Tratto da La birra nel mondo, Volume IV, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Düsseldorf/Germania
Fu fondata nel 1873 nella città vecchia, col nome di Gasthofbrauerei Schlösser, da Johann Schlösser, di una famiglia di fornai. Passata nel 1889 al figlio maggiore, Joseph, intorno al 1900 la birreria dovette ampliarsi più volte per la crescente richiesta della sua altbier. Ma, prima, per la grande guerra e, poi, con l’occupazione alleata della Renania, la produzione rimase interrotta dal 1917 al 1928.
Trasformata in GmbH, nel 1930 la Brauerei Schlösser concluse un accordo con la Düsseldorfer AG Schwabenbräu che, due anni dopo, con la morte di Joseph Schlösser, ne rilevò l’intera proprietà.
Durante la seconda guerra mondiale il birrificio fu in gran parte distrutto dalle bombe, sicché la produzione fu trasfereita presso la Brauerei Tivoli AG di Krefeld.
Finita la guerra, fu ricostruito nella città vecchia un nuovo birrificio, inaugurato nel 1955.
Nel 1969 la Düsseldorfer AG Schwabenbräu si unì con la Brauerei Dieterich-Hoefel GmbH formando la Düsseldorfer Brauerhaus che, nel 1970, fu rilevata dal gruppo Dortmunder Union/Berliner Schulteiss il quale nel 1988 diventerà Brau und Brunnen.
Nel 1972 la Brauerei Schlösser si trasferì definitivamente in una nuova sede nel distretto di Derendorf. Ma, nel 2002, l’Altbierabsatz sulla Münsterstraße rovinò e venne demolita. Pertanto, la sua produzione fu trasferita a Dortmund.
Infine, nel 2004, la Brau und Brunnen fu rilevata dal gruppo Oetker, e la Brauerei Schlösser GmbH diventò una filiale del Radeberger Gruppe.
Schlösser Alt, altbier di colore ramato (g.a. 4,8%). Con una carbonazione moderata, la schiuma beige si alza di finezza e abbondanza discrete, oltre che destinata a una vita neanche tanto breve. L’intensità olfattiva non appare particolarmente pronunciata; reggono comunque molto bene, nella loro gradevolezza, sentori di frutta secca (nocciola e mandorla), caramello, biscotto, fumo, melassa, liquirizia, malto lievemente tostato, luppolo floreale. Il corpo, piuttosto leggero, si presenta anche in una consistenza spiccatamente acquosa. Il gusto alquando dolce, di malto caramellato con insufflazioni di tostature e rivestimento agrumato, scorre a proprio agio su fondo secco di luppolo speziato. Il finale ha la fragranza asciutta della nocciola. Impressioni erbacee, abbastanza lunghe e amarognole, conferiscono equilibrio e freschezza al retrolfatto.