duratura. L’aroma si libera con prepotenza, esalando forti sentori di resina, pino, agrumi. Il corpo, da medio a pieno, presenta una tessitura cremosa. Il gusto si avvale di un solido sottofondo di malto tostato per equilibrare le note amare di pino, pompelmo, buccia d’arancia. Il finale accentua l’amarore. La lunga persistenza del retrolfatto supporta col calore alcolico le impressioni resinose di pino.