Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Wisbech/Inghilterra
Birreria del Cambridgeshire, sulla sponda del fiume, fondata nel 1795. Nel 1801 fu acquistata da William Watson e Abraham Usill che, seguendo la tradizione britannica, arrivarono a mettere su una quarantina di case pubbliche. Passò infine, nel 1878, nelle mani della famiglia Elgood, alla quale appartiene tuttora, con la quinta generazione.
Buona parte dell’edificio, ristrutturato in stile georgiano subito dopo l’acquisto, è giunta fino ai nostri giorni. Mentre, in occasione del bicentenario, fu istituito un centro per visitatori.
La Elgood, che possiede anche un piccolo impianto pilota per le birre speciali, effettua ancora il raffreddamento in recipienti aperti.
Flag Porter 1825 Original, porter di colore marrone molto scuro (g.a. 5%). Viene prodotta per la Darwin Brewery che, nata nel 1994 come scuola della birra dell’Università di Sunderland, divenne birreria nel 1997 acquistando la Hodge’s Brewery di Crook (contea di Durhan) per infine espandersi, ritornando nel Sunderland nel 2002, con l’attuale sede di Hendon. Aromatizzata con luppolo del Kent, viene fabbricata in base a una ricetta tradizionale inglese. Per il lievito invece, c’è da fare un discorso a parte. Nel 1825 affondò nel canale della Manica una nave con a bordo una partita di porter. Nel 1988 furono recuparate diverse bottiglie trovate integre a 60 piedi di profondità. Esaminando la birra al microscopio, il dott. Keith Thomasnoto, birraio e microbiologo, scoprì che una piccola percentuale del lievito era ancora vivo e poté così procedere alla sua coltivazione. L’effervescenza è quasi piatta; la schiuma beige, bassa, scarsa e di rapida dissoluzione. Nell’area olfattiva predominano i soliti toni caldi. Il corpo, più leggero rispetto alle altre porter e di trama fra oleosa e acquosa, si approccia al palato morbidamente. Il gusto luppolizzato scorre tra impressioni di malto torrefatto e fruttate, terminando asciutto, vivace. Dal retrolfatto esalano lunghe suggestioni di malti tostati, zucchero di canna, uva passa, caffè, cioccolato, in un denso alone di fumo.
Stagionale
Elgood’s Thin Ice, ESB di colore ambrato con riflessi scuri (g.a. 4,7%); disponibile da gennaio a febbraio. Con una morbida carbonazione media, la spuma si leva minuta, cremosa, di buona allacciatura. L’aroma sa di malto e di luppolo, con tenui sentori anche di caramello bruciato, noci, pane tostato. Il corpo medio ha una consistenza cremosa. Il gusto è riccamente segnato dal malto e, si asciuga man mano per prendere, in prossimità del traguardo, una decisa connotazione amara di luppolo. Nel lungo finale compare qualche nota vinosa e di legno. Il retrolfatto estrinseca tutta la sua gradevolezza, tra impressioni fruttate e di resina.