Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Erding/Germania
Più comunemente conosciuta come Erdinger Weißbräu, si trova alla periferia nord-est di Monaco. Si tratta del più grande birrificio di frumento al mondo (con 1 mione 500 mila ettolitri annui) e uno dei più grandi birrifici tedeschi ancora indipendenti.
La birreria fu fondata nel 1886 come Weisses Brauhaus. Nel 1935 ne divenne proprietario Franz Brombach che, nel 1949, la rinominò Privatbrauerei Erdinger Weißbräu. La denominazione attuale invece risale al 1975, quando l’azienda passò sotto la guida di Werner, figlio di Franz.
Nel 1983 fu costruita una nuova fabbrica alla periferia di Monaco. La sede originaria, un edificio del 1513, diventò punto di mescita; oggi, completamente ristrutturati, i locali ospitano un ristorante e un albergo.
Tutta l’offerta della Erdinger si compone di birre di frumento. I cereali vengono coltivati da fattorie locali con le sementi fornite dall’azienda stessa. Mentre è stata mantenuta la tecnica tradizionale della doppia fermentazione: dopo la fermentazione in tino, vengono eliminati i lieviti esausti e aggiunti lieviti freschi nella bottiglia. In tal modo, si prolunga la freschezza della birra e si conservano tutte le caratteristiche organolettiche della weizen.
Questi prodotti, spiccatamente fruttati, presentano senz’altro, tra le classiche birre di frumento bavaresi, un carattere più delicato e pulito; tanto che, pur elaborati con scrupolosa osservanza delle norme sulla purezza, la loro diffusione popolare non riceve molti consensi da parte dei tradizionalisti.
Erdinger Weissbier (Hefe-Weizen), hefe weizen di colore paglierino intenso e dal caratteristico intorbidimento per i lieviti in sospensione (g.a. 5,3%). Tipica weizen tedesca, viene ancora prodotta con l’antica tecnica della doppia lunga cottura. La carbonazione è medioalta; la spuma si presenta abbondante, fine, durevole e di buona aderenza. L’aroma è deciso, vivace, insistente, equilibrato, con sentori fruttati dalle venature floreali e appena speziate. Il corpo ha un’eccellente struttura, soffice, animata, piuttosto acquosa; e regge un fresco e frizzante gusto di lievito particolarmente dissetante. Nel finale aleggia una fascinosa sensazione di aspra affumicatura quasi tagliente. Dal retrolfatto esalano suggestioni amarognole di orzo e frumento. Per poter raccogliere all’estremità la schiuma prodotta durante la spillatura, l’azienda ha realizzato un apposito bicchere, chiamato Weizenebecher.
Erdinger Champ, hefe weizen di colore oro miele nebuloso (g.a. 4,7%). Rappresenta la versione più leggera della Erdinger Weissbier. Anche l’effervescenza risulta parecchio attenuata, con una schiuma sottile e di media ritenzione. La confomazione della bottiglia invece consente di bere direttamente da essa. L’aroma sa di lievito e di frutta, con qualche accenno floreale e un lieve sentore dei chiodi di garofano. Il corpo medio ha una consistenza acquosa. Il gusto, abbastanza scorrevole, dalla leggera dolcezza iniziale passa a note forti di grano, per chiudere la corsa con un tocco di lievito terroso. Non da meno, il retrolfatto richiama il grano, e lascia al palato una sensazione abbastanza granulosa.
Erdinger Weissbier Kristallklar, kristall weizen di colore oro chiaro e dal tipico aspetto limpido (g.a. 5,3%). Essendo filtrata, non ha lo stesso corpo e la pastosità della Erdinger Weissbier. Rimane tuttavia un prodotto di alto livello. La spuma enorme, ma non molto persistente, è gestita da un’effervescenza medioalta. L’aroma si libera fresco, fruttato, con qualche sentore, in secondo piano, di miele, scorza di arancia, erba secca piccante. Il corpo, piuttosto leggero, presenta una tessitura tra acquosa e cremosa. Il sapore denota accenti di mela dolce e di vaniglia. Il finale apporta una ventata di dolcezza, che si stempera lentamente tra le lunghe sensazioni amarognole del retrolfatto.
Erdinger Dunkel, dunkel weizen di colore marrone scuro (g.a. 5,3%). Nome cambiato, nel 2012, da Erdinger Weissbier Dunkel, così come la gradazione alcolica del 5,6%. L’effervescenza moderata produce un’abbondante schiuma color nocciola, compatta e cremosa. L’aroma si libera intenso e con una certa complessità: i tipici sentori di lievito e di orzo caramellato si mescolano armonicamente a note speziate, di cioccolato, anche di rabarbaro. Il corpo appare solido nella sua consistenza acquosa ma soffice; e sostiene un gusto brioso, speziato, in una corsa però non del tutto regolare. Il finale, comunque piacevolmente aromatico, non ha lunga persistenza. Mentre il retrolfatto si rivela particolarmente asciutto nelle sue impressioni amare di tostature.
Erdinger Weissbier Alcoolfrei, hefe weizen analcolica di colore giallo paglierino e dal solito aspetto torbido (g.a. 0,4%). I suoi testimonial sono stati campioni di varie discipline sportive. L’effervescenza è media; la spuma, sottile e fitta, tenace e aderente. L’olfatto propone gradevoli profumi floreali. Dal corpo leggero, di trama acquosa, si fa strada un gusto di estrema delicatezza il quale, in assenza di amaro, mostra uno spiccato orientamento al dolce e all’acidulo. Il finale, fresco e pulito, prelude a un buon retrolfatto erbaceo. Si tratta di un prodotto rinfrescante e di facile beva. Ricco di vitamine e di minerali, isotonico e ipocalorico, è peraltro molto apprezzato dagli sportivi.
Stagionali
Erdinger Festweiße, una hefe weizen più piena, di colore oro pallido e dall’aspetto nebuloso (g.a. 5,7%); prodotta in occasione della Erdinger Herbstfest, che si svolge a Erdind dalla fine di agosto ai primi di settembre. Nell’enorme tendone dell’azienda il classico boccale da litro, secondo l’usanza della città, viene riempito con due bottiglie da 50 cl tenute in una sola mano e versate simultaneamente. Con un’elevata carbonazione, l’enorme cappello di schiuma bianca, anche se di buona allacciatura, non ha lunga durata. L’aroma è dolce e fruttato, con sentori di malto, caramello, pasta di pane, mais, banana, lievito, e un tocco di chiodi di garofano. Il corpo medio, tendente al leggero, presenta una consistenza piuttosto oleosa. Il gusto si snoda con una piacevole morbidezza, tra esteri di banana, grano, pane bianco, e il solito tocco dei chiodi di garofano. La rifinitura pulita sfocia in una sensazione leggermente acida.
Erdinger Schneeweisse Winterbier, hefe weizen di colore oro antico e dall’aspetto alquanto torbido (g.a. 5,6%). Weizen atipica, a cominciare dal colore leggermente più scuro e dal contenuto alcolico un po’ più sostenuto rispetto alla classica Erdinger Weissbier. Fu immessa in commercio la prima volta nel 1977. Viene prodotta alla fine dell’estate e lasciata maturare sino alla fine di ottobre, con disponibilità quindi tra novembre e febbraio. Con una carbonazione abbastanza decisa, la spuma si leva abbondante, pannosa, tenace. L’olfatto è caratterizzato dalle spezie, col pepe in evidenza; mentre, in secondo piano, emergono sentori di grano, banana, malto, buccia d’arancia, lievito, luppolo erbaceo. Il corpo medio tende al leggero, in una consistenza tra cremosa e acquosa. Il gusto si snoda all’insegna di un malto robusto, per sfociare nel lungo finale erbaceo amaricante. Un tocco di chiodi di garofano e una fresca punta di acidità segnano il discreto retrolfatto.
Erdinger Pikantus, classica weizenbock color ruggine e dall’aspetto intorbidito (g.a. 7,3%). L’effervescenza è moderata, con una generosa schiuma color crema di notevole stabilità e aderenza. L’aroma si apre caldo e fruttato, non soffocando i timidi sentori di spezie. Il corpo rotondo appare fluido, frizzante, in una trama cremosa e un po’ appiccicosa. Nel sapore, la secchezza del frumento e la sofficità del malto si equilibrano armonicamente sotto l’egida di una stuzzicante nota di liquirizia. Il finale arriva piuttosto piccante, a base di erbe secche, e con un pizzico di luppolo terroso. Il retrolfatto regala una rinfrescante suggestione acidula.