Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Dunedin/Nuova Zelanda
Microbirrificio di ultima generazione, nell’Isola del Sud. Deve la nascita, nel 1992, a un viaggio compiuto 10 anni prima a Edimburgo dal biochimico George Emerson.
Alcuni suoi prodotti figurano tra i migliori del Paese.
Emerson’s London Porter, porter di colore marrone scuro tendente al nero (g.a. 5%); la prima realizzazione, del tipo londinese, nel 1993. Con un’effervescenza piuttosto vivace, la spuma beige emerge abbondante, densa, consistente. L’aroma è orientato verso i toni caldi (malto torrefatto, cacao amaro, blanda affumicatura, caffè tostato, frutti scuri, liquirizia, nocciola polverosa). Il corpo, da medio a pieno, ha una trama alquanto untuosa. Il gusto è caratterizzato da un leggero amaro con un pizzico di malto stemperato da tostature. Nel finale arriva un sottile “morso” di luppolo. Il retrolfatto si rivela morbido, abbastanza secco, perfino acidulo.
Emerson’s 1812 Hoppy Pale Ale, english pale ale di un ambra ramato (g.a. 5%); una delle prime birre chiare di nuova generazione della Nuova Zelanda. Il 1812 allude alla ouverture dell’aroma luppolizzato. La schiuma color crema, ricca e stabile, è gestita da una carbonazione abbastanza sostenuta. Al naso, domina un elegante luppolo speziato dai toni di resina, fiori, caramello. Il corpo medio presenta una consistenza leggermente cremosa. Anche il gusto scivola su una soffice base di malto, pulito, croccante. Il finale arriva secco, e ha lunga durata. Il retrolfatto è intenso, di un piacevole amarognolo agrumato.