Budelse Brouwerij

Tratto da La birra nel mondo, Volume I, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Budel/Paesi Bassi
Piccolo birrificio indipendente del Brabante Settentrionale, in un paesino vicino al confine con il Belgio. Fu fondato nel 1870, col nome di Brouwerij De Hoop, da Gerardus Arts.
Soltanto nel 1921, col dilagare della bassa fermentazione, iniziò a meccanizzarsi comprando un motore a benzina, per passare a quello elettrico cinque anni dopo.
Nel 1964 cambiò il nome in Budelse Brouwerij e, nel 1972 divenne una società a responsabilità limitata.
Tuttora a conduzione familiare, con soli 10 dipendenti e sotto il simbolo biblico dell’ancora, continua a produrre le sue ottime birre di un’estrema morbidezza, distinguendosi anche per l’eclettismo tipologico.
Batavier, belgian pale ale di colore giallo bruno (g.a. 5%). Con una forte effervescenza, la schiuma sgorga abbondante e resistente. All’aroma floreale segue, nel corpo sottile e di consistenza un po’ appiccicosa, un sapore appena dolce e fruttato. Il luppolo sbuca nel finale, e con un’impronta non poi così netta. Il retrolfatto è tutto delle tostature, con una croccante impressione amarognola.
Budels Bock, bock di colore rosso marrone con riflessi rubino (g.a. 6,5%); realizzata a fermentazione alta. La carbonazione medioalta origina una spuma beige scarsa e di rapida dissoluzione. L’aroma è dolce di malto, con qualche sentore di prugna secca e caramello bruciato. Dal corpo rotondo e piuttosto appiccicoso si snoda un gusto denso, tra il dolce e l’amaro, non senza qualche nota di cioccolato e frutta candita. Al lungo finale amaro, tiene dietro un polveroso retrolfatto di malto tostato.
Budels Meibock, maibock, a fermentazione alta, di colore dorato intenso (g.a. 7,5%). La schiuma alta, soffice ma di scarsa stabilità, è gestita da una carbonazione piuttosto forte. I profumi di malto si sprigionano decisi e duraturi, con un richiamo dei chiodi garofano e di lieviti selvaggi. Il corpo sottile, delicato, presenta una consistenza quasi cremosa. Il gusto leggero, dolce di malto, reca lievi note di luppolo amaro, anche floreali e di frutta in secondo piano. Il finale arriva secco, e dura parecchio. Anche il retrolfatto ostenta sufficiente persistenza, con le sue suggestioni erbacee e terrose.
Budels Oud Bruin, oud bruin di colore bruno rossiccio (g.a. 3,5%); la “vecchia bruna” di tradizione olandese. L’effervescenza è media; la schiuma, non così abbondante però tenace. L’aroma speziato palesa qualche sentore fruttato, di caramello e di noci. Il corpo medio ha una trama setosa. Il gusto, alquanto aspro, scorre con piacevole cremosità. Un’impressione di mela caramellata caratterizza il finale.
Budels Pils, german pilsner di colore giallo paglierino (g.a. 5%); elaborata ancora secondo la ricetta originale. Con una scarsa carbonazione, la schiuma si forma fine, densa e di sufficiente tenacia. L’olfatto libera delicatamente profumi di luppolo fiorito, con qualche labile sentore di mais e di limone. Il corpo tende al sottile, nella sua consistenza acquosa. Piuttosto improntato al malto e non tanto marcato dal luppolo, il gusto appare comunque in buon equilibrio, e con un finale abbastanza lungo. Il retrolfatto non indugia tanto, il tempo di erogare le sue impressioni asciutte, alquanto ruvide.
Capucijn, abbazia dubbel di colore rosso rubino (g.a. 6,5%); proposta negli anni Ottanta. Il nome, che significa “cappuccio di monaco”, si riferisce infatti all’origine monastica della tipologia. L’effervescenza è quasi piatta; la schiuma, modesta, a grana grossa e un po’ appiccicosa. I profumi sono quelli della frutta acerba, con insufflazioni di caramello, malto tostato, melassa. Il corpo appare medio-pieno, e di una consistenza leggermente granulosa. Il gusto amarognolo, con lievi venature di affumicatura, si spinge fino alla lunga persistenza retrolfattiva, dopo breve sosta nel finale dove viene avvolto da una secchezza legnosa.