Brasserie Du Bocq

Tratto da La birra nel mondo, Volume I, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Purnode-Yvoir/Belgio
Fabbrica di birra, tuttora a conduzione familiare, nelle verdi campagne della Vallonia ad alta produzione cerealicola, nella provincia di Namur, a valle del piccolo fiume Bocq, da cui prese il nome. Fu costituita nel 1858 da Martin Belot nella sua fattoria. La produzione avveniva solo d’inverno, quando il lavoro agricolo lasciava più tempo libero. E le birre venivano vendute a livello locale.
Poco dopo la prima guerra mondiale vide la luce La Gauloise, una birra marrone ad alta fermentazione che ebbe subito grande successo.
Nel 1967 la Du Bocq rilevò la Brasserie Centrale de Marbaix-La-Tour che chiuse nel 1985, ereditandone la Saison Régal e la Régal Christmas.
Uno dei più rappresentativi produttori di specialità birrarie del Paese, utilizza acqua di fonte propria, proveniente da due delle tante sorgenti della regione; malti nazionali; luppoli di Affligem e Poperinge, nonché Saaz e Golding; svariate spezie che conferiscono particolari sentori aromatici e caratterizzano più marcatamente il palato, come anice, coriandolo, scorze d’arancia di Curaçao, zenzero.
La cottura del mosto segue passaggi di temperatura molto lenti per conservare integre le sfumature di gusto dei diversi malti. Anche la maturazione ha i suoi tempi, non affatto influenzati dall’economia produttiva. La rifermentazione in bottiglia è affidata ai lieviti forniti dall’Università di Lovanio.
La produzione annua, tutta di alta fermentazione, non va oltre i 95 mila ettolitri, di cui almeno i due terzi come private label. Comunque l’assortimento delle birre fabbricate e commercializzate direttamente è molto vasto, con una grande varietà di etichette che non raramente rendono i prodotti poco identificabili. Si tratta di birre prestigiose che hanno mantenuto costante nel tempo l’alta qualità.
Le esportazioni privilegiano Paesi Bassi, Francia, Svizzera, Gran Bretagna, Italia, Spagna, Russia, Israele, Stati Uniti, Australia, Giappone.
Blanche de Namur, witbier di colore giallo paglierino scarico e dal classico aspetto opalescente (g.a. 4,5%); il prodotto di punta, con notevole successo anche all’estero. L’effervescenza è moderata; la schiuma, cremosa e duratura. I profumi di agrumi e di spezie si diffondono freschi, acuti, persistenti. Il corpo medio ha una consistenza piuttosto farinosa. Quantunque leggero, il sapore possiede una straordinaria ricchezza, sicuramente originale, almeno rispetto alle comuni bière blanche: al posto dell’acidità, si riscontra un amaro delicato, elegante, che asseconda il fondo fruttato per accentuarsi solo nel finale; e, in bocca, rimane un’indistinta suggestione molto piacevole.
Saison Régal, saison di colore ambrato nebuloso (g.a. 5,5%); non sottoposta a filtraggio. È una delle poche birre di questa tipologia che viene prodotta fuori dalla zona tradizionale, ossia la provincia dell’ Hainaut. Con un’effervescenza abbastanza vivace, la schiuma erompe spessa, cremosa, ma poco stabile. Nell’aroma un buon fondo fruttato bilancia le animate note di luppolo. Il corpo non possiede certo una tessitura rilevante, bensì sottile e appiccicosa; favorisce comunque un gusto gradevole, con un fruttato e l’amaricante in perfetta armonia tra loro. Il finale sopraggiunge netto, fresco e aromatico. Il retrolfatto presenta un amarore quasi pungente, con fieno, erba, e un tocco di alcol.
Triple Moine, abbazia tripel di colore giallo paglierino e dall’aspetto opalescente (g.a. 7,3%); a tripla fermentazione, la terza in bottiglia con aggiunta di zenzero. L’effervescenza è moderata; la schiuma erompe fine, cremosa e durevole. Nell’aroma blandamente improntato dal malto si mette in evidenza uno stuzzicante sentore di lievito. Il corpo, molto ben strutturato, e dalla consistenza leggermente cremosa, regge un piacevole gusto amaro e asciutto che scorre su fondo abbastanza dolce di malto. Il finale indugia abbastanza nelle sue note fruttate e alcoliche. Dal retrolfatto sbuca una netta suggestione di luppolo speziato.
Te Deum Tripel, abbazia tripel di colore ambrato chiaro nebuloso (g.a. 7,3%); a tripla fermentazione, la terza in bottiglia. Si ispira alle trappiste triple. La ricca spuma sottile, con una carbonazione abbastanza vivace, ha buona tenuta. L’olfatto è elegante, con i suoi tenui ma insistenti profumi speziati. Nel corpo, la notevole struttura, di trama croccante, viene adeguatamente sorretta dalla forza alcolica che avvolge con garbatezza il palato. Il gusto presenta solo una punta di amaro, e scorre soffice, pulito, verso un discreto finale aromatico. Il retrolfatto si rivela lungo e asciutto.
La gamma con marchio La Gauloise comprende prodotti forti, con rifermentazione in bottiglia, di vasta notorietà. Il nome (che significa “la gallica”) si riferisce alla leggenda secondo la quale le donne dei Galli furono le prime abili birraie in Vallonia. Le bottiglie con capacità maggiore sono assicurate dal tappo di sughero.
La Gauloise Brune, belgian strong dark ale di colore marrone scuro con riflessi rubino e dall’aspetto velato (g.a. 8,1%); la prima realizzazione e il fiore all’occhiello dell’azienda. Con una media effervescenza, la spuma, di un bel nocciola chiaro, trabocca abbondante, spessa e duratura. L’olfatto ha una finezza attraente e l’intensità molto elevata: i toni caldi di caramello, spezie e miele, già frammisti a sentori di cereale, si arricchiscono, a temperatura più alta, anche di note fruttate. Il corpo ha una struttura notevole, in una tessitura oleosa, con la forza dell’etanolo che riscalda dolcemente il palato. Il gusto appare piuttosto complesso: un malto netto ossia dalle venature speziate e di torrefazione. Suggestioni di caramello e cacao amaro esaltano il lungo finale che si perde nell’amarognolo del retrolfatto, avvolto in un caldo alone alcolico.
La Gauloise Blonde, belgian ale di colore dorato piuttosto opaco (g.a. 6,3%). L’effervescenza medioalta origina una schiuma sottile, densa, tenace. All’olfatto si offre un ricco aroma di luppolo. Il corpo pieno, armonioso, di trama oleosa tendente all’acquosa, regge a meraviglia un gusto dolciastro di malto che volge compassato verso un retrolfatto leggermente amaro e asciutto, dopo un breve finale di pulizia totale del palato.
La Gauloise Ambrée, belgian ale di colore ambra con riflessi aranciati e all’aspetto lievemente velato (g.a. 5,5%). La spuma cremosa, quasi perfetta, è gestita da una morbida carbonazione media. L’aroma di malto dolce reca note di caramello, con qualche accenno di frutta fresca, pane tostato, lievito, buccia d’arancia. Il corpo è pieno e rotondo, in una consistenza un po’ acquosa. Il gusto orientato al dolce scivola su fondo solido di luppolo sciogliendosi, infine, nel delicato amaro del retrolfatto, dopo un breve finale dalla sensazione di tè freddo.
Il marchio St Benoît contraddistingue la linea abbaziale, con elegante e persistente aroma fruttato e gusto dominato da una singolare dolcezza.
St Benoît Blonde, belgian ale di colore biondo cupo e dall’aspetto pressoché intorbidito (g.a. 6,3%). Con una media effervescenza, la schiuma viene fuori densa, tenace, aderente. L’aroma fruttato si sparge forte e pervicace. Il corpo rotondo, sodo, di trama cremosa e un po’ appiccicosa, mantiene un gusto di malto che va via via prendendo note secche e amare. Il finale apporta una labile nota metallica. Il retrolfatto non si dilunga più di tanto nelle sue impressioni di lievito e luppolo fruttato.
St Benoît Brune, abbazia dubbel di colore marrone scuro in un aspetto alquanto velato (g.a. 6,5%). Si presenta con una morbida effervescenza; schiuma bella compatta e aderente; attraente finezza olfattiva a base di frutta, malto, lievito belga, caramello, cioccolato scuro; corpo da medio a pieno, in una tessitura abbastanza acquosa; sapore decisamente orientato al dolce che però sfuma tra le sensazioni asciutte e luppolizzate del retrolfatto.