Tratto da La birra nel mondo, Volume III, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Hochfelden/Francia
Il più antico birrificio del Paese, nonché l’ultimo grande birrificio alsaziano indipendente, si trova in un piccolo comune nel dipartimento del Basso Reno.
Fondato nel 1640 da Jean Klein, nel 1844 fu rilevato dai Metzger, una famiglia di birrai di Strasburgo.
Nel 1898 i Metzger, tramite un matrimonio, si unirono agli Haag, altra famiglia di birrai di Ingwiller, e il birrificio prese il nome comune di Metzger Haag.
Nel 1925 Louis Haag, insieme ai suoi due figli, Frédéric e Alfred, ribattezzò il birrificio Meteor, nome più allettante sul mercato francese. Due anni dopo, lanciò la Meteor Pils, ispirata allo stile all’epoca riferimento assoluto di qualità, e ottenne qualche successo in Francia. Nel 1931 ricevette dal governo ceco l’approvazione ufficiale per l’uso della denominazione “Pils”.
Gli anni Cinquanta videro lo sviluppo e il consolidamento della Brasserie Meteor.
Tuttora nelle mani della famiglia Haag, con Michel della settima generazione, questa azienda continua a mantenere salda la propria identità alsaziana.
La produzione, arrivata a 520 mila ettolitri annui, viene per lo più venduta ai bar, con una minima percentuale esportata soprattutto nel Regno Unito, in Svizzera, negli Stati Uniti e in Italia.
Meteor Lager, lager di colore dorato pallido (g.a. 4,6%). Autentica lager alsaziana di antiche origini, viene ancora prodotta in tini di rame e offerta, non pastorizzata, in bottiglia con tappo twist-off. Il segnalatore termosensibile dell’etichetta, assumendo una colorazione azzurra, indica la giusta temperatura di consumo. Con una carbonazione media, la spuma bianca si versa fine, leggera e resistente, come se inseguisse la perfezione nell’aderenza. L’olfatto, di gradevole finezza, denota un’intensità normale, con sentori dominanti del luppolo su miele, cereali, malti dolci. Il corpo, leggero e di trama molto acquosa, supporta un gusto fluido, quasi vellutato, fresco, ristoratore, dall’equilibrio quasi perfetto tra cereale e amaricante. Nel finale compare una punta di acidità granulosa. Lo sfuggente retrolfatto è caratterizzato dalla croccantezza del malto.
Meteor Pils, pilsener di un limpidissimo colore giallo pallido (g.a. 5%). Viene commercializzata anche in pratico fustino “party” con manico e rubinetto incorporato. L’effervescenza abbastanza decisa sviluppa una schiuma sottile, densa e tenace. L’aroma si effonde con tutta la ricchezza floreale donata dalla combinazione del luppolo ceco Saaz e dell’alsaziano Strisselspaltz. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza acquosa. Il gusto si snoda armonico, piacevole, sostenuto, fino al termine di una corsa regolare, dalla simbiosi tra un morbido malto e un delicato luppolo erbaceo. Una fresca punta acidula esala soltanto con lo sciogliersi del corto finale nelle sensazioni fiorite di luppolo del retrolfatto.
Meteor Blanche, witbier di colore ocra chiaro e dall’aspetto opalescente (g.a. 5%). L’effervescenza elevata origina un’enorme spuma bianca, sottile, cremosa ma di rapida dissoluzione. L’aroma si esprime quasi in sordina. con quei suoi delicati sentori di banana, malto di frumento, lievito, agrumi, caramello, coriandolo, nonché un accenno di acido citrico. Il corpo è sottile, e di consistenza acquosa. Il gusto, particolarmente rinfrescante, propone note floreali e fruttate, speziate e acidule. Il finale, molto corto, riesce appena a erogare un richiamo di banana matura e scorza di limone. Il retrolfatto si rivela più lungo, con aspre sensazioni erbacee. È consigliata la degustazione con una fetta di limone.
Meteor Wendelinus Tenebris, abbazia dubbel di colore marrone scuro con tonalità rossastre e dall’aspetto opaco (g.a. 6%); con rifermentazione in bottiglia. Si tratta della gamma Wendelinus, birre che venivano prodotte già nel secolo IX dai benedettini di Wissembourg. E la Meteor si trova nel sito di tale abbazia, fondata intorno al 660 dal vescovo di Spira Dragobodo. Con una carbonazione da bassa a media, la schiuma beige si presenta fine, compatta, quasi cremosa, e di buona durata e aderenza. L’elevata intensità olfattiva concede gradevoli aromi di cereale e, tra i toni caldi, caramello, tostature, spezie, anche un labile suggerimento di fumo. Il corpo strutturato, di trama leggermente oleosa, spalleggia un gusto soffice, vellutato, piacevolmente amaro che, nel finale, prende deliziose note melate, lasciando però, nel discreto retrolfatto, sensazioni di luppolo asciutte e pulite.