Tratto da La birra nel mondo, Volume I, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Colonia/Germania
Dopo l’apprendistato presso la Brauerei zum Füchschen di Düsseldorf, Peter Esser si portò ad affinare la tecnica in Baviera. Al ritorno, lavorò in diversi birrifici tra Düsseldorf e Colonia. Infine, nel 2001, aprì il brewpub a Ehrenfeld, sobborgo occidentale di Colonia.
Qui, non solo si organizzano una volta al mese corsi di homebrewing, si prucono soprattutto le più svariate tipologie di birre, spesso e volentieri fuori dai canoni tradizionali. Peter stesso definisce il suo brewpub come “il più piccolo e innovativo birrificio di Colonia”. Difatti, pur prodotta a Colonia, la sua kölsch torbida, chiamata Helios, non trova posto nella Kölsch Konvention.
Braustelle Helios, kölsch di colore dorato nebuloso (g.a. 4,8%). Con una morbida carbonazione media, la spuma fuoriesce abbondante e cremosa. L’aroma è di un malto pastoso, con ben distinti sentori di erbe, lievito, paglia. Il corpo medio presenta una trama fra oleosa e cremosa. Il gusto, all’inizio abboccato, con delicate note di cracker, caramello, pane bianco, si fa sempre pià asciutto, sino a sfociare in una consistenza erbacea e speziata quasi astringente. Il vero amaro si avverte nel retrolfatto, con sensazioni aspre e di terra.
Braustelle Helios Tripelbock, doppelbock di colore arancio e dall’aspetto torbido (g.a. 9,5%). L’effervescenza è tra media e bassa; la schiuma bianca, minuta e duratura. Agrumi e banana, vaniglia e cannella, compongono un olfatto dolce e piccante, insieme, con un pronunciato accento acido. Il corpo, da medio a pieno, ha una consistenza appiccicosa. Anche il gusto appare fin troppo dolce, con note di frutta molto matura e l’alcol che proprio non riesce a tenersi discreto. Verso la fine della lunga corsa, un deciso amarore da scorza d’arancia s’impone con decisione, e il retrolfatto scongiura una stucchevolezza che sembrava ormai inevitabile.