Brasserie La Choulette

Brasserie La Choulette

Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Hordain/Francia
Birrificio in un’azienda rurale nel dipartimento del Nord, vicino a Valenciennes. Fu fondato nel 1885 da un bottaio, Isly Dubois. In quel tempo, nel villaggio di Hordain, altre tre fattorie producevano birra ad alta fermentazione.
Durante la prima guerra mondiale, la fabbrica fu parzialmente distrutta dai bombardamenti. Ricostruita dal genero del fondatore, Louis Lecerf, prese il nome di Brasserie Lecerf-Dubois.
Passata, nel 1954, al genero di Louis Lecerf, Henri Bourgeois, la fabbrica fu modernizzata, ribattezzata Brasserie Bourgeoi-Lecerf e prese a produure birre a bassa fermentazione.
Alla morte di Henri Bourgeois, nel 1972, i successori smisero di produrre birra. Nel 1977 la fabbrica fu comprata da Alphonse Dhaussy, depositario della Brasserie Baré di Valenciennes (fondata nel 1925 e distrutta nel 1987). Nel 1986 la fabbrica fu rinominata Brasserie La Choulette, dal figlio di Alphonse Dhaussy, Alain, dal nome della pallina di legno nel tradizionale lacrosse, gioco molto popolare nel secolo XIX e tuttora praticato nell’Hainaut.
La Choulette, rimasta a conduzione familiare, è ritornata alla fermentazione alta e produce artigianalmente, utilizzando ancora caldaie del 1920, fruttate bière de garde tradizionali, con rifermentazione in bottiglia da champagne (75 cl).
La produzione, di 4500 ettolitri annui, viene distribuita principalmente nella sua regione del Nord-Passo di Calais; l’esportazione invece è diretta verso Italia, Danimarca, Inghilterra, Canada e Stati Uniti.
La fabbrica possiede anche un museo che conserva macchinari e strumenti di altri produttori di birra regionali.
La Choulette Ambrée, la versione ambra classica della bière de garde francese, con riflessi rossastri e dall’aspetto a malapena velato (g.a. 8%). Il malto è di esclusiva provenienza locale; il luppolo, della varietà Hallertau. Il filtraggio viene eseguito piuttosto grossolanamente per lasciare un po’ di lievito nella bottiglia. Con una carbonazione vivace, la spuma, copiosa, imponente e durevole, risulta anche molto aromatica. All’olfatto si libera un forte sentore di caramello dagli incerti richiami di legno vecchio e liquirizia. Il corpo strutturato, di consistenza leggermente cremosa, esprime un pieno, compatto, gusto fruttato con brillanti impressioni di secchezza amarognola. Il finale, alquanto dolce, asciutto e speziato, prelude a un lungo retrolfatto dalle calde note alcoliche.
La Choulette Blonde, bière de garde di colore biondo dorato (g.a. 7,5%). È la versione chiara de La Choulotte Ambrée, con una presenza, nel gusto, più accentuata del luppolo di fondo. Propone un’effervescenza moderata; schiuma minuta con allacciatura a chiazze; aroma dai sentori di malto, agrumi, luppolo, frutta, spezie, anche con un accenno di carciofo; corpo medio di trama acquosa; gusto molto fresco, gradevole ed equilibrato; breve finale secco; retrolfatto di cioccolato amaro con un richiamo di caramello e agrumi.
La Choulette Framboise, framboise di colore rubino nebuloso (g.a. 6,2%). Si tratta di un prodotto stagionale, ottenuto con aggiunta dell’estratto di lampone. L’effervescenza è moderata; la spuma rosa, non ricca tanto meno duratura. L’aroma fruttato denota un vago sentore di ribes nero. Anche il gusto, nel corpo da leggero a medio e di trama acquosa, risulta di un fruttato asciutto, morbido, pulito, orientato all’asprigno. Nel retrolfatto rimane il piacevole amarore apportato dal breve finale.
La Choulette Bière des Sans Culottes, bière de garde di colore dorato intorbidito (g.a. 7%). La denominazione rievoca i sanculotti della rivoluzione francese. La morbida effervescenza origina una schiuma bianca enorme ma di facile dissoluzione. L’aroma tostato evidenzia note di lievito dello champagne. Il corpo è di una tessitura media e acquosa. Nel sapore amabile aleggiano note di anice (dovute al malto locale) e di speziatura; anche il luppolo fa sentire la sua discreta presenza. Un’impressione secca e amara segna con eleganza il finale. Nel retrolfatto rimangono lunghe impressioni dolci di mela.
La Choulette La Robespierre, bière de garde di colore ambra tendente al dorato (g.a. 7,5%); versione a malapena più scura e più forte della precedente. Porta il nome del famoso uomo politico francese Maximilien Robespierre il cui nonno materno era mastro birraio. L’enorme schiuma bianca è gestita da un’effervescenza piuttosto vivace. L’olfatto si rivela molto complesso: frutta, malto, erbe, lievito, spezie, si fondono con un caramello dolce e secco che a tratti prende il sopravvento; su tutti però, opera da equilibratore il luppolo, percettibile e mai invadente, quantunque esuberante non appena viene attaccato. Il corpo è morbido e ben strutturato, in una tessitura molto acquosa. Il gusto defluisce dolce e all’insegna del malto, con un amarore medio e deboli note speziate. Impressioni non diverse compaiono nel retrolfatto, dopo un corto finale fruttato.
La Tour d’Ostrevant, bière de garde di colore dorato vivido un po’ offuscato (g.a. 8,3%). La carbonazione è alquanto bassa; la spuma, ricca e di notevole durata. All’olfatto spirano singolari aromi di tabacco e frutta secca. Il corpo di ottima struttura, con una trama di media cremosità, sostiene il gusto asciutto e amarognolo che, nel finale, libera un tocco pungente. Nel retrolfatto indugia una certa dolcezza.
La Choulette fabbrica anche, per conto di un monastero nei pressi di Cambrai:
Abbaye de Vaucelles, un’artigianale in stile abbazia che ha, piuttosto, le caratteristiche di una bière de garde (g.a. 7,5%). Insaporita con erbe aromatiche, questa doppio malto di colore giallo bruno presenta una morbida effervescenza; schiuma bassa e piuttosto appiccicosa; aroma dolce di malto, caramello, melassa, cioccolato, lievito fruttato; corpo da leggero a medio e di consistenza acquosa; gusto dalle stesse impressioni avvertite al naso, con aggiunta di un amaragnolo erbaceo; finale asciutto e ripulente; retrolfatto con lunghe sensazioni di malto, frutta, zenzero.