Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Pipaix/Belgio
Joseph Leroy, antenato da parte di madre dei Dubuisson, faceva il mastro birraio per il conte di Ghissegnies, nell’Hainaut.
Nel 1769 l’imperatrice Maria Teresa d’Austria, per rimuovere la concorrenza sleale operata dalle fabbriche di birra signorili esentate dalle tasse, le fece chiudere tutte. Joseph Leroy, che possedeva una fattoria dall’altra parte della strada, proprio di fronte alla tenuta signorile di Ghissegnies, poté così aprire una fabbrica di birra non signorile. E, fino al 1930, la produzione avvenne in piccola scala, con vendita ai braccianti che lavoravano nel podere agricolo e agli abitanti del villaggio.
Nel 1931 i fratelli Alfred e Amédée Dubuisson, discendenti di Joseph Leroy, decisero di abbandonare l’agricoltura per dedicarsi esclusivamente alla produzione brassicola, con l’aiuto di nonno Alfred. Pertanto acquistarono dai genitori la fabbrica, che prese il nome di Brasserie Dubuisson Frères.
Correvano tempi difficili per i birrai, con un mercato estremamente competitivo e, come se non bastasse, una vera e propria invasione da parte delle ale inglesi. I due fratelli pensarono quindi di proporre qualcosa che si addicesse, insieme, al gusto belga e a quello inglese. Per marchio scelsero Bush, il loro cognome anglicizzato (bush “cespuglio”, dal francese buisson, con una traduzione grossolana); anche come segno di gratitudine verso il battaglione britannico che alla fine della prima guerra mondiale aveva liberato Pipaix. Nacque così, nel 1933, per merito di nonno Alfred, la Bush Beer. Aggiungendo poi a questa birra luppolo a secco, fu creata nel 1991 la Bush de Noël.
Pur producendo solo due birre, ma di notevole forza e carattere unico, la Brasserie dei fratelli Dubuisson era diventata famosa nel mondo. E, allo scopo di evitare, anche se improbabili, contrasti di quelli che si erano già verificati tra l’Anheuser-Busch e la Budweiser Budvar, prese a esportare negli Stati Uniti con una denominazione diversa: Scaldis, nome latino del fiume Schelda.
Di ricorrenza in ricorrenza, la gamma continuò ad ampliarsi. Nel 1994, in occasione del 225° anniversario della birreria, nell’intento di operare un incontro tra le due precedenti, con tenore alcolico molto più basso di entrambe e più spiccato aroma di luppolo rispetto alla prima, fu creata la Bush 7% (poi abbandonata perché non aveva riscosso la popolarità sperata). Nel 1998, per il 65° anniversario della Bush Beer, fu realizzata un’altra varietà, la Bush Blonde; e, a scanso di equivoci col nuovo prodotto, la Bush Beer divenne ufficialmente Bush Ambrée. Nel 2000 vide la luce la Cuvée des Trolles, nel 2003 la Bush Prestige. Nell’aprile del 2008, 75° anniversario di Bush Ambrée, insieme all’inaugurazione di una nuova linea di confezionamento per bottiglie e fusti, furono presentate, in splendide bottiglie decorate, le altrettanto nuove Bush Triple Blonde, Bush Triple Ambrée e Bush de Nuits.
La Dubuisson creò poi anche due microbirrifici, nel 2000, a Louvain-la-Neuve e, nel 2003, a Mons.
L’azienda, tuttora nelle mani dell’ottava generazione dei Dubuisson, è rimasta una piccola fabbrica che continua a produrre birre di qualità, raggiungendo i 45 mila ettolitri l’anno, con esportazione del 35%.
Bush Ambrée, belgian strong dark ale di colore ambrato intenso (g.a. 12%); filtrata ma non pastorizzata. È la birra più conosciuta della casa, e tra le più forti al mondo. Viene tuttora elaborata secondo la ricetta originale. Lo stile è quello dei barley wine; non possiede comunque la loro vinosità, bensì un sapore molto più fresco. Terminata la prima fermentazione, matura per un periodo (chiamato lagarde) di sei settimane, dopo di che acquista una straordinaria limpidezza. La carbonazione è piuttosto alta; e l’utilizzo del caramello, nonostante l’elevata alcolicità, consente la formazione di una schiuma abbondante, compatta e persistente, dal profumo di orzo sottoposto a maltaggio. L’aroma si libera dolce, di frutta caramellata e di agrumi. Il corpo, in una trama un po’ oleosa, rivela grande spessore e forza. Il gusto defluisce in una stupefacente leggerezza, tra contrasti di dolce e di amaro. Il finale arriva pulito e secco, con la chiara impronta del luppolo. L’ampia ricchezza retrolfattiva ha lunga persistenza, e propone, avvolte in un intenso quanto caldo alone alcolico, suggestioni di spezie, frutta secca, malto, caramello, melassa.
Bush de Noël, belgian strong dark ale di colore ambra carico e dall’aspetto intorbidito (g.a. 12%). Si tratta della Bush Ambré offerta in occasione delle festività natalizie. Ha la stessa forza; ma è più aromatizzata, con aggiunta di luppolo a secco. Presenta comunque una carbonazione media; schiuma ocra cremosa e persistente, nonché un po’ appiccicosa; delicato aroma di luppolo erbaceo; corpo, medio-pieno, di consistenza oleosa; gusto morbido, asciutto, di lunga durata e sapientemente bilanciato, di malto dolce, frutta ed erbe aromatiche, con sottili accenni di cannella, anice, chiodi di garofano; finale fruttato e riscaldato dall’etanolo; discreto retrolfatto piacevolmente amaro.
Bush Blonde, belgian strong golden ale di colore giallo oro e dall’aspetto velato (g.a. 10,5%). È meno forte della Bush Ambrée, ma ne ricalca olfatto e sapore. Un tenore alcolico, comunque, così elevato sembra non influire più di tanto sull’effervescenza che, pur moderata, sviluppa una schiuma ricca e tenace. L’attraente finezza olfattiva propone aromi floreali e fruttati, anche di cereali. Il corpo, di tessitura un po’ grassa, possiede una notevole struttura, calda e armoniosa. Il gusto dolceamaro acquista nel finale maggior equilibrio, con un amaro più accentuato. Dal retrolfatto si leva un’impressione speziata carica di etanolo.
Cuvée des Trolles, belgian strong golden ale di colore dorato e dall’aspetto a malapena intorbidito (g.a. 7%). Con una carbonazione medioalta, la spuma bianca sbocca cremosa e di media ritenzione. L’aroma si libera fresco ma piuttosto blando, con sentori floreali, di luppolo, agrumi, lievito, malto dolce. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza cremosa e alquanto appiccicosa. Il gusto è segnato dal malto; ma non faticano a emergere anche note di pane, limone, lievito, erbe aromatiche, spezie, legno. Il finale arriva secco e si trattiene a lungo, quasi a preparare il palato a una punta di acidità piuttosto pungente. Si rivela invece alquanto corto il retrolfatto, il tempo di erogare una buona dose di calore alcolico.
BushPrestige, belgian strong dark ale di colore ambra e dall’aspetto leggermente torbido per la presenza di sedimenti di lievito (g.a. 13%). La conservazione tradizionale in tini di fermentazione è stata sostituita dalla maturazione in botti di quercia per un periodo da quattro a sei mesi. Al momento dell’imbottigliamento poi vengono aggiunti una piccola quantità di zucchero e lievito, di modo che, conservata in camera calda, la birra subisca la rifermentazione in bottiglia. Ha una’effervescenza abbastanza bassa; schiuma spessa che si dissipa rapidamente; forte e aspro aroma di malto, frutta secca, agrumi, quercia, lievito belga, non senza qualche tenue sentore vinoso; corpo, medio-pieno, di tessitura morbida e liscia; gusto ricco, intenso, con acidità ben bilanciata, un tocco di frutta, una nota legnosa amara; finale abbastanza alcolico a riscaldare il palato; retrolfatto fruttato e speziato.
Bush Triple Blonde, belgian strong golden ale di colore biondo con riflessi dorati e dall’aspetto lievemente velato (g.a. 10,5%). Presenta una carbonazione abbastanza vivace; spuma di un bianco sporco abbondante e tenace; aroma granuloso, con sentori floreali, di luppolo erbaceo, lievito, chiodi di garofano, caramello, anice, porto bianco; corpo medio di consistenza oleosa; gusto pieno, esuberante, dalla fragranza dolcemente fruttata; finale secco e amaricante; caldo retrolfatto all’insegna della frutta sotto spirito.
Bush Triple Ambrée, belgian strong dark ale di colore rosso rubino e dall’aspetto leggermente intorbidato dai lieviti (g.a. 13%); rifermentata in bottiglia per tre settimane in camera calda. Propone un’effervescenza mediobassa; schiuma biancastra minuta e duratura; pronunciato e gradevole aroma di malto caramellato, con qualche accenno sottile di vino e alcol; corpo strutturato di consistenza liscia e cremosa; perfetto equilibrio gustativo con stuzzicanti note di nocciola e tostature; finale pulito, anche se ruvido, con un po’ di secchezza e di etanolo; lunga persistenza retrolfattiva in una ricchezza molto ben articolata.
Bush de Nuits, belgian strong dark ale di colore ambra rossastro e dall’aspetto nebuloso (g.a. 13%). È la Bush de Noël invecchiata da sei a nove mesi in botti di vino di Borgogna (Nuits-Saint-Georges). Imbottigliata quindi con aggiunta di una piccola quantità di zucchero e di lievito, subisce la terza fermentazione per tre settimane in una stanza riscaldata. Ne risulta un prodotto estremamente profumato, dal gusto che richiama quello dei frutti rossi del vino. La corsa si snoda all’insegna di una misurata dolcezza peraltro fustigata da una rinfrescante punta di acidità. Il finale sopraggiunge alquanto secco, e si perde in un prolungato retrolfatto che elargisce un’infinità di suggestioni ben distinte tra loro.