Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Stoccarda/Germania
Società sorta dalla fusione delle due concorrenti cittadine Dinkelacker e Schwaben Bräu, mantenendo ciascuna il proprio nome.
Schwaben Bräu
La più piccola delle tre fabbriche di Stoccarda, nel quartiere di Vaihingen. Nacque nel 1878 a opera di Robert Leicht.
Nei primi anni Ottanta la Schwaben Bräu rilevò la Sigel-Klosterbräu di Pfullinger. Nel 1897 risultava la prima fabbrica a disporre di un autocarro come mezzo di trasporto della birra. Nel 1903 possedeva addirittura un impianto automatico d’imbottigliamento.
La Schwaben Bräu vanta una grande Brauhaus tradizionale di rame e cantine di affinamento situate in grotte stupende.
Nonostante la fusione, continua a fabbricare le proprie birre, generalmente secche, che da più di un secolo riscuotono unanime apprezzamento.
Dinkelacker
La più grande impresa birraria di Stoccarda. Fu fondata nel 1888 da Carl Dinkelacker.
Ripresasi dalle difficoltà economiche procurate dai due conflitti mondiali, la Dinkelacker poté pensare a una progressiva espansione.
Nel 1971 rilevò la Stuttgarter Brauerei Wulle AG, risalente al 1896, e la produzione aumentò di oltre un milione di ettolitri annui.
Nel 1977, acquistando la Weißbierbrauerei Sanwald, fondata nel 1903, ampliò la gamma di prodotti includendo nuove birre di frumento.
Nel 1982 comprò la quota di maggioranza nella Brauerei Cluss di Heilbronn (nata nel 1865) e, nel 1988, operò la fusione con la Wulle, costituendo la Brauereien Cluss-Wulle AG.
Nel 1990 acquistò la Mauritius Brauerei di Zwickau (in Sassonia), esistente dal 1859. Quest’ultima però a gennaio del 2006 si rese indipendente, come Mauritius Privatbrauerei.
La Dinkelacker domina il mercato locale ed è il principale esportatore. La fabbrica, vicina al centro cittadino, nella Tübinger Straße, utilizza ancora recipienti di rame e tradizionali fermentatori quadrati in combinazione con i più moderni impianti produttivi.
Le birre, chiare e di bassa fermentazione, rivelano una media secchezza.
Nel 1994 la Schwaben Bräu e la Dinkelacker crearono un centro logistico comune, Dinkelacker-Schwaben Bräu Logistik (DSL). Due anni dopo avvenne la loro fusione sotto il nome di Dinkelacker-Schwaben Bräu AG.
Nel 2003 la InBev acquisì la Spaten-Franziskaner-Brau, che deteneva la maggioranza delle azioni della Dinkelacker-Schwaben Bräu. Ma quest’ultima, il 2 gennaio 2007, fu riacquistata dal pronipote di Carl Dinkelacker, Wolfgang, e prese il nome di nuova Dinkelacker-Schwaben Bräu GmbH & Co. KG.
Dinkelacker CD-Pils, pilsener di colore giallo brillante (g.a. 4,9%); venduta come prodotto di prestigio. CD sono le iniziali di Carl Dinkelacker. Viene aromatizzata con più di 10 varietà di luppolo; e per ben 4 volte (l’ultima, allo svuotamento della vasca, con il Brewers Gold). Durante la conservazione invece, è la volta del kräusen. Con una carbonazione medioalta, la schiuma emerge abbondante ma non dura più di tanto. Il malto che caratterizza l’aroma si ritrova nel gusto, dove però scorre su fondo luppolizzato. Il corpo medio ha una trama un po’ acquosa. Il finale è abbastanza asciutto. Nel retrolfatto di sufficiente persistenza domina un lieve amarore da luppolo. Poiché il prodotto ha una vita di scaffale non superiore a sei mesi, l’etichetta riporta anche la data di fabbricazione.
Dinkelacker Diät Pilsener, pilsener di colore giallo pallido (g.a. 4,5%). L’effervescenza è abbastanza morbida; la spuma bianca, alta e alquanto stabile. L’aroma si schiude fresco e con un tenue maltato. Dal corpo medio, di consistenza tra grassa e acquosa, prende forma un gusto ancora di malto ma con venature di luppolo. La secchezza del breve finale è foriera di un delicato retrolfatto, granuloso e improntato all’amarore erbaceo.
Dinkelacker Privat, helles di colore dorato chiaro (g.a. 5,3%). La schiuma, soffice e di media ritenzione, è gestita da un’effervescenza piuttosto vivace. Il fresco aroma di luppolo è quasi pungente, e reca deboli note fruttate. Il corpo medio tende al leggero, in una tessitura un po’ cremosa ma di buona fluidità. Il gusto si distende pieno e secco, con perfetto equilibrio tra cereale e rampicante, sino al finale, quando assume una consistenza amarognola. Il retrolfatto è tutto di un aromatico luppolo erbaceo. Oltre alla scadenza ovviamente, viene indicata anche la data di produzione. Il consiglio dunque è quello di consumare la bevanda quanto prima.
Schwaben Bräu Meister Pils, pilsener di colore giallo pallido (g.a. 4,9%). Con una morbida carbonazione, la spuma si forma soffice e di allacciatura decente. Il luppolo di Tettnang caratterizza delicatamente l’aroma. Il corpo, da leggero a medio, è di consistenza grassa. Il gusto si snoda all’insegna del luppolo, morbido e pulito, lasciando nel retrolfatto una suggestione secca e amara, che stempera il lievito aspro del finale.
Schwaben Bräu Urtyp Export, helles di colore giallo oro (g.a. 5,1%). La schiuma bianca, cremosa e stabile, si origina da una vivace carbonazione. L’aroma è intenso, penetrante di luppolo. Il corpo, medio-pieno, presenta una trama pressoché cremosa. Il gusto ha un attacco di malto orientato al dolce; ma si evolve presto in note di luppolo, terminando decisamente amaro. Anche il lungo retrolfatto risulta improntato all’amarore, con qualche impressione floreale e di agrumi.
Schwaben Bräu Das Echte Märzen, oktoberfest/märzen di colore dorato intenso (g.a. 5,5%). L’effervescenza appare da moderata ad alta; la spuma enorme, soffice, ha scarsa ritenzione. L’aroma si schiude acuto di malto, con sentori tenui, in secondo piano, di caramello, grano, lievito, fieno, luppolo terroso. Il corpo, da leggero a medio, ha una tessitura piuttosto oleosa. Prende subito quota un gusto pieno, sempre di malto, supportato però dal fondo luppolizzato con note asciutte e piuttosto aspre. Un richiamo di lievito segna il finale. Croccanti suggestioni di cereali bruciacchiati, pane, noci, infervorano la discreta persistenza del retrolfatto.
Schwaben Bräu Das Schwarze, schwarzbier di colore bruno con riflessi rossastri (g.a. 4,9%). La schiuma, con una media effervescenza, erompe sottile, cremosa, duratura. Al naso, il luppolo si concede penetrante e insistente. Il corpo, da leggero a medio, ostenta una discreta tessitura acquosa. Il gusto volge, morbido e amabile di malto scuro, verso un finale dai lievi sentori di radici e di legno. Il corto retrolfatto lascia in bocca non sgradevoli impressioni lievemente asciutte e pulite, di malto torrefatto, frutta secca, fumo, pane di segale.
Sanwald Hefeweizen, hefe weizen di colore giallo e dall’aspetto intorbidito (g.a. 4,9%). Con un’effervescenza piuttosto vivace, la spuma, a grana molto minuta, trabocca densa e con lenta dissoluzione. La gradevole finezza olfattiva dispensa un fruttato impreziosito da sentori di spezie. Il corpo medio scorre vivace, fresco, appagante, in una tessitura abbastanza acquosa. Il gusto, subito dopo l’attacco amabile, assume una consistenza impressa dai chiodi di garofano e intessuta di labili note acide. Verso la fine della corsa media prende piede una certa asciuttezza. Il retrolfatto, moderatamente speziato, diffonde suggestioni amare di tostature.
Sanwald Kristall Weizen, kristall weizen di colore biondo e dall’aspetto limpido (g.a. 4,9%). Con l’effervescenza abbasta alta, si forma una schiuma enorme, soffice, costante. I chiodi di garofano segnano con decisione l’olfatto, accettando di buon grado la debole presenza dei sentori di lievito, banana, malto di frumento. Il corpo, da medio a leggero, rivela buona evoluzione e scorrevolezza nella sua trama fra grassa e acquosa. Anche il gusto risente le spezie, in particolare il coriandolo; e defluisce secco, pulito, con note di agrumi, pane, lievito, grano, luppolo erbaceo. Il finale agrodolce appare pressoché piccante. Il retrolfatto è amarognolo, tra impressioni metalliche.
Sanwald Weizen Dunkel, dunkel weizen di colore marrone scuro e dal tipico aspetto torbido (g.a. 4,9%). Con una carbonazione moderata, la schiuma beige emerge sottile, ampia, duratura. Al naso si sprigionano forti e insistenti profumi speziati, che avvolgono delicatamente i deboli sentori di malto, caramello, banana matura, tostature, lievito fruttato. Il corpo medio tende al leggero con fluidità, effervescenza, in una tessitura piuttosto acquosa. I soliti chiodi di garofano si fanno ben notare tra le altre spezie nel gusto, senza però mostrarsi aggressivi o prevaricanti. La corsa regolare termina briosa e asciutta. Il discreto retrolfatto è caratterizzato da croccanti suggestioni di malto.
Regine della Canstatter Volksfest (la seconda più grande festa popolare tedesca della birra), lungo le rive del fiume Neckar che attraversa Stoccarda, la Dinkelacker e la Schwaben Bräu preparano per l’occasione:
Dinkelacker Volksfestbier, oktoberfest/märzen di colore dorato carico (g.a. 5,5%); aromatica e beverina. La ricca schiuma si versa fine e compatta, gestita da una carbonazione media. Il gradevole aroma di malto non opprime le note fresche di luppolo floreale. Il corpo ha sufficiente ampiezza, nella sua consistenza tra grassa e acquosa. Al palato l’intensità del malto è contenuta da un’accorta luppolizzazione, perché non si orienti più di tanto al dolce. E il retrolfatto insorge amarognolo, persistente, dopo un pulito finale erbaceo;
Schwaben Bräu Volksfestbier, oktoberfest/märzen di colore dorato intenso (g.a. 5,5%); appena più carica di malto della Dinkelacker Volksfestbier e con malto lievemente meno secco della Schwaben Bräu Das Echte Märzen. Con un’effervescenza morbida, l’imponente spuma sprizza fine e tenace. L’aroma si effonde nitido di luppolo, con sentori, più tenui, di malto e caramello. Il corpo rotondo, di trama pressoché oleosa, alimenta un gusto di malto cremoso che si protrae sino alla fine. Il retrolfatto risulta blandamente luppolizzato e abbastanza secco.