Tratto da La birra nel mondo, Volume IV, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Amsterdam/Paesi Bassi
Uno dei primi numerosi microbirrifici aperti in tutta l’Olanda in risposta all’insoddisfazione dei consumatori per la birra prodotta dalle grandi aziende. Fu opera, nel 1985, di Kaspar Peterson, membro e compositore della band Drukwerk.
Il nome è quello di un lago, in precedenza una baia, noto per essere il lungomare di Amsterdam. L’impianto si trova negli ex bagni pubblici Funen, accanto a un mulino a vento, De Gooyer. Il logo è lo struzzo con un uovo. Il pub dispone di una terrazza all’aperto per i mesi estivi.
Del tutto riservati sono i termini della partnerhip con Duvel Moortgat creata nel 2015. Da annotare che la location della Brouwerij’ t IJ è a soli 10 minuti di auto dal quartier generale della Heineken. Intanto venne subito aggiunta una seconda sede di produzione. Insieme, i due impianti hanno una capacità di poco meno di 20 mila ettolitri.
‘t IJ Natte, dubbel di colore ambrato scuro tendente al marrone e dall’aspetto torbido (g.a. 6,5%). È una birra biologica, in perfetto stile belga, la seconda nata in casa ‘t IJ, complessa e delicata. Con una morbida effervescenza, la schiuma, di un bianco sporco, sbocca ricca e sottile, compatta e cremosa, stabile e aderente. L’olfatto, avvolto in un languido alone di fumo, eroga freschi e puliti profumi di prugna e caramello, con sottofondo legnoso di luppolo erbaceo. Il corpo medio ha una consistenza leggermente oleosa. Il gusto, morbido e tostato, si snoda con toni terrosi di noci, prugne, caramello, zucchero di canna virando, in maniera a malapena percettibile, verso note floreali e di frutta secca. Il finale è un bel taglio netto, con toni lievemente erbacei e un accenno di scorza d’agrumi. Il retrolfatto, relativamente asciutto, evoca un amarognolo bruciato con una sensazione acida che stimola la salivazione.
‘t IJ Struis, barley wine di colore marrone rubino scuro e dall’aspetto opaco (g.a. 9%); in perfetto stile inglese. Con una moderata effervescenza, la schiuma beige sbocca cremosa ma non così ricca e duratura. Nella dolcezza dell’aroma si fondono armonicamente sentori di cioccolato, frutta rossa matura, caramello bruciato, uva passa, confettura di prugne: il tutto avvolto in un caldo alone etilico. Il corpo, pastoso e pieno, ha una consistenza oleosa alquanto viscosa. Il gusto è distintamente amabile di malto, e si snoda in buona secchezza supportata, al fine di un perfetto equilibrio, dall’elevato tenore alcolico che si guarda bene dal soverchiare la discrezione delle righe. Il finale apporta una lieve astringenza; e agevola l’ingresso delle lunghe suggestioni retrolfattive, intensamente calde e amarognole. Si tratta di un prodotto che, col trascorrere del tempo, esalta le proprie caratteristiche organolettiche.