Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Monaco di Baviera/Germania
Noto anche come Das Bierlaboratorium, questo microbirrificio nacque nel 2007, nel garage di un condominio del quartiere Giesing. Fu opera di Steffen Marx e Tobias Weber.
La produzione iniziò controcorrente, in una città come Monaco. Ma quelle birre, contenenti frutta e spezie, ottennero un immediato successo presso i monacensi ai quali, presto, non vennero fatte mancare le più tradizionali helles e weizen.
Nel 2011 gli ettolitri venduti erano già mille. Bisognava pertanto pensare seriamente a un’adeguata espansione. Perché non un’operazione di crowdfunding?
Al capitale investito venne riconosciuto un tasso d’interesse annuo dell’8% da pagare in 10 anni tramite “gettoni”. Gettoni, spendibili nell’acquisto di birra, pasti e prodotti alimentari presso birrificio, ristorante e annesso “spaccio agricolo”.
L’idea si rivelò felice, e nel 2013 fu intrapreso il piano di espansione, comprando una porzione di un fabbricato in una strada vicina. Nel 2014 furono inaugurati lo stabilimento produttivo, il ristorante (con Biergarten estivo) e lo spaccio.
Fu assunto anche il mastro birraio Simon Rossmann. Mentre si ampliava la gamma di offerte, con diverse stagionali: tutte secondo la più rigorosa tradizione tedesca.
Giesinger Untergiesinger Erhellung, kellerbier di colore dorato pallido e dall’aspetto velato (g.a. 5,3%). Con un’effervescenza piuttosto bassa, la schiuma bianca si leva cremosa e duratura. L’olfatto propone malti chiari ed erbe, con sottili sentori di frutta. Il corpo leggero ha una consistenza da acquosa a grassa. Il gusto non è così intenso, ma le sue note di pane appena sfornato, miele, burro e cereali, deliziano il palato, con un’opportuna punta acida a ridosso del traguardo. Il finale dura poco, nel suo amarore erbaceo. Pane, frutta e cereali animano le deliziose impressioni retrolfattive.
Giesinger Baltic Rye Porter, baltic porter di colore ebano dai riflessi rossastri (g.a. 6,7%); con utilizzo di malti di segale scuri, tostati e caramellati. La carbonazione è quasi assente; la schiuma beige si rivela invece compatta e persistente. L’aroma si libera quasi in sordina, con richiami di malto tostato, pane nero, frutta secca, datteri. Il corpo, medio-pieno, è di trama oleosa un po’ appiccicosa. Il gusto sa esprimersi ai massimi livelli dello stile, con note di pane tostato, cioccolato al latte, liquirizia, prugna, ciliegia; e con una leggera speziatura di segale prima del lungo finale, caldo, secco, astringente. Nella discreta persistenza del retrolfatto l’amarone si accentua e richiama una punta di acido.
Giesinger Maibock, maibock di colore ambrato nebuloso (g.a. 7%). Alla spina, viene servita in una tradizionale tazza di ceramica. Con una carbonazione abbastanza contenuta, la schiuma emerge minuta, cremosa, tenace. L’olfatto appare decisamente pulito, ma un pochino aspro, coi suoi ricchi profumi di malto biscotto, frutta secca, caramello, pane tostato, erba. agrumi, miele. Il corpo medio presenta una tessitura da acquosa a oleosa. Il gusto tiene a freno lo scalpitante alcol e, insieme, eroga piacevoli note di cracker, frutta secca, mela, malto chiaro: un sapore leggermente dolce e moderatamente amaro, una vera delizia. La corsa è molto lunga, e animata. Il finale si presenta secco e alcolico, con una sensazione di mandorla amara. Burro, albicocca e cioccolato impreziosiscono la lunga persistenza del retrolfatto.