Browar Pinta

Tratto da La birra nel mondo, Volume III, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Żywiec/Polonia
Beer firm nel voivodato della Slesia.
La nascita ufficiale avvenne nel 2011; ma già l’anno precedente Ziemowit (“Ziemek”) Fałat, Grzegorzem Zwiezyną e Marka Semlę avevano tastato il terreno con una Grodziskie, storico stile polacco. E, una volta ricevuto l’apprezzamento dei connazionali per la birra di qualità, non esitarono a lanciare una american IPA, sulla scia della Craft Beer Revolution americana appunto, che spianò la strada del successo.
La beer firm possiede anche un ristorante a Poznań, Pinta Klepka, e il bar Viva la Pinta, nel centro di Cracovia.
La produzione avviene per lo più presso la Browar na Jurze di Zawiercie e la Browar Zarzecze nell’omonima città. Presto però la beer firm potrà disporre di un impianto proprio.
Pinta Imperator Bałtycki, baltic porter di colore nero con riflessi marrone e dall’aspetto opaco (g.a. 9,1%). Il nome vuol dire “Imperatore del Baltico”. La carbonazione è quasi piana; la schiuma beige scuro, abbondante, fine, cremosa, di buona durata. L’aroma non è davvero quello della porter: si avverte subito il dominio del luppolo; in secondo piano, spirano sentori di agrumi, resina, melassa, pepe; e, non appena la birra si riscalda, ecco emergere dal sottofondo accenni di frutta scura, torba, liquirizia, anche un alito di alcol. Il corpo medio tende al pieno, in una consistenza prettamente cremosa. Nel gusto la musica non cambia di molto. Sì, l’imbocco è ispirato da malto tostato, toffee, caramello bruciato, liquirizia, uvetta; ma, nemmeno a metà percorso, arriva una travolgente ondata amara di luppolo resinoso, addirittura pungente; a malapena rimane un angolino per l’acidità delle tostature. Soltanto nel finale compaiono note di caffè, cioccolato, malto bruciato, cenere, infervorati dall’alcol che s’è tenuto in precedenza ben nascosto. Il lungo retrolfatto è un inno all’amarore: un’accozzaglia di sensazioni apportate da resina, tostature, erbe aromatiche.