Tratto da La birra nel mondo, Volume V, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Sigmaringen/Germania
Birrificio, nel Baden-Württemberg, a conduzione familiare e tuttora nelle mani dei discendenti del fondatore. È anche membro di Brauring, una società di cooperazione di birrifici privati tedeschi, austriaci e svizzeri, con sede a Vetzlar.
Nacque nel 1845, a opera del mastro birraio e albergatore Carl Fidelis Graf, ai piedi del famoso castello degli Hohenzhollern, cosa che consentì di coltivare i contatti con la casata reale.
Negli anni Novanta il figlio Hermann, tra le importanti innovazioni tecniche, portò l’elettricità al birrificio.
A sua volta, il figlio di Hermann, Paul, costruì un nuovo birrificio, il nucleo di quello odierno. Investì nell’impianto di raffreddamento a pressione inventato da Linde.
Insieme al cognato Alexander Fleischhut, Hermann, figlio di Paul, negli anni turbolenti della guerra, investì nelle cantine di produzione e maturazione, nonché nell’impianto d’imbottigliamento, creando le condizioni per una produzione moderna e di qualità.
Infine, negli anni ’60 delo secolo successivo, entrò in azienda, con idee nuove e dinamiche, Peter Freischhut, laureatosi da mastro birraio a Weihenstephan. Ricostruì il birrificio più volte ma, per motivi di salute, nel 2002, dovette ritirarsi.
Nelle mani della figlia di Peter, Claudia Sieben, della sesta generazione, con amministratore delegato Ralf Rakel e soli 45 dipendenti, l’azienda produce birra e bevande analcoliche esportandole in tutto il mondo.
Zoller-Hof Spezial-Export, export di colore dorato pallido (g.a. 5,5%); la birra tradizionale della casa a bassa fermentazione. Con una media effervescenza, la schiuma bianca fuoriesce enorme, spessa, cremosa, di ottima tenuta e allacciatura. Piuttosto granuloso e dolciastro, il bouquet olfattivo esprime piacevolmente i suoi odori di malto, vaniglia, miele, legno, marzapane, caramello, granaglie, fieno, esteri fruttati, erba bagnata, luppolo piccante. Il corpo, da leggero a medio, dispone di un’opportuna consistenza acquosa. Nel gusto, pieno, pastoso, si esalta l’eccellente equilibrio operato dall’amabilità del cereale e dalla delicatezza dell’amaricante, con una grata sensazione di asciutta pulizia in sottofondo. Il caldo finale amaro reca tracce di luppolo. La discreta persistenza retrolfattiva è all’insegna di vaghe impressioni fruttate.
Zoller-Hof Fidelis Hefe Hell, hefe weizen di colore giallo paglierino e dall’aspetto torbido (g.a. 5,1%). Il nome è un omaggio alla memoria del fondatore del birrificio. Per l’effervescenza elevata, la spuma bianca erompe abbondante e fine, spessa e cremosa, duratura e aderente. L’aroma si apre con un sottile acido di frumento e la soavità della banana, del malto, della pasta di pane, del lievito, della gonna da masticare, della vaniglia; e con, sullo sfondo, sentori agrumati, erbacei, terrosi, floreali, di chiodi di garofano. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza decisamente acquosa. Il gusto dispone invece, nel sottofondo, di una sobria asciuttezza, e può defluire a proprio agio impresso dal malto e solo sfiorato da note speziate. Il percorso, da medio a lungo, termina con un amaro secco e piuttosto astringente. Sensazioni lievemente citriche e di frutta fermentata, anche abbastanza acida, si mescolano armonicamente nella discreta persistenza del retrolfatto.
Zoller-Hof Fürsten Pils, pilsener di colore giallo paglierino chiaro (g.a. 4,9%). Con una vivace effervescenza, la schiuma bianca sbotta ricca, fine, soffice, di lunga ritenzione e buona allacciatura. Nel pastoso, gradevole, aroma si esaltano malto granuloso, mela verde, fieno, mais, pasta di pane, mosto, su lievi sentori agrumati, erbacei, terrosi e di luppolo speziato. Il corpo, da leggero a medio, ha una sufficiente consistenza watery. Asciutto, pulito e dolciastro, il gusto si distende tra note di malto granuloso, paglia, frutta, biscotti al burro, potendosi avvalere tranquillamente della solida base erbacea e resinosa di luppolo. Il percorso, da medio a lungo, termina con una discreta secchezza amara. Il corto retrolfatto apporta non certo sgradite sensazioni di mela, farina e legno.
Zoller-Hof Donator Heller Doppelbock, doppelbock di colore paglierino dorato e dall’aspetto nebuloso (g.a. 8,5%). Con un’effervescenza piuttosto bassa, la schiuma bianca, di medie dimensioni, sbocca minuta, cremosa, di scarsa tenuta e aderenza. L’aroma si estrinseca granuloso e dolciastro, con malto, lievito tedesco, marzapane, caramello, miele, banana matura, sciroppo di mais, che lasciano uno spazio appena sufficiente perché possano far rilevare la propria presenza a sentori di terra, cuoio, erba, luppolo floreale. Il corpo, medio-pieno, ha una consistenza grassa con lieve tendenza all’oleosa. Con l’alcol ben nascosto, così come al naso, il gusto può snodarsi a proprio agio, con le sue morbide note di malto leggermente tostato, caramello, miele selvatico, uva passa, biscotto, vaniglia, banana, e il tacito consenso di un luppolo legnoso che non ritiene d’intervenire se non nel momento in cui, con il riscaldamento, compare qualche remoto segno di stucchevolezza. Nel finale l’etanolo si sbriglia abbastanza, tra impressioni fruttate e speziate. Nella lunga persistenza del retrolfatto invece, l’amarognolo della nobile luppolizzazione fa emergere di tanto in tanto un delizioso accenno di fico fresco.