Tratto da La birra nel mondo, Volume III, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Gouvy/Belgio
Venduta nel 2006 la Brasserie d’Achouffe alla Duvel Moortgat, Christian Bauweraerts e il cognato Pierre Gobron decisero di continuare la produzione di birra in un contesto più piccolo e dai ritmi produttivi meno frenetici.
Si trasferirono quindi a 15 chilometri da Achouffe, nel villaggio di Courtil (Gouvy), nella provincia vallona del Lussemburgo. Qui, all’interno di una splendica cascina del secolo XVIII e vicino a una sorgente di acqua purissima, nel 2007 videro la luce: un ristorante, che fu affidato allo chef Gilles Poncin, proveniente dal ristorante La Pomme Cannelle di Houffalize, e la Brasserie Les 3 Fourquets (“Le Tre Pale del Maltatore”) che prese a infustare la birra per il pub adiacente.
Nel 2008 ebbe inizio anche l’imbottigliamento. Nacquero così una fruit beer al mirtillo (La Bleuette), una bock (La Boquette), una belgian strong ale (La Béole), una witbier (La Celisette), una hefe weizen (La Fourquette) e una pilsner (La Pilsette). Ma la Brasserie Les 3 Fourquets s’impose subito all’attenzione internazionale con la gamma Lupulus, dedicata al lupo che un tempo abitava le foreste delle Ardenne, senza escludere ovviamente il riferimento anche al luppolo (nome scientifico latino Humulus lupulus). E, proprio grazie al successo di questa gamma, a fine 2016 il birrificio cambiò il nome in Brasserie Lupulus.
La produzione annua “viaggia” sui 15 mila ettolitri, con il 70% destinato all’esportazione, la metà in Italia. Mentre le birre originali della fabbrica sono riconosciute come “birre belghe della Vallonia”, protezione accordata dalla Agenzia Vallone per la promozione di un’agricoltura di qualità (APAQ-W).
Les 3 Fourquets Lupulus, belgian strong golden ale di colore arancio con riflessi dorati e dall’aspetto velato (g.a. 8,5%); la tripel che inaugurò il marchio nel 2008. Con una carbonazione abbastanza alta, la schiuma bianca, abbondante e cremosa, si rivela di buona persistenza. Un ottimo floreale e una delicata speziatura rendono l’olfatto intenso ed elegante; mentre fanno capolino, quasi timidamente, sentori di biscotto, banana, zucchero a velo, frutta candita. Il corpo medio ha una consistenza spiccatamente oleosa. Nel gusto, l’alcol agisce subdolamente tra le note dolci del miele, del biscotto, della frutta candita, che vanno attenuandosi in progressione, fino all’arrivo di una fresca punta di acidità. Nel finale si avverte a malapena un amarognolo terroso. La lunga persistenza retrolfattiva è caratterizzata da suggestioni di dolcezza e frutta sotto spirito, con il lievito che apporta un tocco piccante.
Les 3 Fourquets Lupulus Brune, belgian strong dark ale color tonaca di frate con riflessi rossastri (g.a. 8,5%); con utilizzo dello zucchero di canna scuro. Comparve nel 2011, per il solo mercato italiano. La carbonazione è piuttosto vivace; la spuma, di un beige chiaro, cremosa e persistente. L’aroma si esprime con una certa flemma, più che con scarsa intensità, a base di caramello, fiori, uvetta, frutta secca. Il corpo medio presenta una tessitura alquanto oleosa. Il sapore è delicato, piacevole, caratterizzato da una facile bevibilità e dall’ottimo equilibrio tra la dolcezza del malto e l’amarore del luppolo, con una leggera speziatura a far da collante. Nel finale si avverte più evidente lo sforzo per tenere in piedi l’equilibrio, in qualche modo minacciato dall’amabilità piuttosto irruente. Abbastanza corta risulta la persistenza retrolfattiva, in cui prende in mano le redini la frutta sotto spirito.
Les 3 Fourquets Lupulus Hibernatus, belgian strong dark ale di colore tra ebano e tonaca di frate con riflessi rosso rubino (g.a. 9%). È un’offerta natalizia, in produzione dal 2013. Utilizza anche malto tostato e una punta di cannella a fine bollitura. Con un’effervescenza piuttosto sostenuta, la spuma, di un beige chiaro, erompe fine, cremosa, di sufficiente durata. L’olfatto propone malto tostato, caramello, prugna, cioccolato, uvetta, ciliegia, frutti di bosco: il tutto infervorato da forti sentori di amaretto, cannella, liquirizia, chiodi di garofano. Il corpo medio ha una consistenza tra oleosa e acquosa. Nel gusto, si mettono subito in evidenza note di malto torrefatto, frutta secca, caramello, miele, cioccolato, marrone, erbe aromatiche, biscotto, liquirizia; mentre il compito di erogare un’opportuna punta di acidità è demandato all’utilizzo del malto tostato. Il finale, abbastanza lungo, si rivela terroso, amaricante. Persistenti sensazioni di liquirizia e frutta sotto spirito animano un piacevole retrolfatto.