Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Landvetter/Svezia
Microbirrificio aperto nel 2005 a Mölndal (sobborgo otto chilometri a sud di Göteborg) da Mikael Dugge Engström. Le prime birre in bottiglia cominciarono a essere distribuite solo dal 2007.
Nel 2010 la domanda era cresciuta al punto che bisognava improrogabilmente cercare locali molto più grandi. Nel frattempo, alcune birre venivano brassate da Slottskällans Bryggeri di Uppsala, Sigtuna Brygghus di Arlandastad e De Proef (in Belgio).
Alla fine, trovato il posto adatto, a Landvetter (20 chilometri più a est), Mikael si recò in Cina a comprare l’impianto. Sicuramente risparmiò un bel po’ di soldi; ma… eh! l’impianto arrivò soltanto nel 2012. Arrivarono anche due tecnici cinesi che, non solo non sapevano una parola d’inglese, dovettero addirittura lasciare la Svezia dopo sei settimana per la scadenza del visto. Le istruzioni di montaggio erano scritte in cinese; doveva essere ancora avviato l’impianto, con display e monitor di controllo che dispensavano segnali in cinese; il tino di ammostamento aveva bisogno di ricambi giusti che, ovviamente, dovevano arrivare dalla Cina.
Grazie a una ditta svedese in grado di operare le modifiche necessarie per adattare l’impianto cinese agli standard svedesi appunto, Mikael si arrangiò per cinque mesi prima di poter disporre di un impianto “canonico”. Eppure (beato lui!) era soddisfatto di come erano andate le cose, e pronto a fare nuovi acquisti in Cina.
Concentrato sulla fermentazione alta, e stranamente influenzato dalla Craft Beer Revolution americana, il birrificio fa pesante uso di luppolo, ottenendo un aroma forte e gradevole. Come pure, è costantemente impegnato nello sviluppo di ricette che creino nuovi tipi di birra.
Dugges Idjit!, imperial stout di un nero impenetrabile (g.a. 9,5%). Con una carbonazione mediobassa, la spuma beige emerge minuta, cremosa, di sufficiente durata. L’aroma è intenso, persistente, coi suoi sentori puliti ed eleganti di orzo tostato, caffè, liquirizia, cacao, rovere, vaniglia. Il corpo, piuttosto pesante, presenta una trama cremosa e un po’ appiccicosa. Il gusto, dopo l’inizio dolce di malto e zucchero di canna, assume una consistenza leggermente speziata. Verso la fine del percorso, subentrano decise note amare di tostatura, sfociando in una punta di acidità. Nella lunga persistenza retrolfattiva, si esaltano secche impressioni di legno bruciato avvolte in un caldo alone di etanolo.
Dugges Ethiopia Gedeo, imperial stout di colore nero come la pece (g.a. 10,6%). Utilizza il caffè Gedeo della torrefazione Johan & Nyström di Tullinge, proveniente dalla regione di Yirgacheffe, nell’Etiopia meridionale. La schiuma beige, densa e abbastanza persistente, è gestita da una moderata effervescenza. Al naso, si mettono subito in risalto profumi di caffè, cioccolato fondente, orzo tostato; mentre dal fondo si fanno largo sentori di malto torrefatto, vaniglia, caramello, liquirizia, erbe amare. Il corpo, da medio a pieno, ha una consistenza piuttosto oleosa. Il gusto è improntato alla massima semplicità e pulizia: imbocco caramellato; parte centrale di liquirizia, caffè, cioccolato fondente; finale resinoso secco e amaro. Il retrolfatto propone invece leggere sensazioni di spezie con richiamo di frutta sotto spirito.